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Da oggi a Como green pass per uffici, banche, poste e negozi? Mossa del Ticino: “Fate shopping da noi”

Commercianti, si scatena la polemica sulla linea del confine. Come noto da oggi in Italia entrano in vigore nuove regole a partire dall’obbligatorietà del green pass per una serie di servizi.

DOVE SERVE IL GREEN PASS

Da questo primo febbraio servirà avere il Green pass base, se non si possiede già quello rafforzato, per accedere a uffici pubblici, servizi postali, bancari e finanziari, ma anche ad attività commerciali, escluse quelle di primaria necessità. Quindi serve almeno un tampone negativo per andare in Posta a ritirare la pensione, ad esempio, per entrare in banca o all’Inps.

Stesso discorso per entrare in negozi di abbigliamento e nei negozi per bambini (abbigliamento e giocattoli), in quelli di cosmetica, dai tabaccai o nelle librerie e nelle edicole al chiuso: servirà almeno il Green pass base. Se le edicole sono situate in chioschi all’aperto non avranno l’obbligo di richiedere la certificazione verde.

Inoltre, dal 20 gennaio è già necessario almeno il base per andare dall’estetista o dal parrucchiere. Senza Green pass si è liberi di entrare in supermercati o negozi di alimentari, così come in farmacie, parafarmacie o dagli ottici. Sarà così possibile acquistare beni primari, alimenti e prodotti di cura per la persona. Nessun Green pass richiesto anche per rivendite di carburante, di prodotti per animali e casalinghi.

MULTA AGLI OVER 50 NON VACCINATI 

Sempre da oggi 1° febbraio scatta la multa di 100 euro per gli over 50 che non hanno ancora ricevuto la prima dose. L’8 gennaio scorso, infatti, è entrato in vigore il decreto che impone l’obbligo vaccinale per i 50enni. Così come sempre dal 1° febbraio i lavoratori pubblici e privati con 50 anni di età dovranno fare almeno la prima dose, perché dal 15 febbraio 2022 sarà necessario il green pass rafforzato per l’accesso ai luoghi di lavoro fino al 15 giugno 2022. Da quel giorno chi non sarà vaccinato sarà considerato assente ingiustificato, non percepirà lo stipendio e rischierà una multa da 600 a 1.500 euro.

L’INVITO DEI COMMERCIANTI TICINESI

E allora chi, poco dopo il confine svolge attività commerciali cerca di attirare a sé nuovi clienti: “Siamo pronti ad accogliere chi non potrà fare acquisti in Italia”, queste le parole del presidente della società commercianti del Mendrisiotto Carlo Coen. La sua frase sta però già scatenando il dibattito a cavallo della dogana e sui social dove ormai sempre di più ci si confronta.

La spiegazione di Coen è molto semplice: “La situazione in Italia potrebbe essere per noi un’opportunità. Qui infatti basta la mascherina – dice – E chi in Italia si troverà danneggiato dalle nuove disposizioni (va detto che i negozianti da oggi potranno fare controlli a campione non avranno l’obbligo di verificare tutti i clienti), potrà venire da noi”.

Un chiaro invito dunque a superare la dogana per lo shopping, ovviamente in totale sicurezza: “Noi siamo pronti ad accogliere queste persone, le misure che abbiamo predisposto tutelano sia i clienti, sia i lavoratori”

Un invito che non potrà che scaldare gli animi, soprattutto tra tutti quei commercianti di Ponte Chiasso, ad esempio, dove la crisi si fa sempre sentire. Va infine ricordato come il Governo abbia stabilito nel dettaglio l’elenco delle attività accessibili indipendentemente dalla certificazione verde. Si tratta di negozi di alimentari, prodotti per l’igiene, combustibili, cibo per animali e ancora ottici, farmacie e parafarmacie. Per tutto il resto (tranne chioschi all’aperto e mercati) bisognerà avere almeno il pass base.

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2 Commenti

  1. Ahahahahah bella questa… D’altronde è risaputo che in ticino hanno prezzi bassi… Un italiano medio che dovesse andare a fare shopping in Svizzera deve ipotecarsi reni e polmoni poi può comprare qualcosa, più che una mossa mi sembra una grossa stupidata!

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