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Palchettisti, l’anno uno di Robespierre Bocchietti: “Il presidente? Non esiste, c’è solo partecipazione”

Claudio Bocchietti, presidente (che però non esiste, parole sue, nell’intervista sotto) della Società Palchettisti del Teatro Sociale, non nasconde la soddisfazione: martedì scorso è finalmente arrivato il tanto sospirato Certificato di Prevenzione Incendi da parte dei Vigili del Fuoco. Che, tradotto, significa che da oggi il Teatro Sociale è perfettamente in regola con le urgenti richieste di adeguamento avanzate nel 2017.

Un traguardo importante e non del tutto indolore considerati i costi (1 milione di euro) e le vittime lasciate sul campo (l’ex presidente Francesco Peronese, figura al limite dell’intoccabilità fino alla sfiducia da parte del Consiglio a giugno dell’anno scorso proprio a causa, ufficialmente, della questione sicurezza).

Francesco Peronese

PER APPROFONDIRE
Bocchietti, Robespierre dei Palchettisti. Dopo il regicidio: “Peronese? Personalista. Fine di un’era”

Oggi, in una conferenza stampa (presenti, la presidente AsLiCo Fedora Sorrentino, il Vice Prefetto Giuliana Longhi, il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco Luigi Giudice con il Responsabile dell’Istruttoria Gennaro Di Maio, la vice sindaco Alessandra Locatelli, il vice presidente dei Palchettisti Giorgio Carcano, il Responsabile della Prevenzione Mattia Caprile e i progettisti capeggiati daLuca Ambrosini), Bocchietti (Robespierre gentile), dopo i ringraziamenti di rito, ha voluto ricordare il suo predecessore “che, insieme al precedente consiglio, ha avuto il merito di iniziare questo percorso e a cui va il mio riconoscimento”.

Ad Alessandra Locatelli è invece spettato il compito di portare i saluti e i ringraziamenti del sindaco (“che ha una passione particolare per la cultura”. Un’anticipazione sulle sorti della delega alla Cultura dopo l’addio da parte di Simona Rossotti?) che ha sottolineato come il Sociale “sia un fiore all’occhiello di cui sono orgogliosa come amministratore locale ma anche come rappresentante a livello nazionale”.

“L’attività del teatro non è stata sospesa neppure per un giorno e la città non ne ha risentito in alcun modo – sottolinea Fedora Sorrentino, presidente di AsLiCo – E questo può rappresentare un esempio per altri teatri, ma anche altri edifici storici che si trovano nelle condizioni di doversi adeguare alla normativa: siamo la dimostrazione che tutto si può fare senza danneggiare la bellezza dei luoghi garantendo i requisiti di sicurezza adeguati”.

“E’ capitato addirittura di lavorare con le seghe circolari nel sottotetto mentre sul palcoscenico sotto di noi facevano le prove – racconta Ambrosini – Restavamo in contatto radio per tagliare le travi durante le pause dei cantanti e fermarci quando riprendevano.

E quando la sera erano in programma degli spettacoli era necessario pulire tutto il teatro in tempo dalla polvere”. Travi sezionate a terra e ricomposte manualmente sul tetto, estintori, idranti, impianto di rilevazione dei fumi, luci di emergenza, impianti elettrici nuovi e molti altri interventi sia sul teatro che sugli spazi attigui. E tutto in maniera quasi invisibile.

Accantonata (in maniera egregia) la pratica sicurezza, ora può iniziare davvero l’era Bocchietti?

In un’intervista rilasciata  a Comozero (qui) subito dopo la nomina, aveva parlato di un cambio di metodo rispetto al suo predecessore. Di cosa si tratta?
Non esiste più il presidente. Siamo passati da una politica monocratica a una più partecipata e condivisa. Il consiglio si riunisce due volte al mese e viene informato costantemente. Il presidente non decide più nulla da solo.

E’ cambiata anche la gestione degli spazi attigui?
Da una parte abbiamo bisogno di questi spazi per recuperare risorse economiche per far fronte ai costi di gestione. Dall’altra ci piacerebbe aprire queste sale alla città. Domani avremo ad esempio la notte dedicata al jazz anche in queste sale. Vorremmo aprirci ad eventi di carattere artistico di un certo livello, come già è stato per l’evento dedicato a Giuliano Collina o al Design.

Aveva parlato anche di modifica dello Statuto per poter accedere a finanziamenti e bandi pubblici. Ci state già lavorando?
L’ultima revisione dello Statuto risale al 1969 e richiede un aggiornamento per adeguarsi alle leggi e alle richieste che cambiano. Non abbiamo ad esempio alcune clausole che i possibili finanziatori, ad esempio la Fondazione Cariplo, ci chiedono. Non è un processo facile ma ci stiamo lavorando.

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