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Parte la Tremezzina, Fermi lancia già la Variante di Argegno: “Opera da 100 milioni, progettarla ora”

Alla vigilia già caldissima del cantiere per la Variante della Tremezzina e dei 4 mesi di chiusura totale della Regina, ieri il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi (Lega) ha già puntato lo sguardo sul dopo, cioè un’altra variante: quella di Argegno.

Ospite di Confesercenti, nel corso del colloquio con il presidente dell’associazione Claudio Casartelli, Fermi ha tracciato una prima road map.

“L’appalto per la Variante della Tremezzina ha visto un ribasso d’asta tra gli 80-90 milioni di euro – ha affermato Fermi – La Variante di Argegno sarà un tema che andrà affrontato, l’imbuto di Argegno non scomparirà con la Variante di Tremezzo e chi arriverà dall’alto lago ci si troverà comunque”.

“Economicamente la Variante di Argegno non è così importante come quella di Tremezzo, al massimo attorno ai 100 milioni di euro – ha aggiunto Fermi – Quindi è chiaro che con il ribasso della Variante della Tremezzina, una parte di quei fondi potrebbe essere messa a disposizione sulla progettazione di quella di Argegno, perché quella va fatta. Bisogna iniziare a ragionarci”. Un’ipotesi che ha trovato concorde anche Casartelli.

Poi Fermi ha affrontato la più stretta attualità, la chiusura della Regina.

“Saranno 4 mesi difficili – ha sottolineato Fermi – Ora sono stati messi 4-5 milioni di euro a disposizione per il trasporto. Inoltre è stato garantito che caso di emergenza un’ambulanza potrà passare anche a cantiere in corso. Circa la possibilità di introdurre ristori per le attività che saranno sicuramente danneggiate dalla chiusura della strada, si potrebbe ragionare sempre sui fondi a disposizione, non credo siano quelle cifre che possano incidere sull’opera né sulla disponibilità dell’avanzo”.

Infine il presidente del consiglio regionale ha toccato anche il tema del secondo lotto della Tangenziale di Como: “Difficile pensare che sarà finanziata dalla Pedemontana e che un privato possa investire 800 milioni senza un ritorno. E’ già stato un miracolo chiudere il finanziamento per il completamento della Pedemontana. Per il secondo lotto della Tangenziale di Como bisogna ricalcare il modello della Variante della Tremezzina, finanziata per due terzi da fondi statali e per un terzo dalla Regione. C’è l’occasione del Recovery Plan: oggi gli investimenti sono puntati su opere strategiche a livello nazionale, ma in un secondo tempo si arriverà anche a ragionare su opere locali e lì bisognerà farsi trovare pronti, magari per un’opera che non costi più 800 milioni di euro”.

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