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“Pagatevi gli addetti alla sicurezza”, salta la mostra pronta per il Broletto. Brandini: “Rabbia e danno, povera politica”

Vuoi organizzare una mostra al Broletto? Accomodati, però il servizio di sicurezza imposto, pare, dai Vigili del Fuoco te lo paghi di tasca tua. Questo è quanto racconta, sconsolata e giustamente arrabbiata, la curatrice comasca Maria Cristina Brandini che ieri, poco dopo aver fatto un sopralluogo allo spazio espositivo in vista di una importante mostra del fotografo di moda Andrea Varani (un artista a cui la Triennale qualche anno fa ha dedicato una mostra personale, per intenderci) in programma per aprile, ha ricevuto una telefonata dagli uffici comunali che le comunicavano la novità.

“I Vigili del Fuoco (purtroppo non ho ancora in mano la comunicazione formale scritta) obbligano chiunque esponga al Broletto di munirsi di sette addetti per garantire la sicurezza da pagare lautamente, per ogni giorno e ora di permanenza della esposizione – spiega infatti Brandini sul suo profilo – una cifra inestimabile da sborsare di cui il Comune non si farà carico e che impedisce a noi e credo anche a tutti coloro che dopo di noi dovevano esporre, di rinunciare con rabbia e dolore e danno al nostro lavoro”.

Mostra saltata a due mesi dall’inaugurazione, quindi, e un considerevole danno economico, oltre che di immagine, a cui si aggiunge la beffa di uno spazio rimasto chiuso per lungo tempo ma che ora, benché formalmente riaperto, a queste condizioni risulta pressoché inutilizzabile: “Rabbia perché questo argomento della sicurezza del Broletto era già presente durante una mia mostra del 2018. Poi il luogo era stato chiuso temporaneamente ed erano stati eseguiti lavori imposti dai Vigili del Fuoco – aggiunge – Ed aveva regolarmente riaperto i battenti”.

E ancora: “Dolore di non avere una sede comunale alternativa perché tutte versano in queste condizioni vergognose da anni, ma soldi per la Cultura non se ne trovano mai perché per una cittadina stupenda come Como, Arte e Cultura da sempre sono solo optional. Immensa tristezza e ingenti danni morali e materiali per me e Andrea (Varani Ndr) dato che da seri professionisti abbiamo, con fatica e massimo impegno economico e lavorativo, già dato ordine per la realizzazione del volume catalogo e dei “quadri fotografici” agli addetti ai lavori. Spese ingenti. Chi ci rimborserà?”.

“Alle istituzioni rimprovero totale inadeguatezza e superficialità ma soprattutto un deleterio menefreghismo verso il serissimo lavoro di noi curatori ed Artisti. Lasciati al nostro destino – prosegue lo sfogo  denso di amarezza – Delusa e aspramente amareggiata, aspetto di sapere il destino della mia super mostra che avrebbe dovuto inaugurare il 5 aprile e che era per me un ritorno alla gioia e alla vita artistica dopo tanto dolore – conclude infine – la politica una povera cosa…Interessi che non potranno mai incontrarsi con la sacralità dell’Arte, che eleva e non distrugge”.

Qui il testo completo del post:

AMARA E VERGOGNOSA PAGINA DI ‘MALACULTURA’
Queste immagini scattate da me al Salone del Broletto di Como sono di ieri pomeriggio alle 14.30. Andrea Varani giunto a Como dalla sua Firenze, visita, per la prima volta, questa storica location cittadina annessa al Duomo, per avere contezza del luogo dove in aprile avremmo esposto le sue straordinarie fotografie di fashion e portrait. Da serio professionista ha voluto visionare il Broletto per concordare con me un serie di aspetti relativo alla mostra dal titolo MEN OFF.

La giornata era particolarmente bella: sole terso e finalmente caldo, cielo azzurro, lago ridente e accogliente, aria di primavera e una gran gioia nei nostri cuori.

