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Punti di vista

Lasciamoli soli, lasciamoli sbagliare. Non c’eravamo, non ci saremo. Loro sì, per fortuna

Lasciateli stare. Lasciateli fare. Lasciateli sbagliare. Non serve altro a tutti quei ragazzi. Né voi, né me, né noi.

Che orrore quei comunicati di partito che parlano – ex post, ex tutto – di “una mano tesa ai giovani”, del finto “siamo con i giovani”, dell’astruso “giovani magnifici”. Gente dal passato, che sgraffigna elisir di lunga vita. Porcherie dal fiato corto.

La traboccante gioventù che si è presa piazze, strade e vie di mezza Como non chiede a un mondo vecchio, grigio e fuori gioco per età di prenderla per mano, di incanalarla verso un’altra docile etichetta. Verso un’altra sordida saletta. Hanno iniziato soli, hanno proseguito soli, li si lasci soli. Che comunque, il domani loro e quello nostro non saranno mai gli stessi.

Che stiano liberi. Da voi, prima di tutto, politici e fac-simili di ogni sorta ed estrazione; da voi, da noi, che fino a ieri – per colpa, malavoglia o distrazione – usavamo il clima solo in auto o nel salotto.

Il sangue nuovo e giovanissimo, la linfa che è sgorgata all’improvviso tra mura stinte e sguardi torvi, la bellezza limpida dei 16 anni, il fiume carsico riemerso tutto a un tratto, tutto questo non necessita di grassocce ali protettive, di lunghe mani con gli artigli o di cappellacci rossi, verdi e neri da calzare a forza.

Non ha bisogno, quell’esplosione di freschezza (e di castronerie, o purissime bigiate) di finti saggi al fianco o di carri della provvidenza ad affiancarli. Non ci salirebbero, non ci saliranno. Non ci devono salire.

Un mondo intero – Como inclusa – per l’ambiente ha fatto poco o nulla fino a Greta. Non lo salverà in tre ore un esercito di brufoli e striscioni, è sicuro. Ma potrebbe esserci un pre-15 marzo e un dopo. Finirà nel nulla? Possibile. Ma non certo, tanto basta.

Non opprimiamo con gli aliti pesanti e gli orizzonti zero quella gioventù, ficcandola tra arazzi e doppiopetti. Che siano liberi, incoscienti o in piazza giusto per non fare scienze e inglese. Qualcosa resterà, comunque, del torrente che ha iniziato a scorrere.

C’è chi si perderà tra turbodiesel e mozziconi in spiaggia, chi perderà interesse per pigrizia, e chi, probabilmente, anche nel gruppone urlante, l’interesse in fondo non l’ha mai avuto. Ma qualcosa resterà.

Qualcuno resterà. Non cercherà la nostra voce. Vorrà – dovrà – sostituire il nostro mondo antico con un altro. Le pantere grigie non lo vedranno.

Lasciamoli stare. Lasciamoli fare. Lasciamoli sbagliare. Che si estinguano, nel caso. Ma da soli, che di ruspe, di badanti chimiche e di correnti del Pd ce ne sono già abbastanza.

Lasciamoli da soli. Non c’eravamo prima, non c’eravate prima, nessuno ci ha cercato. Non c’eravamo stamattina, non ci è mai fregato nulla dei bisogni del pianeta. Non c’è alcun bisogno di arrivare adesso, di arrivare dopo. Quando è tardi, troppo tardi.

Lasciamoli da soli. Sbaglieranno. Spariranno.
Forse no.

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4 Commenti

  1. NO!!! Non sono d accordo!! Questi giovani non chiedono di essere lasciati soli,chiedono che chi ora ha in mano il governo del mondo sterzi e inverta la rotta!!! E lo fanno certamente anche mettendosi in gioco individualmente.Ma Greta non chiede di essere lasciata sola…tuttaltro! Chiede di essere ascoltata anche e soprattutto dagli adulti ora è in tutto il mondo. Se si aspettasse che fossero questi sedicenni a prendere in mano le redini globali si arriverebbe molto ben oltre il punto di non ritorno

  2. è molto difficile sostenere simili battaglie, tutti abbiamo uno smartphone in tasca : metalli tossici, radiazioni, fabbriche tossiche ecc ; nemmeno i vegani sono sicuri di ciò che mangiano ; credo che i cambiamenti climatici porteranno a mutazioni genetiche; i pellerossa bevevano piccole quantità di arsenico per restarne immuni e sopravvivere.

  3. Tutto giusto, ma adesso questa cosa deve diventare una sorta di movimento e dettare linee guida che chiunque possa seguire per fare meglio al futuro: scelta dei cibi (locali, di stagione), scelta dei detersivi, sensibilizzazione sui rifiuti (mozziconi, riciclo), dei trasporti, consapevolezza sull’utilizzo delle risorse (acqua, elettricità, carburanti) e degli imballaggi. Poi, giusto farsi sentire da chi ha il potere di gestire le carte, per obbligare ad imporre queste buone pratiche, ma auspico che prima della prossima manifestazione TUTTI i partecipanti si rendano veramente sostenibili. O sarà solo un modo per fare festa e farsi vedere… E magari saltare scuola. La coscienza laviamocela nel lago (senza detersivi).

  4. Chi inquina è un tizzone d’inferno. Gli vanno levati gli stivali e acceso un fiammifero tra le dita dei piedi.

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