“Anche in questo tempo segnato dal Coronavirus celebreremo il mistero della nascita del Figlio di Dio, dinanzi a Lui ci inginocchieremo e chiederemo la fine della pandemia, il conforto per tutti gli ammalati, il riposo eterno per i fratelli e le sorelle che a motivo del virus hanno concluso la loro vita e pregheremo per il dono di Dio che si incarna”. La riflessione è di don Simone Piani, maestro delle celebrazioni e responsabile dell’Ufficio liturgico diocesano.
“Il Natale – aggiunge – può essere l’occasione, per tanti cristiani, di rendere testimonianza della loro fede. Per tanti altri, famiglie, ragazzi, giovani, il Natale di quest’anno può essere l’occasione di ritornare, in sicurezza, a celebrare l’Eucarestia con la comunità e l’occasione per riaccostarsi al sacramento della Riconciliazione”.
Per quanto riguarda le funzioni del periodo di Natale, le parrocchie della Diocesi si sono organizzate: ci sono volontari ad accogliere i fedeli e a dare indicazioni, i posti in chiesa sono stati predisposti con il necessario distanziamento, in chiesa accede solo chi è munito di mascherina, all’ingresso sono a disposizione i gel igienizzanti, i volontari assicurano la pulizia di sedie e banchi fra una celebrazione e l’altra e anche i cori hanno ricevuto chiare e stringenti indicazioni, per cui possono animare le nostre celebrazioni in piena sicurezza (tali indicazioni sono state elaborate anticipando le norme nazionali, diventando un punto di riferimento a livello di regione ecclesiastica lombarda).
“La Messa nella Notte di Natale – riprende don Piani – ha un alto valore simbolico, dal chiaro valore antropologico, ed è diventata una tradizione costante. Quest’anno l’anticipazione dell’orario rappresenta una compartecipazione piena alla difesa e alla tutela della salute di tutti. Ricordiamo che la tradizione liturgica romana ci ha trasmesso quattro formulari per la celebrazione dell’Eucaristia nella solennità del Natale: vigilia, notte, aurora e giorno”.
LE CELEBRAZIONI DEL NATALE IN CATTEDRALE CON IL VESCOVO
24 Dicembre ore 20.00: Santa Messa Pontificale nella notte .La celebrazione sarà aperta dal canto della Kalenda, l’annuncio del Natale, che si legge dal Martirologio e che si presenta come una splendida ricapitolazione dell’attesa universale del giorno ormai giunto, del compimento dell’Avvento del Signore.
25 Dicembre ore 10.00: Santa Messa Pontificale con Benedizione Papale
Un commento
E doveva aspettare proprio la messa di natale il vescovo per chiedere la fine della pandemia?