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Nuovo stadio Sinigaglia, i due noti avvocati: “Stop polemiche, il dibattito pubblico è necessario e previsto dal Codice dei contratti”

Una nuova (doppia) voce si aggiunge all’ampio e sanissimo dibattito che pur con toni accesi ambo le parti, tra pro e contro, sta vedendo una buona parte della città confrontarsi sul nuovo Stadio Sinigaglia (qui tutti gli interventi ospitati su queste pagine).

Oggi i noti avvocati comaschi Mario Lavatelli e Vincenzo Latorraca hanno inviato una riflessione sul metodo del confronto che ovviamente richiama anche il Diritto:

Il dibattito sul nuovo stadio Sinigaglia si è improvvisamente acceso e, accanto a contributi soggettivi interessanti, ha visto aggiungersi toni e commenti che nulla hanno anche vedere con un esame obiettivo e razionale degli aspetti di natura paesaggistica, urbanistica, viabilistica e monumentale È innegabile che l’intervento costituisce un’inevitabile complessità tale da richiedere una serie di approcci multiscalari ed una gestione adattativa delle tematiche. Viene spontaneo richiamare i principi di massima trasparenza e di partecipazione della comunità ad una scelta così rilevante, come lo stesso dibattito in corso evidenzia.

Sempre in questi casi la questione fondamentale è di metodo prima che di merito e compete all’Amministrazione comunale individuare gli strumenti che il diritto ha introdotto al fine di tutelare tutti gli interessi (ed i diritti) in campo. Il codice dei contratti pubblici ha previsto, all’art. 40, il “dibattito pubblico” anche al di fuori dei casi di obbligatorietà: “ove ne ravvisi l’opportunità in ragione della particolare rilevanza sociale dell’intervento e del suo impatto sull’ambiente e sul territorio, garantendone in ogni caso la celerità”.

Il dibattito pubblico consentirebbe, in tal modo, alle amministrazioni interessate, nonché ai: “portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, che, in ragione degli scopi statutari, sono interessati dall’intervento” la possibilità di presentare osservazioni e proposte entro un termine prefissato. Si tratta di uscire da discussioni pregiudiziali, fini a sé stesse, a volte anche inutilmente polemiche, per consentire un necessario confronto procedimentale sul reale progetto, in un quadro chiaro che permetta di acquisire, oltre a quella dei proponenti, ogni istanza dei soggetti coinvolti o comunque dei portatori di interessi diffusi (ovvero titolari di interessi legittimi o di diritti soggettivi).

L’obiettivo è una scelta ponderata, coerente con gli interessi pubblici e privati coinvolti a diverso titolo, nel perseguimento del principio del risultato (art. 1 del codice dei contratti pubblici), prevenendo i possibili contenziosi.

Mario Lavatelli Vincenzo Latorraca 

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