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“Pensionato e ciclista, su Como un assedio motoristico. Va smosso il torpore dei comaschi, le mie proposte”

Riceviamo e pubblichiamo volentieri la mail di un lettore sul tema dei parcheggi e della viabilità a Como. Un contributo preciso e garbato che ambisce a, scrive il lettore, “muovere l’attuale supino torpore dei cittadini comaschi, aprire un dibattito su cosa fare e come per uscire da questo assedio motoristico che soffoca, inquina…uccide”. Lo pubblichiamo integralmente [Per i vostri contributi e reazioni: redazionecomozero@gmail.com, il numero Whatsapp 348.6707422 o la pagina dei contatti]:

Sono un pensionato, residente in città, e anche ciclista.
Status che mi fanno sempre di più mal sopportare l’attuale situazione viabilistica della convalle, e la assoluta mancanza di visione della attuale giunta comunale.

Vi seguo su Comozero sin dai vostri inizi, avendovi sempre seguito ed apprezzato già in EspansioneTV, per questo auspicherei che diventaste promotori e sostenitori di una campagna per smuovere l’attuale supino torpore dei cittadini comaschi, aprire un dibattito su cosa fare e come per uscire da questo assedio motoristico che soffoca, inquina…uccide.

Alcuni punti di contributo e dibattito potrebbero essere secondo me:

  • Creazione di importanti parcheggi esterni (come e dove)
  • Rivoluzione del trasporto pubblico cittadino, con la possibilità di un trasporto gratuito dai parcheggi verso il centro città, a questo punto eliminazione di posti auto su numerose strade, che creano speranzoso afflusso e rallentamenti
  • Tariffazione parcheggio differenziata tra residenti e non, chi pretende da fuori di venire in città e parcheggiare, deve essere consapevole che costa, e molto (5€ ora almeno)
  • Creazione di una vera rete di piste ciclabili (oggi si parla di neppure 200 metri in tutta la città) e non sporadici percorsi ciclopedonali assurdi o dissestati (vedi lungolago o Villa Olmo>Cernobbio)

Chiacchierando con numerose persone in città ho acquisito la convinzione che sono veramente tanti i cittadini favorevoli ad un simile sviluppo viabilistico. Certo oggi sembra tutto utopistico ed inarrivabile, niente di quanto ho sopra scritto avrà l’attenzione e approvazione del attuale sindaco, che cocciutamente persegue le sue soluzioni veramente anacronistiche, ma gli obiettivi valgono sicuramente l’impegno.

Grazie della attenzione

Cordialmente,

Mail firmata

© RIPRODUZIONE RISERVATA

18 Commenti

  1. Como non ha nemmeno uno straccio di Biciplan, la Fiab non viene ascoltata, la visione è solamente auto-centrica, basta superare il confine per vedere già i bus con le rastrelliere sulle spalle per la micro-mobilità in bici.

    1. L’uso indiscriminato dell’auto non potrà più essere un diritto ma bensì un privilegio, visto gli elevati costi di acquisto, mantenimento ed uso.
      Pretendere di accedere ovunque con la propria auto, ovviamente danneggiando quelli che in quei luoghi risiedono, non é più accettabile
      Le sacrosante rimostranze andrebbero indirizzate verso il pessimo servizio di trasporto pubblico, in quello andrebbero investite la quasi totalità delle risorse pubbliche.

      1. Non è memmeno accettabile che le auto invece soffochino i paesi di cintura attraversati da importanti direttrici.
        Oppure è accettabile perché, per esempio, luoghi come Albate o Tavernerio non sono esclusivi come il salotto buono di Como?
        Basta decidersi e parlare chiaramente.

        1. @Ermete, esattamente, non é accettabile a Como ma neppure a Casnate o Tavernerio o qualsiasi altra città o cittadina.
          Per questo si deve PROFONDAMENTE ripensare l’uso dell’auto privata

  2. a Natale (ma magari anche in altri periodi) si dovrebbe prendere il bus dopo aver lasciato l’auto lontano perchè obbligati a farlo!
    Ricordo qualche anno fa a Bolzano (e credo non sia diverso ora), nel periodo dei mercatini natalizi, era OBBLIGATORIO lasciare l’auto nei parcheggi in periferia e prendere una delle frequenti navette per il centro, che facevano la spola avanti e indietro. Si potrebbe pensare a qualcosa di analogo anche qui, con dei progetti seri.

