La primavera dei sei giardini che aderiscono alla Rete degli Orti Botanici della Lombardia si apre con un invito alla vita all’aria aperta. Spendere del tempo fuori di casa in un ambiente naturale fa bene al corpo e alla psiche, e farlo visitando un Orto botanico presenta molti vantaggi in più. Il contatto con la natura incide sul nostro benessere psichico e fisico ed è dimostrato come lo stare tra le piante possa attenuare l’ansia. In un Orto botanico ci troviamo circondati dalle piante, in un luogo dove è presto soddisfatta la nostra naturale biofilia, ovvero l’innata attrazione dell’essere umano verso gli altri esseri viventi. Ogni Orto di Lombardia, con le sue peculiarità, è un luogo ideale per riavvicinarci alla natura.
Qui tutti i sensi sono allertati dagli stimoli visivi, olfattivi, tattili e sonori, perché ogni giardino botanico è una micro-oasi urbana dove ascoltare suoni naturali come il fruscio del vento tra le fronde, il canto dei molti uccellini che hanno trovato rifugio tra le piante e dove lasciarsi inebriare dai profumi di fiori e frutti. Ma l’orto botanico è anche e soprattutto un luogo dove le piante hanno un nome: regna un ordine superiore dato dalla classificazione botanica con cui la scienza cataloga ogni organismo, e ciò ci fa sentire accolti in un contesto culturale rassicurante.
Tutto questo, inoltre, accade in città, sotto il cappello di importanti istituzioni scientifiche che è possibile visitare più e più volte seguendo gradualmente e persino quotidianamente i progressi della crescita delle piante e i cicli naturali (nella maggior parte dei giardini della Rete Orti Botanici di Lombardia non si paga un biglietto d’ingresso).
Spunti e occasioni per vivere esperienze interessanti all’aria aperta nei sei Orti Botanici della Rete lombarda sono molteplici. Qualche esempio?
A Bergamo, l’Orto Botanico “Lorenzo Rota”, gioiello verde incastonato nella cornice di Città Alta e con una vista impagabile, da marzo è visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 17 e, da aprile, fino alle 18. La visita alla storica sede di Città Alta, regala un’occasione unica per fare un giro del mondo in pochi metri attraversando diversi ambienti, dal Mediterraneo alla foresta alpina, alla torbiera. Tra le fioriture imperdibili in aprile, quella dell’albero dei fazzoletti, Davidia involucrata, unica specie del suo genere, scoperta in Cina a metà ‘800 dal missionario e botanico francese Armand David. Dal 1° aprile riapre inoltre anche la sezione di Astino – Valle della Biodiversità, visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18, che accoglie, nei 9.000 m2 a disposizione, più di mille varietà che si alternano a seconda delle stagioni e delle programmazioni, dalle più rustiche alle tropicali in vaso.
A Pavia, apertura straordinaria dell’Orto Botanico tutti i giorni dalle 10 alle 17 (escluso il lunedì), prima della chiusura estiva di alcune sezioni per l’avvio dei cantieri previsti dall’importante progetto di restauro (finanziato dal PNRR) che vedrà, tra i vari interventi, la ristrutturazione delle Serre scopoliane. Nell’ambito di tale progetto sono state già inserite nuove collezioni botaniche nel giardino. Spettacolari, per l’avvio di primavera, saranno le fioriture delle bulbose, in particolare crochi, fritillarie, giacinti, narcisi e tulipani, arricchite di nuove specie e cultivar grazie al sopracitato progetto. Ad esse, seguiranno nei mesi successivi, le altrettanto grandiose esplosioni floreali di iris, peonie e rose. Da non perdere la Festa di Primavera nel weekend del 6 e 7 aprile, ricca di iniziative, tra cui attività per bambini e famiglie organizzate in collaborazione con la Rete degli Orti Botanici della Lombardia. Per info sull’evento: https://ortobotanico.unipv.eu/festadiprimavera/.
All’Orto Botanico “Città Studi”, appartenente all’Università degli Studi di Milano, sono in corso le fioriture mozzafiato dei Prunus e delle piante bulbose a fioritura precoce, visibili all’ingresso dell’orto e, più nascoste, negli habitat naturali ricostruiti. È un’oasi inaspettata di biodiversità urbana, dove si può passeggiare e passare del tempo, in pace, per ritrovare un contatto con la natura, soffermandosi ad esempio a osservare i fiori e la loro relazione con gli impollinatori, oppure indugiando su forme e colori delle specie tipiche del territorio. A questo proposito vengono in aiuto le tre cartoline per le visite autoguidate: Ci vuole un fiore, Cogliere l’invisibile e BioDiversi, che sono a disposizione dei visitatori e offrono spunti interessanti per un’esplorazione della natura in autonomia.
