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Luna Park addio, i giostrai: “Incontro teso con Rapinese, nessuna apertura. Unica via quella legale”

Nessuna speranza. Il Luna park il prossimo anno o si “stringerà” nei 4900 metri quadrati previsti dalla delibera di giunta apposita – a fronte degli attuali 20mila – o potrà anche non passare da Como. La disputa tra giostrai e amministrazione, che sta contraddistinguendo le ultime settimane, con momenti di tensione come la manifestazione in consiglio comunale di quanti lavorano nel settore, ha avuto un’altra puntata questa mattina. (qui tutti gli approfondimenti)

Una delegazione di tre rappresentanti – formata da Donald Bravi, Mario Maggi e Danilo Parisi – ha dunque affrontato nuovamente il tema con il sindaco Alessandro Rapinese che però è stato irremovibile, non si torna indietro. “Abbiamo trovato davanti a noi un muro. Forte della delibera di giunta non ha voluto sentire ragioni – dicono i giostrai – Ma non credo che sia stato eletto per cancellare il luna park. Abbiamo cercato di collaborare. Siamo aperti a individuare nuove aree adeguate, ma deve essere lui a indicarcele. Non possiamo sapere dove, quali vincoli possono esistere su determinati terreni e se sono idonei per noi. Insomma siamo sfiduciati. Non vediamo altra via se non quella legale per far valere le nostre ragioni. Adesso riuniremo anche gli altri colleghi e ovviamente insieme decideremo cosa fare, anche se la strada sembra segnata. Non esiste situazione simili in Italia”.

Un duro faccia faccia che non promette nulla di positivo per il futuro. “Ci sembra anche di non essere presi adeguatamente in considerazione. Il sindaco come esempio di città di medie dimensioni a cui ispirarsi per la scelta dell’area ha citato Livorno. Peccato che li lo spazio possa accogliere – ci siamo informati con i colleghi, cinquanta attrazioni. A Como siamo in 60 quindi mi pare che come grandezza siamo molto simili alla conformazione attuale non di certo a quella che vorrebbe dare il sindaco”, dicono i rappresentanti che hanno anche proposto correttivi. “Siamo disposti a cercare spazi alternativi dove parcheggiare le roulotte e ridurre al minimo i rumori. Insomma noi ci siamo ma dall’altra parte è stato eretto un muro. Ci confronteremo con i nostri avvocati per decidere cosa fare e sicuramente organizzeremo altre manifestazioni”.

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Un commento

  1. Che tutti gli operatori dello spettacolo viaggiante li troverà davanti al palazzo comunale a manifestare il diniego di un lavoro storico come quello del luna park. si vergogni sindaco .( Art. 1. L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione) le do un consiglio un bel ripasso della nostra costituzione.

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