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Nel duello Rapinese-Forgione gli studenti del Conservatorio tengono un concerto fuori dall’associazione Carducci. “Siamo inascoltati”

Nell’infinito scontro tra il sindaco Alessandro Rapinese e la direttrice dell’Associazione Carducci di via Cavallotti 5 (qui tutte i precedenti), il terzo protagonista – citato più volte dal sindaco – è il Conservatorio. Nelle parole del primo cittadino si sottolineava sempre come il duro faccia a faccia tra Comune e Associazione Carducci – colpevole per il Comune di non voler abbandonare gli spazi di via Cavallotti – impedisse di fatto agli studenti del Conservatorio di poter accedere agli spazi di via Cavallotti a loro destinati.

E così ecco che alcune ore fa proprio gli studenti sono scesi in strada e hanno tenuto un concerto davanti all’Associazione.
Chiare le motivazioni del gesto con il quale la Consulta dei giovani studenti del Conservatorio chiede lumi.

Ecco il testo integrale della Consulta dei giovani studenti del Conservatorio:

“Ma perché?”. Questa la domanda che si pone la Consulta degli studenti e gli studenti tutti del Conservatorio di Como. Perché se “Il Conservatorio è il benvenuto” nella sede di via Cavallotti 5 così come periodicamente rappresentanti ed ex esponenti dell’associazione Carducci (dichiarazione al TG3 dall’avv. M.C. Forgione il 21/10/2024 e 20/04/2025 e dichiarazione su La Provincia dall’avv. R. Papa il 05/04/2025) rilasciano sulla carta stampata e nelle emittenti televisive, il Conservatorio continua a operare nella sola sede di via Cadorna? Ed è poi vero che “Il Conservatorio non risponde”? Questa sono le domande – afferma la Consulta e gli altri giovani musicisti del Conservatorio – che abbiamo posto alla nostra Presidente, dott.ssa Anna Veronelli, e al nostro Direttore, Vittorio Zago.

Le risposte che abbiamo avuto sono sostanzialmente tre e ne abbiamo potuto appurare la veridicità osservando i documenti protocollati. Il primo dato di fatto è che dal giorno 8 febbraio 2024 l’associazione Carducci ha inviato al Conservatorio, oltre che al Comune, una diffida a insediarsi presso la sede di via Cavallotti 5 e tale diffida non è mai stata ritirata. L’ultima richiesta di revoca della diffida, da parte del Conservatorio, è datata 20 dicembre u.s., ma non ha avuto riscontro positivo. Peraltro della diffida era stato dato ampio risalto nelle testate giornalistiche locali (09/02/2024) ma sembra ormai totalmente dimenticata dalla stessa stampa nel rapportarla alle dichiarazioni opposte di “benvenuto” dei rappresentanti dell’associazione Carducci.

Il secondo argomento riguarda un tentativo di mediazione fra Conservatorio e Associazione che si è conclusa con la rivendicazione, da parte di quest’ultima, dell’utilizzo di un’aula all’ingresso destinata al conservatorio. Soluzione questa predisposta da un perito nominato dall’Associazione Carducci, ma mai avallata dal Conservatorio nelle interlocuzioni con l’associazione (come si fa a scrivere che il Conservatorio non risponde?). Questa aula non solo fa parte della concessione di spazi sottoscritta fra Comune e Conservatorio, ma la sua sottrazione modificherebbe il progetto presentato al Ministero e di conseguenza comporterebbe automaticamente la perdita del finanziamento di 700.000 euro, dettaglio che è stato precisato con inequivocabili risposte e quindi ben presente all’associazione Carducci ma che evidentemente non vuole soppesare, e nemmeno divulgare.

Infine, il terzo dato di fatto evidente a tutti, è che all’ingresso del civico 5 di via Cavallotti sono presenti lucchetti che impediscono al Comune il perfezionamento della consegna dell’immobile al Conservatorio. L’applicazione di tali lucchetti è stata ufficialmente comunicata da parte dell’associazione Carducci con una PEC ricevuta dal Conservatorio in data 23/05/2024.

A fronte di argomenti così oggettivi il nostro sconforto è ancora maggiore, prosegue la Consulta, perché non riusciamo a comprendere come sia possibile che un Conservatorio così apprezzato come il nostro a livello nazionale, non abbia considerazione adeguata a livello cittadino. Negli ultimi anni siamo cresciuti moltissimo e non possiamo che ringraziare la preziosa dedizione del nostro Direttore V. Zago, sempre disponibile e attento all’ascolto delle nostre esigenze. La Direzione è riuscita a compiere scelte lungimiranti che ci hanno permesso di acquisire fondi (complessivamente oltre due milioni di euro fra ampliamento di organico, fondi PNRR per la progetti di teatro lirico, per l’edilizia e dottorati di
ricerca) per le nostre attività, non supportati da altrettanta attenzione a livello locale.

La nostra didattica e la nostra produzione concertistica, oltre ad altri servizi agli studenti appositamente dedicati, sono diventate per noi motivo di orgoglio ogni volta che ci confrontiamo con le Consulte di altri Conservatori. Attività intense che, organizzate con molta fatica, dispendio di energie e virtuosismo dall’amministrazione del nostro Istituto in spazi ormai non più adeguati, ci soddisfano e ci distinguono all’interno del sistema universitario in cui siamo incardinati. Ma sembra che nessuno si accorga realmente di cosa siamo.

Se escludiamo la sola eccezione dell’appassionata dimostrazione di affetto nei nostri confronti da parte del Sindaco e della giunta Alessandro Rapinese, oltre la sua tenace difesa del Conservatorio, a volte abbiamo la sensazione di passare totalmente inosservati in questa vicenda: stampa, personalità del mondo artistico e culturale locale, non avvertono che un ente pubblico, che conferisce lustro a livello nazionale e non solo (ad esempio, da pochi giorni il Direttore è tornato da un viaggio in Cina dove, oltre agli impegni istituzionali, ha portato con sé uno studente accompagnandolo in alcuni concerti e dimostrando ancora una volta attenzione incondizionata verso gli allievi), si esprime in modo esuberante nonostante perduranti difficoltà e interesse poco diffuso. Noi studenti non entriamo nel merito delle diatribe che si risolveranno con legittimità nelle aule deputate dei tribunali (la cui tempistica però è per noi e il Conservatorio ulteriormente penalizzante) e che, a detta della nostra Presidente Anna Veronelli, meritano di lavorare senza pressioni mediatiche, ma continuiamo nella nostra consapevolezza di futuri artisti, e anche di uomini e donne che rappresenteranno il futuro, a non comprendere questa narrazione distorta della vicenda e a domandarci “Ma perché?”.

Intanto nel primo pomeriggio anche il sindaco di Como Alessandro Rapinese è intervenuto su Facebook. “Non mi darò pace fino a quando questi ragazzi non avranno ciò che loro spetta e che il Comune di Como ha loro concesso: la loro nuova sede di via Cavallotti. Appena i ragazzi saranno entrati, non mi darò pace fino a quando chi ha vietato loro tutto questo tempo di accedere, paghi il più caro prezzo possibile per aver ostacolato la cultura ed il progresso della nostra città. E sapete bene che non mollo. Mai”.

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