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Minoranze all’attacco di Rapinese: “Politica chiusa e dell’obbedienza, basata sul silenzio dei suoi”

Minoranze compatte e agguerrite: il sindaco Rapinese bocciato senza appello dopo un anno di mandato. Non si salva niente: dal sociale, alle scuole, passando per i giovani, gli eventi e la viabilità – solo per citare alcuni esempi – ecco che la Como del sindaco è fatta solo “di annunci. E il primo cittadino li fa così spesso, su ogni tema, che alla fine si auto convince di aver ottenuto qualcosa”. Le parole di Vittorio Nessi, capogruppo di Svolta Civica, ben evidenziano il tema conduttore della conferenza organizzata da Svolta Civica e Pd, proprio per sottolineare quanto “non è stato fatto” nei primi 12 mesi della giunta Rapinese.

Chiaro il messaggio di Barbara Minghetti. “Il ruolo del sindaco oggi quale è? Dovrebbe essere una figura di riferimento per tutti ma a noi pare che non ascolti ne noi ma neanche le richieste in arrivo da città e associazioni. Sembra proprio che non adempia al suo ruolo”. Ancora più netto il giudizio di Vittorio Nessi. “Continua a promettere e basta. Dalla piscina di Muggiò, alla bonifica della Ticosa, al Politeama. Ma poi non si concretizza nulla. Una sola cosa ha organizzato, il Natale e lo ha fatto male. Ha poi inaugurato tre volte il lungolago. Insomma il giudizio non può che essere negativo. La sua è la politica del caso, prende decisioni incomprensibili. Libera piazza Perretta ma non si sa bene cosa ci farà e intanto riporta le auto in piazza Roma. La sua è anche la politica dell’obbedienza con 20 consiglieri silenziosi e schierati che eseguono ciò che dice ed è poi anche la politica del pregiudizio verso le minoranze, mai ascoltate, che vuole sterilizzare, come fece a suo tempo con l’assessore Lombardi cacciato perché rappresentava una cellula tumorale da sterilizzare, come disse”.

Toni dunque molto forti sull’operato di Rapinese. Secco il commento di Patrizia Lissi capogruppo Pd. “Abbiamo assistito all’aumento delle rette degli asili e alla riduzione dei servizi. Abbiamo registrato un atteggiamento costante di chiusura verso il tema della famiglia, scarsissima attenzione al sociale, basta citare la chiusura delle micro piscine di via del Dos ormai da un anno. Ha poi aumentato le tariffe alle associazioni per l’utilizzo dei centri civici – dice Lissi – Non si è ancora trovata una soluzione all’emergenza freddo per il prossimo anno. I giardini a lago infine sono un’incognita”. A concentrarsi sui giovani è poi stato Luca Vozella di Svolta Civica. “Non ci sono iniziative per i giovani. Non parlo solo di grandi eventi – e anche in quel caso nulla è ancora stato detto, ad esempio, sull’estate in arrivo – ma parlo di offerta per i giovani a livello di quotidianità. E poi manca il rapporto con i cittadini che non può essere delegato solo al SuperUrp che molto spesso non funziona”, dice Vozella.

A indicare invece una mancanza preoccupante di “una visione a lungo termine della città e una sorta di ansia da prestazione nel voler fare tutto”, è stato Stefano Legnani del Pd. “Purtroppo abbiamo notato anche uno scarso spirito collaborativo sul tema delle scuole – ha spiegato Eleonora Galli del Pd – Sono stati avviati i tavoli dedicati con le scuole ma manca un reale collegamento con l’amministrazione”. A tirare le fila del ragionamento e allo stesso tempo però a fare autocritica è stato Stefano Fanetti (Pd). “ Noi dobbiamo essere una vera alternativa a Rapinese e non cavalcare solo i suoi errori. Dobbiamo proporre, perché in passato abbiamo commesso degli errori. Da qui si deve ripartire e sarà necessrio tornare in strada”.

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4 Commenti

  1. Il sindaco ha perso la fiducia della città? Sembra essere il caso. Inizialmente lo difendevo, ma ora è diventato molto difficile da fare. I leader che perdono la fiducia della loro gente dovrebbero farsi da parte e lasciare il posto a coloro che possono portare a termine il lavoro.

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