Reagire alla desertificazione commerciale e sociale attraverso l’inclusione: è questa la scommessa di Castelmarte, un borgo di 1.200 abitanti situato nell’orbita d’influenza di Milano. Dopo aver assistito alla chiusura dei negozi e al calo delle nascite, la comunità locale ha deciso di invertire la rotta puntando sulla solidarietà. Da questa determinazione è nato il progetto dal nome evocativo “Legami”, che oggi campeggia sull’insegna del nuovo bar del paese.
L’iniziativa nasce da un’intuizione avuta pochi mesi fa da Bruno Mazza, presidente della Cooperativa Noi Genitori Onlus. Il sodalizio, che opera da ben trent’anni a Erba (a soli cinque chilometri di distanza), è una realtà consolidata nel sostegno alle persone con disabilità e ne promuove con successo l’autonomia personale e l’inserimento lavorativo.
L’idea è stata dunque quella di unire due necessità : offrire agli utenti della cooperativa un nuovo e stimolante sbocco formativo e, contemporaneamente, restituire uno spazio di aggregazione alla comunità di Castelmarte. Il borgo era infatti rimasto privo di bar e negozi di vicinato in seguito alla chiusura della storica Cooperativa fondata nel 1921.

Il progetto “Legami” è ufficialmente operativo da qualche settimana. Il bar e il piccolo negozio di vicinato occupano proprio i locali dell’antica cooperativa del 1921, che sono stati completamente rimessi a nuovo. Questo recupero strutturale è stato possibile grazie al generoso e instancabile lavoro del locale Gruppo Alpini, che ha contribuito materialmente a restituire dignità e funzionalità agli spazi.
Attualmente, il servizio è garantito da un gruppo di utenti della Noi Genitori, impegnati in turni regolari per gestire sia l’area bar che la vendita di prossimità. Gli orari di apertura previsti sono i seguenti:
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Dal martedì al venerdì: dalle ore 09:00 alle 13:30.
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Il sabato: apertura prolungata fino alle ore 18:00.
L’impegno della Noi Genitori e del suo presidente Bruno Mazza non si ferma a Castelmarte. Da diversi anni il sodalizio promuove attività diversificate per migliorare la qualità della vita delle persone con fragilità. Tra queste spicca la produzione di biscotti artigianali all’interno di un biscottificio di proprietà, strumento fondamentale per la formazione professionale dei ragazzi, ospitato in uno stabile confiscato alla mafia. E per il futuro si parla anche di un ristorante