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‘Muggiò schifo’, tsunami su Bertolaso. Pd: “Dopo la passerella voleva un drink?”. Cgil: “Pagano i cittadini”. M5s: “Commissariare il piano vaccini”

Si infilano una dietro l’altra le reazioni indignate alle parole pronunciate stamani da Guido Bertolaso che ha definito “uno schifo” l’area di Muggiò proposta, e in prima battuta ufficialmente approvata da Regione, dal Comune di Como quale sede vaccinale per il capoluogo.

“Muggiò era uno schifo”. Se ne deduce che Bertolaso l’avesse presentata alla cieca. Qualche testa cadrà a Milano o a Como?

Dapprima Bertolaso ha fatto infuriare la notoriamente istituzionalissima Elena Negretti. L’assessore alla Protezione Civile di Como ha diffuso una nota di rara durezza:

Vaccini a Como, il caso Bertolaso fa sbottare Negretti: “Parole disgustose”. Durissimi Pd e M5S

Poi a cascata reazioni a catena. A partire dal Pd di Como:

“Bertolaso avrebbe forse preferito petali di rose e drink di benvenuto all’hub di Muggiò? Ma soprattutto, vista la violenza della pandemia, un hub vaccinale dove fare vaccinazioni in maniera più spedita possibile deve essere suggestivo o efficace?” si chiedono Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, Gabriele Guarisco e Patrizia Lissi, consiglieri Dem in Comune a Como. 

“Tra la piscina bloccata dalle indecisioni della giunta comunale, il progetto di riqualificazione del palazzetto e del parcheggio ancora fermo, nonostante i fondi del Patto della Lombardia siano a disposizione dal 2017, e l’irrisolta questione della Piazza d’Armi, che la situazione dell’area di Muggiò non sia nelle migliori condizioni non è un mistero.

O meglio, lo è per chi come Guido Bertolaso viene da fuori Como. Peccato che alle passerelle tenutesi a Muggiò ci fossero tutti gli esponenti comaschi di Regione Lombardia che sono a conoscenza delle condizioni dell’area.

Ora se Bertolaso ritiene che posizionare l’hub vaccinale a Villa Erba sia un’opzione migliore, ben venga, purché lo faccia in fretta – continuano gli esponenti Dem – Sarebbe però interessante sapere che cosa ne pensa il sindaco Landriscina di una simile stroncatura del lavoro fatto a Como”.

“A Bertolaso, comunque, chiediamo di preoccuparsi non solo dell’indecenza ma anche e soprattutto dell’inefficienza con cui Regione Lombardia ha finora condotto la campagna vaccinale, considerato che ancora molti ultraottantenni, anche a Como, stanno aspettando notizie da più di un mese per avere la somministrazione del vaccino Come ha detto oggi il presidente Draghi in Senato: “Per quanto riguarda la copertura vaccinale di coloro che hanno più di 80 anni, persistono purtroppo importanti differenze regionali, che sono molto difficili da accettare”. A Como stiamo avendo prova, giorno dopo giorno, di una situazione totalmente inaccettabile” concludono.

Quindi la Cgil:

 La dichiarazione rilasciata questa mattina da Guido Bertolaso ai microfoni di sky tg 24 è sconcertante.

Noi eravamo presenti, invitati dalla testata a portare le problematiche del territorio in merito alla campagna vaccinale, ed abbiamo la responsabilità di essere all’origine del gesto di stizza del coordinatore regionale. Abbiamo infatti posto, con forza, la contraddittorietà di un centro vaccinale nato il 18 marzo e scomparso la mattina successiva.

Ed era stato lo stesso Bertolaso, nel corso del sopralluogo del 18 marzo, a dichiarare pubblicamente che lì, nel parcheggio di piazza d’armi, sarebbe sorto l’hub lombardo, azzardando pure tempi di realizzazione, soggetti (l’esercito) e numeri di vaccinazioni garantite.

L’ipotesi, tramontata la mattina successiva, è diventata oggi addirittura uno schifo. Il dispregio “estetico paesaggistico” espresso da Bertolaso non ci fa levare gli scudi dell’amor di patria; l’area, stretta tra il rudere dell’unico  palazzetto dello sport comunale ed una piscina olimpionica inservibile non è particolarmente amena.

Non siamo dei tecnici, e prendiamo pure per buona l’eventuale inadeguatezza dell’area; era necessaria una passerella istituzionale ed una notte di riflessione per scoprirlo? Non bastava una telefonata ai numerosi referenti del territorio?

