Tir quasi ammassati in cerca di una via d’uscita, auto incolonnate a notte fonda e persino incroci molto più che pericolosi in viuzze laterali con auto che vi finiscono incautamente contromano.
Sembrano più scene degne del Far West in chiave 2021 che non frammenti delle caldissime notti di Ponte Chiasso, quartiere di Como da lustri alle prese con il carico dei mezzi pesanti e con gli inevitabili riflessi sulla vita dei residenti.
Oggi pubblichiamo la lettera di una delle più combattive abitanti della zona, Maririta Berti, che ha documentato una delle tante serate di caos legate anche alla presenza dell’autostrada A9.
La pubblichiamo integralmente di seguito.
L’ingresso autostradale è chiuso e malgrado le innumerevoli segnalazioni, richieste e proteste da parte dei residenti, nessuno in tanti anni è ancora riuscito a posizionare semplicemente una cartello ben visibile al cancello Export per i Tir di via Ceresola e alla sbarra doganale in piazza XXIV Maggio per i frontalieri che rientrano, con scritto “Autostrada chiusa”.
Nell’aprile 2019 riuscirono a posizionare un cartello dove praticamente nessuno riusciva a vederlo in tempo, tanto che venne più volte colpito e sbattuto ovunque, e dopo mesi scaraventato definitivamente nel prato.
Quando poi si decisero a metterne (nello stesso punto) uno con la scritta “diritta”, l’addetto al posizionamento, constatandone l’inutilità, di sua volontà con un pennarello scrisse “MI” ad altezza 15 centimetri! Il risultato ovviamente non cambiò ed a fine anno sparì definitivamente. Da allora il nulla più totale.
I funzionari doganali più volte sollecitati quanto meno ad avvisare verbalmente automobilisti e camionisti alle rispettive uscite, si rifiutano di farlo perché non è loro compito. Società Autostrade se ne disinteressa da sempre, l’Amministrazione Comunale idem, frequentemente autisti e residenti si improvvisano regolatori del traffico per aiutare nelle assurde e spesso pericolose manovre per districarsi dal marasma. Si possono vedere due auto che percorrono via Catenazzi contromano, frequentemente anche i Tir perché non riescono a trovare altri spazi di manovra. Ovviamente tutto questo caos si ripercuote in modo impressionante su via Brogeda, piazza Anna Frank, via Bellinzona, via Catenazzi, via Marchesi: e le strade percorribili del quartiere son finite.
In caso di necessità, i mezzi di soccorso potrebbero arrivare solo con un elicottero. Ora sono le 00,25 (di mercoledì 14 luglio scorso, Ndr) e la situazione non è cambiata: decine e decine di camionisti hanno parcheggiato ovunque rinunciando a proseguire e qualcuno riesce a destreggiarsi e passare. Ciò significa che già a partire dalle 4 di domattina se non prima, saremo tutti svegliati come di consueto, da clacson nevrotici e motori rombanti perché gli autisti dovranno riprendere ad ogni costo la tabella di marcia.
Distinti saluti
Maririta Berti,
residente a Ponte Chiasso
Un commento
Questa mattina 2 agosto, stesso incubo.