“Dalle nostre stime risulta come, nella provincia di Como, siano circa 226 i litri di acqua consumati al giorno per persona. Alla fonte, però, ne vengono erogati 620. La differenza indica una dispersione di acqua lungo la rete idrica provinciale pari al 64%”.
Così Enrico Pezzoli, amministratore delegato di Como Acqua, descrive le condizioni del sistema di distribuzione dell’acqua che la compagnia ha preso in gestione a gennaio del 2019 e che, dopo attente indagini, pare afflitto da un importante problema di perdite.
“La situazione dipende da una scarsa manutenzione passata, da perdite occulte frutto dei limitati investimenti fatti negli anni scorsi” spiega l’Ad.
Como Acqua, però, è già all’opera individuare le perdite con nuove e avanzatissime tecnologie e porvi rimedio il prima possibile.
“Il piano di efficientamento ha una fine prevista per giugno 2021 – racconta Pezzoli – al momento stiamo usando metodi di indagine satellitare, rilievi topografici e una nuova tecnologia ad ultrasuoni fondamentale per individuare in tempo reale i punti dove il sistema perde”.
Oltre all’alta tecnologia, spiega Pezzoli, i tecnici di Como Acqua stanno impiegando anche metodi più convenzionali per la mappatura della rete idrica: “Sono ormai ben avviati i sopralluoghi per mappare la rete e indagare possibili perdite con l’ispezione di tombini, tubi e valvole tramite robot e telecamere”.
Al piano di perfezionamento della rete, spiega l’amministratore delegato, si affiancherà al controllo sistematico delle sorgenti d’acqua della provincia.
“Un altro punto molto importante sarà rivedere il parco contatori della provincia di Como – conclude l’amministratore delegato – spesso infatti si tratta di apparecchi molto vetusti”.
5 Commenti
E come al solito l’italiano paga cittadino paga bollette da €500 che sono diventate 1500 solo perché da Canturina servizi è diventata Como acqua speriamo che serva a pagare tutte queste perdite a sistemare gli impianti altrimenti non se ne saprebbe dare una ragione di questo momento così sproporzionato
Dovreste verificare e mettere in carico le spese ai Comuni che non hanno mantenuto una rete idrica, perlomeno, decente non fare carico degli ulteriori investimenti i cittadini. Basta pagare le inefficienze altrui
Specialmente nel centro storico ci sono un sacco di condotti delle “nere” che scaricano nelle “reflue” altrimenti non si spiegherebbe l’olezzo che spesso esce dai tombini o i liquami che spesso escono in piazza Cavour..
E nell’ufficio preposto in Comune a Como lo sanno bene….
Sarebbe interessante come sono state calcolate queste perdite. Perché se sono state stimate misurando l’acqua che torna al depuratore ci potrebbe essere anche un problema di perdite fognarie non solo di rete di acqua potabile
Ed i comaschi dell’Ottocento non si lamentavano del “drago vede” perché
l’AD era il sciur Pepin che lo sistemava.