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Da Villa Guardia al Qatar, Giulia straordinaria ballerina alla cerimonia dei mondiali: “Da piccola niente baby sitter ma lezioni di danza”

Mentre gli Azzurri non si qualificavano ai Mondiali del Qatar e guardano le partite da casa, un pezzo di Como si preparava a dare il meglio di sé nello stadio Al-Bayt grazie al talento di Giulia Carlino, ballerina ventiduenne di Villa Guardia con la danza nel Dna, che ha fatto parte del corpo di ballo che si è esibito pochi giorni fa, durante la cerimonia di apertura.

“Fin da piccolissima ho frequentato la scuola di danza dei miei genitori, la Team Boomerang di Lurate Caccivio – racconta Giulia – invece di affidarmi a una baby sitter come gli altri bambini, i miei genitori (Nelio Carlino e Monica Camozzi, entrambi ballerini e insegnanti di danza Ndr) mi portavano con loro durante le lezioni quindi sono cresciuta tra i ballerini finché, a sei anni, ho iniziato a danzare anch’io”.

Una passione di famiglia, condivisa con i suoi tre fratelli, che Giulia ha voluto coltivare iscrivendosi, dopo il liceo, alla Modulo Academy, l’accademia di danza milanese diretta da uno dei più talentuosi coreografi e artisti europei, Emanuele Cristofoli in arte Laccio.

“Il direttore dell’Accademia crea coreografie per moltissime importanti produzioni e a volte coinvolge anche alcuni di noi allievi nei suoi progetti tanto che, grazie a lui, ho ballato recentemente anche a Eurovision a Torino e alla finale di X-Factor dell’anno scorso – spiega – e sempre grazie a lui io e alcuni miei compagni abbiamo avuto l’occasione di ballare alla cerimonia di inaugurazione dei Mondiali in Qatar”.n Un percorso faticoso e lungo durato quasi un mese e culminato con lo spettacolo andato in scena domenica scorsa tra meravigliose coreografie e la presenza di un mito come Morgan Freeman, come “voce narrante” dello spettacolo: “Siamo partiti il 2 novembre senza sapere nulla delle coreografie che avremmo dovuto preparare e abbiamo fatto prove tutti i giorni – spiega Giulia – quando siamo entrati nello stadio è stata un’emozione fortissima, soprattutto nella prima pare dello spettacolo, quando danzavamo solo in 50 su 74 ballerini indossando delle lunghe gonne e gli occhi del pubblico erano tutti su di noi”.

Tornata in Italia, Giulia non si è concessa neanche il tempo per un meritato riposo ed è tornata immediatamente in Accademia: “E’ una passione e, anche se non ci sono progetti per l’immediato, ho comunque tanto da lavorare anche perché, oltre allo studio, mi occupo anche della scuola di danza dei miei genitori insieme a mio fratello Elia”.

 

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