Il tema è delicatissimo, evidentemente. Qualsiasi decisione – a meno di qualche intuizione geniale – scatenerà un putiferio, prima di tutto politico.
Sono passate tre settimane e stamane, in tribunale a Como, tutti i protagonisti (dopo il fallimento delle trattative nei giorni scorsi) si sono ritrovati in aula: residente, esercenti, Comune di Como.
Udienza sul cui centro pende il caso di Piazza De Gasperi, il braccio di ferro sulla vita serale e notturna, cinque anni di tensione tra commercianti e un residente che ha denunciato rumori e schiamazzi. Ne abbiamo parlato a lungo nel corso di questi mesi:
COPRIFUOCO IN PIAZZA DE GASPERI: LA CRONISTORIA
Discussione accesa fra i legali delle parti e ragioni sempre inconciliabili, questa la sintesi del confronto di oggi. Quindi il giudice Laura Serra “si è riservata” cioè ha preso tempo, plausibilmente pochi giorni magari anche domattina, per prendere una decisione sul “provvedimento cautelare” chiesto dagli del residente – Giovanni Murgia e Andrea Marcinkiewicz – che ravvisando “un rischio reale per la salute” hanno chiesto l’intervento immediato.
Qui sta il punto: il giudice potrebbe anche, in via precauzionale, optare per una chiusura anticipata dei locali. Una delle ipotesi messe sul piatto dai Murgia Marcinkiewicz prevede di far calare le serrande di bar e ristoranti alle 22.
Di contro il legale degli esercenti – Giuseppe Belvedere – ha contestato il contenuto della Ctu (consulenza tecnico d’ufficio nel processo civile, in questo caso centrata sui rilievi fonometrici).
Difficilissimo che nell’attesa del giudice le parti, fuori dall’aula, possano trovare una mediazione in extremis. Presa la decisione il confronto proseguirà, le udienze di questo caso infatti si sono svolte in doppia veste: cautelare per il provvedimento d’urgenza e di merito sull’intera vicenda.