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Porlezza, la moto elettrica di Timoteo made in Italy che sfida la Cina: “Cerco finanziatori”

Costruisce un pezzo alla volta nel garage di casa sua, montando i vari componenti della sua moto elettrica, che, forse, potrebbe rivoluzionare il mercato in futuro. No, non stiamo raccontando la storia di qualche genio americano che ha fatto fortuna inventando qualcosa di innovativo. Invece ci troviamo a Porlezza. Timoteo Maffei ha 42 anni, sposato con tre figli, e da una vita opera nel settore biomedico. Da un paio di anni però, aprile 2020 per la precisione, sta costruendo delle meravigliose moto a motore elettrico tutto da solo. Cosa c’è di speciale? Ce lo facciamo raccontare direttamente da lui.

“L’idea è nata durante la prima quarantena e volevo avere un progetto fresco per il post-pandemia. Avevo molto tempo libero. Il primo prototipo è stato completamente progettato in circa 10 mesi e successivamente realizzato utilizzando sia le classiche attrezzature che i nuovi metodi come la stampa 3d. La moto è stata modificata dall’anno scorso, e ha percorso i primi di 500km per i test”.

Per gli appassionati ecco alcune caratteristiche: motore raffreddato a liquido, recupero energia in frenata, autonomia 120km grazie alla batteria di 7.7kwh, velocita massima 120kmh, display touchscreen e peso di 150kg. La potenza di omologazione è  di 11kw, ma la potenza di picco è di 30kw.

La moto inoltre è al 90% made Italy, con piccoli componenti realizzati all’estero, tra cui il Canton Ticino.

“L’innovazione viene dal fatto che è una moto classica ma con un motore elettrico – sottolinea – Non è come quelle sorta di giocattoli che arrivano dalla Cina, di bassa qualità che costano poco. Tra 5/6 anni questo modello sarà maturo”.

La scelta inoltre sembra poter anticipare i tempi che verranno, soprattutto per quanto riguarda la rivoluzione dei mezzi di trasporto che sarà necessaria in futuro per questioni ambientali: “Il rischio che il motore endotermico venga messa al bando è concreto. Un mezzo con il motore elettrico mi permetterebbe di continuare a vivere la mia passione, andando in tutte quelle zone che potrebbero essere proibite per i mezzi tradizionali tra qualche anno. È un mondo ancora poco esplorato. L’offerta certamente non risponde alla domanda a oggi”.

Ma il progetto di Timoteo è molto più ambizioso: “In un futuro non troppo lontano vorrei rendere affittabili queste moto, che verrebbero conservate in dei box, in cui potrebbero ricaricarsi grazie all’energia solare – spiega – Magari studiando anche un circuito. Ne sto parlando con il Comune di Porlezza ma ho avuto anche richieste dal centro Italia”.

Ovviamente in tutti i progetti i fondi sono un aspetto fondamentale: “L’idea a lungo termine sarebbe quella di omologarle e di venderle sul mercato – conclude – Sto cercando qualcuno che creda nel progetto e lo finanzi per poter iniziare a pensare più seriamente e in grande. Ho percorso 500 km con la mia moto e posso replicarle all’infinito. Ho già realizzato due prototipi e a breve farò il terzo”.

Per maggiori informazioni sulle sue idee e progetti ecco la sua pagina Facebook Positive Motorcycles.

 

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