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Non sono sfaccendati del venerdì. Gli Ecoguerrieri e il maxi documento per il Comune

Quando parliamo di loro, davvero non è chiaro il perché (forse), si scatenano le truppe Social.

Mediamente over 40, mediamente pronte a sversare su queste persone (che siano ragazzi è un fatto, ma diventa imbroglio anagrafico che inganna le intenzioni e aiuta solo retoriche asfittiche) ogni tipo di insulto con un incomprensibile autocompiacimento malvagio.

Una ricerca compulsiva, quasi spasmodico-ossessiva, circa ogni loro (eventuale, affatto certa) contraddizione.

Inchiodare l’adolescente sembra sport gradito. Possono piacere o meno, ci sta, possono sbagliare e devono sbagliare. Poi magari non lo fanno, eh.

Comunque è tutto da dimostrare che lo stiano facendo adesso, che stiano percorrendo la strada onirica dell’ingenua volontà. Da queste parti ne abbiamo scritto spesso esprimendo punti di vista precisi:

1. Libertà, cuore, fatica. Cari Ecoguerrieri di Como, la vostra lettera è dono e coraggio. Grazie, teneteci svegli 

2. Lasciamoli soli, lasciamoli sbagliare. Non c’eravamo, non ci saremo. Loro sì, per fortuna 

Poi, tutto fa brodo, tutto vale tutto (si sussurra di ‘sti tempi). Così ciascuno inforchi il proprio Fb e faccia tap-tap su ciò che meglio lo fa stare.

Ma.
Ma non si dica più che le manifestazioni e i presìdi del venerdì siano stati un ottimo alibi per saltare scuola, dai. Sì, forse per alcuni minoritari, certo non per tutti. Abbiamo già parlato di questa cosa.

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Perché? Perché i Fridays For Future di Como, dopo mesi di studio, lavoro e incontri oggi ha presentato proposte all’assessore al Verde del Comune, Marco Galli.

Due documenti. Uno estremamente sintetico e un secondo (li pubblichiamo sotto) dove si offre un’analisi completa dell’emergenza climatica e si invocano azioni territoriali precise. Non solo pinguini, iceberg e panda – sia detto senza ironia – ma la materia prossima, palpabile, il confine, il quartiere, il lago, aria e acqua di queste parti. Tra pioppo e missoltino.

Scrivono: “Chiediamo quindi innanzitutto che il Comune di Como dichiari lo stato di emergenza climatica, come hanno già fatto centinaia di comuni in tutto il mondo, e non ultimi i parlamenti nazionali del Regno Unito e dell’Irlanda”.

Invocano di “procedere alla realizzazione del tratto comasco del percorso ciclabile EuroVelo 5. Tale tratto, inserito in una direttrice che collegherà Brindisi a Londra lungo 3300 km e 7 Nazioni, è già in gran parte finanziato con fondi faticosamente ottenuti che rischiano altrimenti di andare perduti”.

In questo senso, segno che la politica non è così sorda come un’altrettanta retorica sgradevole vorrebbe, giusto lunedì la giunta Landriscina (dopo diversi problemi) ha “approvato nuovamente il progetto definitivo della pista ciclabile La dorsale urbana della via dei pellegrini, comprensiva di cinque lotti, dopo la verifica del progetto e la conferenza dei servizi come richiesto dalla Regione”. Lavori per il primo lotto (viale Masia) entro fine anno. Il progetto era stato fortemente voluto dall’esecutivo precedente, a guida Mario Lucini.

Fra le altre richieste, ma solo per citare (il documento conta 17 pagine molto precise sulla città, vi invitiamo a leggerlo):

1 – il divieto di tenere le porte aperte con il riscaldamento acceso durante l’inverno (e con il condizionamento durante il periodo estivo

2 – La riduzione della plastica monouso sia negli edifici pubblici di competenza comunale sia delle attività commerciali private

3 – la tariffazione puntuale quale sistema di misurazione del rifiuto residuo indifferenziato

4 – una maggiore differenziazione di rifiuti la rete di cestini presenti sul territorio cittadino

E ancora: sviluppo del Piano Urbano di Mobilità Sostenibile, adesione al Patto dei Sindaci per la lotta al cambiamento climatico, ampliamento del Parco Spina Verde, Realizzazione del parco sovracomunale della Valle del Cosia, accorpamento delle aree nel parco regionale Brughiera Groane, applicazione della Legge 10 del 14/01/13 che prevede un albero per ogni nuovo nato.

QUI I DUE DOCUMENTI:

Proposte Fridays For Future Como

Richiesta di dichiarazione dell’emergenza climatica e ambientale

© RIPRODUZIONE RISERVATA

6 Commenti

  1. Chi pensa che sono gli “sfaccendati” del Venerdì, non ha capito proprio nulla. Le richieste, assolutamente condivisibili, rappresentano il meglio che la politica locale ha espresso negli ultimi due anni. Non mi riferisco solo a chi amministra ma anche e soprattutto a chi dovrebbe fare opposizione. Fridays for Future – Como ha chiesto al Comune di Como iniziative già in corso in diversi Comuni della Provincia: ad esempio la tariffazione puntuale della raccolta indifferenziata, l’allargamento delle aree verdi protette (Parco Groane) e la riduzione delle aree edificabili “verdi”.
    A volte si ha l’impressione che i piccoli comuni della Provincia siano molto più avanti del Capoluogo…speriamo che l’inerzia di chi governa non faccia aumentare il distacco.

  2. cito “applicazione della Legge 10 del 14/01/13 che prevede un albero per ogni nuovo nato.”
    Il comune di Como ogni anno redige il suo bilancio arboreo dicendo che ci son già troppi alberi a Como, che non c’è spazio per piantarli e che quindi la legge riuslta inapplicabile.
    Ognuno tragga le sue conseguenze

  3. Ho letto con interesse l’articolo e i due documenti. Queste posizioni sono perfettamente in linea con l’iniziativa che da marzo abbiamo avviato con la proposta di legge costituzionale a iniziativa popolare “figli costituenti” per inserire in Costituzione questi principi. https://figlicostituenti.eu/la-proposta/
    A questo punto urge una condivisione per valutare se si può fare un’iniziativa concreta su Como.

  4. Si dice che il pianeta abbia tempo fino al 2030 per cambiare e salvarsi. Per Como é pronta una deroga per iniziare a muoversi dal 2032, quando saranno definitivamente abbandonate le paratie. In compenso il bosco ticosa, l’ostello e il lido di viale Geno, saranno aree incontaminate che forniranno ecosistemi intonsi per la sopravvivenza delle forme di vita più resistenti

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