In silenzio, ma il Comune di Como sta per varare una delle più imponenti rivoluzioni nella gestione dei 900mila metri quadri di verde pubblico da diverso tempo a questa parte. O meglio, una controrivoluzione visto che dopo anni l’addio sancito al modello da parte della giunta Lucini che preferì spacchettare gli appalti e i servizi, Palazzo Cernezzi sta per tornare al cosiddetto “Global service”. Ovvero, l’appalto di servizi e lavori di durata pluriennale (nello specifico il trienno 2019-2022) che “si propone di garantire costantemente il livello contrattuale di qualità della gestione e della manutenzione del verde fruibile di proprietà comunale, provvedendo autonomamente ad attuare tutte le operazioni colturali necessarie, definite dall’elenco dei servizi a canone, da quelli a misura e dei lavori, a fronte del pagamento di stati d’avanzamento trimestrali al netto delle eventuali penali”. Si tratta del sistema che scelse l’ex sindaco Stefano Bruni e che restò in vigore fino al 2012, quando il centrosinistra vinse le elezioni.
Il provvedimento in cui affonda le radici questa scelta è una semisconosciuta delibera della giunta Landriscina datata 22 febbraio 2018, quando si diede l’indirizzo al settore Parchi e Giardini di prepararsi a una nuova maxi-gara. A meno che si voglia definire diversamente un appalto che – tra tutto – varrà oltre 2 milioni e 800mila euro (950mila per anno).
Ma in che cosa consisterà, materialmente, il Global service del verde. Più o meno in questo, almeno sulla carta: il Comune definisce innanzitutto lo standard minimo qualitativo della gestione delle aree e individua le prestazioni tecniche e gestionali definendone qualità, quantità e durata. Poi, sempre l’amministrazione, attribuisce a ogni singola area verde il corrispondente “livello di manutenzione”, richiede all’impresa, attraverso rapporti informativi di servizio, che sia costantemente assicurato quanto offerto in sede di gara.
Vabbè, ma in sostanza cosa farà l’azienda che vincerà la gara? Questo: pronto intervento e monitoraggio delle aree verdi, diserbi di pavimentazioni, diserbi di viali, piazzali, superfici pavimentate, pulitura pozzetti e caditoie nelle aree a verde, mantenimento prati e aree verdi, mantenimento prati (eventuali infestanti comprese), sfalcio di tutte le superfici compresi fossati e sponde, rifilatura dei cigli e dei marciapiedi esterni e interni alle zone verdi, raccolta sistematica delle foglie e dei rami caduti, smaltimento materiali di risulta, realizzazione di aiuole fiorite e fioriere con avvicendamento stagionale, potature siepi e cespugli, cura dei sistemi di irrigazione, controllo periodico degli arredi ludici e dei giochi, manutenzione cigli e marciapiedi, manutenzione del patrimonio arboreo, potatura di alberate e infine tutte le manutenzioni.
Questo il quadro. Ora non restà che attendere l’appalto vero e proprio e soprattutto il nome dell’azienda che gestirà il verde comasco nei prossimi 3 anni.