Il Comune di Como ha esternalizzato anche la mensa della scuola primaria “Corridoni” di via Sinigaglia. Una scelta presa in giunta il 15 luglio scorso e che nasce dal calo del personale a tempo indeterminato in servizio nelle cucine gestite ancora in proprio da Palazzo Cernezzi: 4 figure nello specifico, con il totale delle assunzioni per le cucine che passa da 41 a 37, a cui l’anno scorso si aggiungevano anche 3 figure a tempo determinato. Il calo di queste quattro unità, però, secondo l’amministrazione impatta in maniera tale da dover procedere a una revisione dell’attuale organizzazione del Servizio Ristorazione Scolastica anche perché già nell’anno 2021-2022, a causa di malattie e Covid, si sono registrate diverse giornate con il personale delle cucine sotto organico.

Va comunque ricordato che per quanto riguarda le scuole comunali, il servizio di preparazione dei pasti è già appaltato per larghissima parte all’azienda esterna Euroristorazione, che serve 27 refettori con un valore totale del servizio di 10 milioni che resta comunque ancora inferiore ai 15 milioni da capitolato (cifra comprensiva anche di deroghe proroghe). Fino all’anno scolastico appena concluso erano invece ancora gestiti direttamente dal Comune 11 cucine e 12 refettori.

Ma perché la Giunta Rapinese ha individuato la primaria di via Sinigaglia per l’esternalizzazione? Perché questa scelta “comporta il recupero delle necessarie professionalità per poter sopperire ai pensionamenti e alle assenze per malattia che si verificano nel corso dell’anno scolastico”. Inoltre, dai calcoli è emerso che il costo del personale che va in pensione (senza sostituzione) unitamente al costo attuale del servizio mensa per la Scuola di via Sinigaglia è pressoché pari o di poco superiore al costo di esternalizzazione (quest’ultimo di 89mila euro annui, già coperti).

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