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Omicidio don Roberto. Il migrante: “Non troveremo uno bravo come lui”. Pezzati (Como Accoglie): “Disperazione, più cura del disagio psichico”. Don Andrea Messaggi: “Aiutare gli ultimi, la sua missione”

Anche il mondo del volontariato e la stessa comunità dei migranti che fa riferimento alle chiese di San Rocco e di San Bartolomeo si stringono nel lutto per l’omicidio di don Roberto Malgesini.

Sul posto Marta Pezzati (foto sopra) dell’associazione Como Accoglie: “Conoscevo bene Don Roberto, facevo con lui le colazioni e chi ha a che fare con il nostro mondo non poteva non conoscerlo. Siamo tutti sconvolti da questa notizia ma, come dicevo da tempo, sottolineo la necessità della presa in carico delle malattie psichiatriche in questo momento. Siamo tutti informati di questa situazione, ci sono tante persone in giro con forte disagio psichiatrico che forse è stato aumentato dal Covid per le varie carenze nell’assistenza, la disperazione non può che esasperare il tutto”.

Gli stessi migranti sono atterriti da quanto accaduto. Una voce tra tante: “Non so se troveremo una persona brava come lui”.

Un volontario delle messe a San Rocco ha offerto un ritratto dell’operato di don Roberto: “Era buono e rispettoso con tutti, amato dalle persone, anche con le persone alterate che erano all’ordine del giorno”.

Don Andrea Messaggi ha sottolineato come l’aiuto agli ultimi fosse la missione essenziale di don Roberto Malgesini.

Anche i parrocchiani sono scovolti e non è raro il paragone tra il sacerdote ucciso e un angelo.

 

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