Non comporta soltanto esborsi l’accoglienza nel Comune di Como di migranti richiedenti protezione internazionale. E sebbene certamente non utile a coprire le ingentissime spese sostenute dall’amministrazione cittadina per la gestione del fenomeno, oggi arriva – sempre sul fronte economico – un parziale rimborso.
Per via del cosiddetto “Bonus Gratitudine” – ovvero il Decreto del 18 ottobre 2017 messo a punto dai Ministeri dell’Interno e dell’Economia che fissava per l’anno 2018 una dotazione di 150 milioni – Palazzo Cernezzi ha appena incassato la cifra di 577mila e 500 euro.
Il contributo è stato assegnato nel rispetto dei seguenti criteri generali: numero di presenze di richiedenti protezione al 13 agosto 2017 nelle strutture moltiplicato fino ad un massimo di 500 euro; numero di posti attivi sul territorio comunale al 13 agosto 2017 nelle strutture moltiplicati fino ad un massimo di 700 euro; media delle presenze di richiedenti protezione registrate nel periodo 1° gennaio 2017 – 13 agosto 2017 nei punti di crisi (hotspot) moltiplicata fino ad un massimo di 500 euro; 25 euro per ogni migrante sbarcato nel periodo 1° gennaio 2017 – 13 agosto 2017 nei Comuni interessati da numerosi eventi di sbarco.
La seconda buona notizia collegata al finanziamento ricevuto dal Comune è che la somma “potrà essere liberamente impiegate per progetti di miglioramento dei servizi e delle infrastrutture utili e attesi da tutta la comunità locale”.
Un commento
Chiedo che questi soldi vengano spesi per la riqualificazione urbana della zona di piazza San Rocco. Cioè proprio dove è insediato il centro migranti. In questo modo andremo incontro ai residenti della zona che in tutti questi mesi hanno subìto la scelta di collocare il centro migranti in una zona con diversi problemi e con un equilibrio di convivenze già di per se molto precario. Dobbiamo riconoscere a questa gente il loro diritto di vivere in un posto curato,pulito e sicuro.
Sono vicino a tutte quelle persone che in questi ultimi anni si sono visti dimezzare il valore delle loro case per colpa di una scelta sbagliata fatta da chi ha deciso di insediare in via regina il centro.
Specifico che contesto la scelta del posto non la necessità di trovare un tetto a delle persone bisognose, chiunque siano.
Stefano Vicari