  3. Concordo in parte con quanto citato dal “Pensionato ciclista”. Como, per la sua posizione è un nodo inevitabile per la circolazione anche poco interessata alla Città stessa. Liberare il traffico non diretto specificatamente in città sarebbe già un successo. Servirebbe un progetto concreto per portare tutto il traffico della Regina da Cernobbio a Camerlata o oltre. Lo stesso problema sorge sul lato opposto Torno – Camerlata. Non sono di facile soluzione ma se vogliamo Como non assediata è l’unica soluzione, comunque i parcheggi sono inevitabili per liberare tutte le strade dalla sosta selvaggia e creare le auspicate piste ciclabili.

  4. Alla maggioranza dei comaschi non interessa, anzi un parcheggione in Ticosa per far affluire più auto. Alle ultime elezioni c’erano progetti in questo senso, ma abbiamo scelto nel modo più semplicistico RN.

  5. La città ha strade strette e marciapiedi, quando ci sono, pure. Non è Amsterdam dove le ciclabili sono ovunque. Il problema sono gli automobilisti che non vogliono fare un passo a piedi. Arriva Natale, ci sara la solita fila chilometrica sul girone e su per la Napoleona…chi lascia la macchina al parcheggio dell’ospedale vecchio e prende il bus? Quasi nessuno direi.
    E da lì, oltre al n°1, si possono prendere anche i bus blu per portarsi in centro e ripartire da dove si vuole, per tornarci.

  6. Personalmente non trovo un’eresia il parcheggio in Ticosa; lascio la macchina e prendo la bicicletta (bike sharing) per muovermi velocemente in centro oppure mi muovo direttamente a piedi.

  7. Bellissimo ma negli anni non si è lavorato per questo. Altre città hanno costruito mandato dopo mandato un alternativa di trasporto all’auto, Como no. E ora recuperare il tempo perso non è facile anzi… è più facile che facciamo il mega parcheggio trasformando la città in un grande centro commerciale con il parcheggio davanti.

  8. Condivido totalmente quello che è stato scritto dal nostro concittadino. È opportuno che i cittadini residenti discutano non solo sulla viabilità ma anche sulla vivibilità di una città troppo condizionata agli interessi di esercenti e operatori turistici. È un tema troppo importante per lasciarlo in esclusiva ai politici. È un tema che vale della sopravvivenza di chi a Como vuole viverci senza pensare di farci solo i propri affari.

  9. Buondì,
    ogni ciclista (come il sottoscritto) potrà ben dirvi dell’assordante assenza di ciclabili nella convalle, ma la disincentivazione del traffico veicolare deve passare attraverso molte vie!

    Bisognerebbe, per esempio, incentivare il più possibile il “lavoro agile” da casa (ove possibile), e rimuovere gli ostacoli che non disincentivano il traffico, ma rendono più difficoltoso un flusso di auto che hanno già a monte dei motivi per strare in strada.

    Un banale esempio: ho dei conoscenti di Tavernerio che lavorano in Canton Ticinino, entrambi la mattina preferiscono transitare da Como lungolago (per imboccare poi l’autostrada) invece che sorbirsi una folle coda di auto che inizia Lipomo e termina in fondo alla via Oltrecolle; tutto per colpa di un anacronistico semaforo all’incrocio con via Madruzza!
    Rimuovere quel semaforo permetterebbe di rendere più fluido il traffico sull’Oltrecolle e di evitare appunto di avere auto aggiuntive in Como città.

    Sul traffico vacanziero invece bisogna adottare strategie specifiche e differenti; solitamente si tenta di blindare un centro città e di realizzare grandi parcheggi all’esterno. Certamente la conformazione della conca che ospita Como non aiuta in ciò.

  10. Io vado a lavoro in bici e prendo la ciclopedonale per Cernobbio. A parte che ci sono tratti in maniera assurda sono vietati alle bici, come Villa Olmo, ma il tratto tra Cernobbio e Como con i sampietrini è così malandato che ho già forato due volte in un mese

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