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FOTO Una delle mummie di Erba era un 50enne ricco e col mal di denti cronico. Ecco cosa rivelano i nuovi studi

Sabato scorso, 11 novembre, al Museo Civico di Erba, l’antico Egitto è stato protagonista con i tre frammenti di mummia della piccola collezione egizia grazie al team del Mummy Project, diretto dall’egittologa Sabina Malgora. Dalle 14.30 in poi si sono tenuti con grande successo due laboratori didattici creativi che hanno visto la presenza di oltre 50 partecipanti, dai 5 agli 11 anni, esaurendo tutti i posti disponibili. Dalle 17 in poi, si sono aperte le porte anche al pubblico adulto, che è intervenuto numeroso per scoprire i risultati delle ricerche sulle mummie, al centro di un progetto culturale di valorizzazione che si intitola “L’Egitto ad Erba. Le mummie del Museo Civico raccontano”. Il progetto si è realizzato grazie alla preziosa collaborazione del Rotary Club Erba Laghi e il sostegno della Fondazione Provinciale della Comunità Comasca.

I PRIMI RISULTATI DELLE ANALISI

Robert Loynes, medico chirurgo, egittologo, professore a Manchester e membro del Mummy Project ha tenuto una conferenza sulla mummificazione e sulle tecniche di indagine usate per indagarle. La dottoressa Sabina Malgora è poi intervenuta e ha raccontato tutti i momenti della ricerca iniziata nell’ottobre del 2022, che ha visto la direttrice del museo Clelia Orsenigo e i ricercatori del Mummy Project dedicarsi ad una serie di esami sofisticati, quali Tac (con la quale si è fatta una sorta di autopsia virtuale), analisi chimiche e fisiche, antropologiche, entomologiche, proteomiche, genetiche, con prelievi fatti con endoscopia laparoscopica, e certamente indagini egittologiche, seguendo il protocollo stilato dal Mummy Project e basato su un’esperienza quindicennale.

Grazie agli studi che ne sono seguiti, la ricercatrice ha potuto raccontare le scoperte che hanno permesso di ricostruire la storia degli individui a cui i frammenti sono appartenuti. La testa appartiene ad un individuo maschile, di oltre 50 anni, che ha sofferto di mal di denti durante la sua vita, considerato che è quasi edentulo e nei denti rimasti vi sono molte carie. La mano sinistra appartiene ad un individuo giovane, che non ha terminato la crescita, giudicando dall’ossificazione delle ossa, di circa 16 anni. Il piede sinistro appartiene ad un individuo maschile, giovane, inferiore ai 14 anni, con problemi nella crescita, forse per cattiva alimentazione o forse per malattia.

Sono state rilevate alcune sostanze naturali usate durante la mummificazione, tra cui olio di lino, resine della famiglia delle Pistacee, mastice e bitume. Le bende usate sono di lino sottile e pregiato. Non presentano attacchi d’insetti, il che significa che l’imbalsamazione è stata fatta a regola d’arte. Ciò significa che il processo effettuato su questi frammenti è di alta qualità e tradisce l’appartenenza ad una classe sociale elevata. Le analisi del Dna non hanno invece prodotto risultati, perché il materiale è risultato troppo degradato, cosa piuttosto frequente nelle mummie per via dei trattamenti subiti in antico e in tempi recenti. Molto soddisfacenti sono state le analisi del C14, che hanno permesso di datare i reperti. Benché non appartengano ad uno stesso individuo, sono invece compatibili cronologicamente. Si datano tra il 390 a.C. ed il 208 a.C., periodo che comprende la XXX dinastia, la II dominazione persiana, l’arrivo di Alessandro Magno in Egitto nel 332 e la prima fase del Periodo Tolemaico.

Questi i risultati fino ad oggi, ma non finisce qui! Il Prof. Alessio Soggiu, Professore associato, Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche ed Odontoiatriche dell’Università di Milano, ha infatti illustrato il prossimo passo della ricerca, ossia le analisi genetiche dei batteri presenti nelle mummie, una ricerca all’avanguardia ad oggi applicata dal Mummy Project solo sulla mummia conservata al Museo Archeologico di Bergamo. Il Museo di Erba si pone quindi tra i primi musei ad affrontare questo tipo di studi.

IL MUMMY PROJECT si occupa dal 2008 come centro ricerche dello studio delle mummie e dei reperti egizi, della valorizzazione e divulgazione degli stessi e dei musei che li conservano, ma anche della realizzazione di documentari, laboratori didattici, pubblicazioni scientifiche e divulgative. Organizza anche eventi culturali e mostre, oltre a collaborare con grandi programmi televisivi, come Superquark. È formato da un’équipe multidisciplinare, costituita da specialisti italiani, europei ed extra-europei (mummyproject.it). Negli ultimi anni ha collaborato con moltissimi musei, tra cui Il Museo Archeologico di Asti, il Museo Archeologico di Asti, il Museo Archeologico dell’Università di Pavia, il Palais Mamming di Merano, il Museo Camillo Leone, di Vercelli, il Museo di Scienze Naturali di Brescia, il Museo Archeologico di Bergamo. Inoltre, ha organizzato mostre ospitando reperti provenienti da prestigiosi musei come il Metropolitan Museum di New York, i Musei Vaticani, il Museo Egizio di Torino. Nel 2014 ha ricevuto la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica.

IL MUSEO CIVICO DI ERBA conserva ed espone le testimonianze della storia della città di Erba e del suo territorio, ricoprendo l’importante ruolo di custode della cultura e delle radici della comunità locale. L’esposizione illustra le tappe principali della storia del Triangolo Lariano, a partire dalle epoche geologiche – con una ricca sezione dedicata ai fossili – fino all’età moderna, passando attraverso la Preistoria, l’età romana e il Medioevo. Vi è anche una sala del Collezionismo che conserva testimonianze di origine egizia, magnogreca ed etrusca. Il Museo svolge attività di ricerca scientifica e di divulgazione attraverso visite guidate, cicli di conferenze, mostre, attività didattiche, laboratori e si occupa della pubblicazione della rivista dei Quaderni Erbesi.

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