Il Giardino Botanico Alpino “Rezia” di Bormio, a 1350 m s.l.m. di altitudine tra le montagne del Parco Nazionale dello Stelvio, è ancora in veste invernale e riaprirà alle visite per il pubblico nel mese di maggio. Che succede dietro le quinte quando il Giardino è chiuso? Il cambio di stagione comincia a farsi sentire e la natura si risveglia. I primi bucaneve sono già sbocciati e la linfa inizia a scorrere nei rami degli alberi. Tra poco le conifere, dentro il Giardino e nelle foreste che lo circondano, inizieranno a liberare nell’aria i terpeni, sostanze che stimolano il nostro sistema immunitario e che sono alla base della terapia del bosco, il forest bathing, ricordandoci come gli alberi, oltre a darci ossigeno e a farci stare bene con molti altri servizi ecosistemici, possono aiutare la nostra salute anche attraverso percorsi terapeutici guidati nella natura. Dal 15 al 19 aprile, dal 20 al 23 maggio e dal 27 al 30 maggio, il Giardino “Rezia” propone attività gratuite per le scuole tra scienza, arte, botanica e ecologia.
Anche l’Orto Botanico “G.E. Ghirardi” di Toscolano Maderno, afferente all’Università degli Studi di Milano, riaprirà a metà maggio, puntando sulle celebrazioni del Fascination of Plants Day (18 maggio), evento che invita a lasciarsi affascinare dal mondo delle piante e dalle loro segrete meraviglie.
Si tratta di un Orto Botanico unico in Italia, in quanto interamente dedicato alla conservazione e alla ricerca sulle specie officinali, un luogo dove benessere fa rima con cura e principi attivi, ricordando che le piante possono far stare bene, ma tenendo sempre presente che è la dose che fa il veleno, per cui gli stessi principi attivi possono avere valenza terapeutica o risultare tossici a seconda della quantità assunta. Proprio per questo motivo, alcune delle piante presenti in Orto Botanico sono segnalate come velenose.
L’Orto Botanico di Brera, appartenente all’Università degli Studi di Milano, è visitabile tutto l’anno, ma la primavera gli regala un momento davvero speciale grazie alla fioritura di alcune piante storiche come il glicine che, insieme a una Rosa banksiae var. lutea (una rosa rampicante gialla e senza spine), decora la facciata sud di Palazzo Brera che affaccia sull’Orto.
Diversi sono gli appuntamenti primaverili che l’Orto Botanico di Brera offre ai suoi visitatori. Il 23 marzo, in occasione della Giornata del Profumo 2024, una visita guidata a tema porterà a risvegliare i sensi ma anche a svelare alcune curiosità botaniche. Altri prossimi momenti di visite guidate saranno dedicati nel mese di maggio durante la Giornata Internazionale dei Musei promossa da ICOM e per le iniziative FuoriOrticola organizzate da Orticola di Lombardia. Tutti gli appuntamenti di visite guidate sono su prenotazione: per info e prenotazioni visitare il sito https://ortibotanici.unimi.it/.
Da aprile l’Orto Botanico di Brera torna all’orario di apertura primavera-estate 10:00-18:00; dal 15 al 25 aprile accoglierà installazioni del Fuori Salone del Mobile, con orari prolungati (dal 15 al 21 aprile 10:00-22:00; dal 22 al 25 aprile 10:00- 20:00. Per tutta la durata della manifestazione l’accesso è unico da Via Brera 28).
Nelle giornate di domenica 21 e 28 aprile e del 12 e 26 maggio inoltre, la Rete degli Orti Botanici della Lombardia organizzerà alcune attività didattiche presso l’Orto botanico di Pietra Corva in località Romagnese nell’Appennino pavese, con visite guidate e postazioni interattive per bambini e famiglie dalle 10:00 alle 16:00.
Per queste ragioni o per amor del bello, c’è sempre un motivo per stare bene all’aria aperta e farlo in un Orto botanico, dove mettersi in relazione con le piante.
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3 Commenti
A Como e dintorni non ci sono orti botanici. Peccato che il parco botanico di Minoprio, che ospita l’omonima fondazione, apra raramente al pubblico e da qualche tempo solo a pagamento. E nonostante in quei pochi giorni metta in vendita alcuni fiori e piante coltivati dai ragazzi della scuola e faccia propaganda per la stessa, sente comunque la necessità di far pagare un biglietto a costi non proprio popolari. Che peccato si pensi solo al lucro…
E a Como nulla di nulla meno male che posso guardare sul mio terrazzo (attico) dove ho 5 ulivi 4 oleandri bulbi varii (tulipani narcisi garofani etc) Rampicanti Ortensia edera .Purtroppo non tutti sono così fortunati.
E.V
ho ereditato da mia mamma il Pollice verde
Como inesistente sul fronte del… tutto!