Dopo un periodo di dolore e tristezza, finalmente per me era tornata quella voglia appassionata e stimolante di curare un grande evento fotografico seppure con difficoltà e fatiche del caso. Subito dopo la visita ho portato Andrea a “brindare” (siamo astemi entrambi!) allo storico bar Monti, situato a fronte lago. Le nostre voci si rincorrevano eccitate per definire dettagli su dettagli, felici di creare qualcosa di veramente bello per gli amanti della Fotografia. Ma una telefonata arrivata nel mentre è riuscita a gelare il nostro sangue.

I Vigili del Fuoco (purtroppo non ho ancora in mano la comunicazione formale scritta) obbligano chiunque esponga al Broletto di munirsi di 7 ADDETTI SPECIALI per garantire la SICUREZZA da pagare lautamente, per ogni giorno e ora di permanenza della esposizione.

Una cifra inestimabile da sborsare di cui il Comune non si farà carico e che impedisce a noi e credo anche a tutti coloro che dopo di noi dovevano esporre, di rinunciare con rabbia e dolore e danno al nostro lavoro.

Rabbia perché questo argomento della sicurezza del Broletto era già presente durante una mia mostra del 2018. Poi il luogo era stato chiuso temporaneamente ed erano stati eseguiti lavori imposti dai Vigili del Fuoco. Ed aveva regolarmente riaperto i battenti.

Dolore di non avere una sede comunale alternativa perché tutte versano in queste condizioni vergognose da anni, ma soldi per la Cultura non se ne trovano mai perché per una cittadina stupenda come Como, Arte e Cultura da sempre sono solo optionals.

Immensa tristezza e ingenti danni morali e materiali per me e Andrea dato che da seri professionisti abbiamo, con fatica e massimo impegno economico e lavorativo, già dato ordine per la realizzazione del volume catalogo e dei “quadri fotografici” agli addetti ai lavori. Spese ingenti. Chi ci rimborserà?

Alle istituzioni rimprovero totale inadeguatezza e superficialità ma soprattutto un deleterio menefreghismo verso il serissimo lavoro di noi curatori ed Artisti. Lasciati al nostro destino.

Delusa e aspramente amareggiata, aspetto di sapere il destino della mia super mostra che avrebbe dovuto inaugurare il 5 aprile e che era per me un ritorno alla gioia e alla vita artistica dopo tanto dolore.

La politica una povera cosa…Interessi che non potranno mai incontrarsi con la sacralità dell’Arte, che eleva e non distrugge.

Vi farò sapere se tutto é perduto o se esiste ancora un residuo di dignità e amore per questa meravigliosa città da chi di dovere. Un abbraccio a te Andrea carissimo che volevi donarmi questo prezioso dono per me così importante. Emigreremo…lo sai che io mi spezzo ma non mi piego.

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10 Commenti

  1. È curioso come Rapinese Sindaco e i suoi Assessori siano così disponibili all’entrata dei privati nei servizi sociali, pensiamo alle aperture al “privato” delle mense scolastiche e nella gestione di alcuni asili nido, mentre siano così poco collaborativi con i privati che si impegnano in iniziative di natura culturale rivolte alla cittadinanza compresa quella composta da comaschi imbruttiti 😊. Alla fine, gli organizzatori hanno chiesto al Comune un supporto economico per pagare addetti alla sicurezza, nulla di trascendentale rispetto alle roboanti e poco proficue mostre del passato. Avrebbe potuto essere un’opportunità per un’Amministrazione che ha la fortuna di avere riserve di parecchie decine di milioni di euro e di non avere un’idea su come spenderli. Almeno avrebbero potuto dire che qualcosa avevano fatto anche loro. Avrebbero….. 😊

  2. Quando dei dilettanti vanno allo sbaraglio questi sono i risultati, sopra tutto se astemi.

  3. Posso solo immaginare quanta amarezza e delusione avete provato nell’apprendere la notizia ma non esiste proprio una sede comunale alternativa?

  4. …imposto, pare, dai Vigili del Fuoco…pare ? Ci basiamo su ipotesi per scagliarsi contro l’amministrazione? Perché devono pagare i cittadini per una mostra che NON scelgono di vedere ?

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