Bollette triplicate in un anno, incertezza sul futuro e infine il rendersi tristemente conto che ormai la passione per un mestiere, complice la difficile situazione che si sta vivendo, è una merce sempre più rara da trovare. Davanti ai conti per la bolletta della luce passati in un anno da 1200 euro – per un mese di riferimento quale è stato luglio 2021- “ai 3600 euro del 2022 appare evidente come ciò sia indice che qualcosa ormai proprio non stia più funzionando, che il mondo sta purtroppo andando al rovescio e che in mezzo, nella situazione più complessa, ci siamo noi, commercianti, artigiani e cittadini”.
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Lo sfogo è di Massimo Turolla, rinomato pasticciere comasco che dal suo laboratorio e caffetteria “La Vecchia Como” in via Lambertenghi rappresenta l’ennesimo esempio di come il caro bollette, la carenza di materie prime e l’onda lunga del Covid stiano continuando a erodere il tessuto socio economico di Como così come del resto d’Italia. Il punto di partenza ancora una volta sono le bollette arrivate e il timore per quelle che a breve saranno ancora più care a causa della crisi energetica e della guerra in Ucraina.
“L’elettricità è triplicata e il gas più che raddoppiato – spiega Massimo – Come si può andare avanti così? Tutte quelle che sono per noi le materie prime hanno subito dei rincari difficilmente gestibili se non mettendo in essere degli aumenti sui nostri prodotti che io non voglio assolutamente applicare. Parlando con altri pasticcieri, anche in altre province, si sta dibattendo sulla necessità, per non soccombere, di ipotizzare aumenti fino al 30%. Ma non è fattibile, non è possibile far ricadere tutto sui clienti. Non è giusto e inoltre anche loro non potrebbero far fronte a tutto ciò”.
“Io nel mio piccolo ho adottato innalzamenti minimi dei prezzi. Adesso il caffè si paga 1 euro e 20 centesimi ovvero dieci centesimi in più rispetto a prima e i dolci, come le torte, sono a 32 euro rispetto ai 30 di prima. La verità è che l’istinto sarebbe quello di chiudere e andare proprio via dall’Italia”, aggiunge Massimo che è anche conosciuto come il “pasticciere viaggiatore” visto che in passato ha affinato la sua arte girando il mondo, dalle Bahamas, dove ha lavorato in prestigiosi hotel di lusso, a Newport dove ebbe l’incarico di preparare la torta nuziale per il matrimonio della nipote di Kennedy.
“E quello che più dispiace è vedere come non ci sia futuro per i giovani. Io da ragazzo avevo un sogno, quello di fare il pasticciere, ho iniziato a lavorare, a fare esperienza e lentamente ci sono riuscito – conclude – Oggi non ci sono prospettive per i ragazzi. Io stesso dovrei assumere un pasticciere ma come si può fare a pagarlo? A formarlo? Con tutti i costi che aumentano e il futuro sempre più incerto sono ancora io a dovermi alzare la mattina presto e andare al forno”.
18 Commenti
Forse è meglio che se ne vada.
Riusciremo a sopravvivere anche senza i suoi dolci
che tristezza leggere questi commenti……………………..
Gli suggerisco é di andare a S.Pietroburgo od a Mosca! Le sue specialità saranno apprezzatissime! In Russia ci sono bellissime pasticcerie accoglienti anche nell’arredamento! Ai Russi piace incontrarsi in questi meravigliosi posti per dialogare!
farebbe bene, tasse e burocrazia sono un’assurditá
Ben detto Luigi, la pura verità!
Quando tutto andava bene ed esisteva il nero 😅
il nero per gli uni e le assenza per finte malattie per gli altri. Chi fa piú danni ninnlo so.
Niente contro il nero anzi girava l’economia e niente contro i finti malati che ci sono ancora, ognuno tira l’acqua al suo mulino. Nei tempi di vacche grasse però non si lamentava nessuno
Avete voluto accettare le regole del governo dittatore come plexiglas e chiedere il greenkazz ora ben vi sta dovete fallire tutti
Farneticazioni.
Dove stiamo finendo……
e che dovevano fare i negozianti? rischiare di vedersi multare e magari ritrovarsi con negozio chiuso?
Faccio un appello a tutti i commercianti e artigiani , prendete i vostri provvedimenti senza dare spiegazioni
purtroppo l’invidia e la cattiveria della gente non le capisce , passiamo per piagnoni è non è così
Aveva ragione Prodi..con l’Europa lavoreremo meno..
Anzi non lavoreremo
Arriverà la recessione e sistemerà tutto…ma ce ne vuole di tempo perché gli italiani di soldi imboscati da spendere ne hanno ancora un bel po’…
Forza Massimo: non perdere la voglia e avanti così.
Non piangerò di certo.quante attività a Como aperte nel 1922 oppure nel 1952 sono ancora attive? Piangere fa sempre effetto. Si chiama “Rischio d’impresa”.
È utile sapere che le bollette sono fuori dalla realtà PERCHÉ IL PREZZO È STABILITO ALLA BORSA DI AMSTERDAM CHE SCAMBIA SOLO IL 5% DELLA QUANTITÀ GIORNALIERA CHE VIENE CONSUMATA IN EUROPA PER GIUNTA CON CONTRATTI FUTURES CHE POSSONO AGIRE IN LEVA ANCHE DI 50 VOLTE SUPERIORE AI SOLDI VERI UTILIZZATI.
L’UNIONE EUROPEA È TUTTI I NOSTRI POLITICI E ECONOMISTI SANNO PERFETTAMENTE CHE UN MECCANISMO SIMILE È DI FATTO UNA GIGANTESCA TRUFFA, FURTO. MA LA MAGISTRATURA COSA ASPETTA AD APRIRE DECINE DI INCHIESTE SU QUESTA GIGANTESCA TRUFFA CHE È DA MESI, NON GIORNI IN ATTI SULLA PELLE DI TUTTI I CITTADINI ITALIANI E EUROPEI???
LA GUERRA HA UN RUOLO MINIMO PERCHÉ I FUTURES SONO CONTRATTI CON SCADENZE TRIMESTRALI, SEMESTRALI ETC… E SI POSSONO ROLLARE.
Si sta facendo un gioco moooolto sporco per distruggere le medie e piccole industrie e attività private.
Meno complotti, per favore, più realtà..