O forse c’è dell’altro, ed anche sulla scelta dell’hub vaccinale lariano si giocano partite politiche tutte interne alla maggioranza regionale? Ad oggi non è dato sapere.

Di certo, porre tra i criteri di scelta dell’area la suggestività della stessa fa torto all’intelligenza di chi pronuncia certe frasi ed alle dimensioni enormi del problema di salute pubblica che stiamo vivendo.

Oggi abbiamo assistito all’ennesima pessima figura di regione Lombardia, alla debolezza della politica locale, alla delega a improbabili plenipotenziari di decisioni che riguardano l’intera collettività.

Purtroppo, ancora una volta, ne fanno le spese le cittadine ed i cittadini comaschi, stremati da oltre un anno di sofferenza ed immeritevoli di essere rappresentati da una classe dirigente di tale levatura.

Matteo Mandressi, componente della segreteria della Cgil di Como

Hub vaccini, lo ‘schifo’ Muggiò, il ritorno di Villa Erba, Butti: “Ho visto foto dei colleghi Lega e Fi con Bertolaso, non erano d’accordo?”

E ultimo ma non ultimo il consigliere regionale Raffaele Erba che, più in generale, chiede di commissariare il piano vaccinale:

MOZIONE M5S PER COMMISSARIARE IL PIANO VACCINI LOMBARDO. IL GOVERNO METTA ORDINE NEL CAOS DEL CENTRODESTRA LOMBARDO. SIANO VALUTATI I DANNI E ACCERTATE LE RESPONSABILITA’ DEL TRACOLLO DI ARIA

Regione Lombardia chieda aiuto al Governo. La Giunta si è dimostrata inadeguata nella gestione del piano vaccinale lombardo.
Il modello-lombardo è diventato quello del caos.

Il centrodestra è a pezzi e a fronte di problemi e ritardi risponde con giri di poltrone e regolamenti di conti interni. Intanto gli over 80 attendono ancora l’SMS di conferma di prenotazioni.
Vaccinarsi in Lombardia è diventata una lotteria. È evidente che il super commissario Bertolaso si sia dimostrato più adatto alle conferenze stampa e ai salotti televisivi, piuttosto che ad affrontare l’emergenza. Più pratico dell’annuncio, piuttosto che della soluzione ai problemi. Le sue scelte hanno causato ritardi. I ritardi hanno causato danni. Deve liberare la Lombardia dal proprio fardello.

Per questo chiediamo intervenga immediatamente il Governo, con la nomina di un commissario al piano vaccini che metta ordine nel disastro del centrodestra lombardo.
E’ urgente fare chiarezza circa la gestione di ARIA e pertanto chiederemo che si proceda con l’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori di ARIA dopo aver fatto valere la revoca per giusta causa. Il danno d’immagine che è stato fatto alla Lombardia è enorme e qualcuno deve rispondere dei danni diretti ed indiretti dovuti alla mancanza di diligenza di amministratori e dirigenti.
Se così non avverrà significa che vi è connivenza e corresponsabilità da parte della Giunta regionale.

Sul caso è intervenuta anche la lista Civitas.

Le parole di Bertolaso sono inquietanti e al tempo stesso ridicole.
Siamo già intervenuti sull’ipotesi di un hub vaccinale con costi inaccettabili a villa Erba (qui il link: bit.ly/CasoVillaErba).
Ora il commissario voluto da Fontana boccia la proposta del comune di Como (hub vaccinale a Muggiò) con argomentazioni incommentabili e pretestuose e indica in modo prepotente la sede di Villa Erba Cernobbio anche per la latitanza del Sindaco nel formulare altre proposte  alternative,ad esempio, Caserma, San Martino, Sant’ Anna.
A parte il gesto di prevaricazione, ribadiamo quanto già in precedenza affermato: nessuno deve immaginare di sperperare inutilmente denari pubblici.
Se mai un utilizzo degli spazi di villa Erba dovesse essere la via intrapresa, chiediamo fin d’ora che siano resi pubblici e documentati i costi di un’operazione che dovrà essere motivata e giustificata.
Non possiamo, inoltre, non rilevare che a Bertolaso si devono le rianimazioni in Fiera a Milano, che “Fondazione Fiera Milano” partecipa al 21,244% in Villa Erba s.p.a. e che del c.d.a. di “Fondazione Fiera Milano” è membro la capo della segreteria di Fontana, già compagna di Salvini (padre di sua figlia).
Da questo intreccio appare legittimo anche domandarsi se non vi sia un velato conflitto di interessi.
Forse qualcuno le riterrà “sinergie produttive”,ma non è così.
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