Mezza bocciatura o mezza promozione? Probabilmente ogni parte in causa la vedrà a suo modo, ma quello che pare certo è che la Commissione Paesaggistica del Comune di Como, nella penultima riunione a Palazzo Cernezzi, non ha dato il semaforo verde pieno alla proposta del Bar Giuliani per limitare il rumore prodotto da sedie, tavolini, musica e avventori di notte. La querelle tra un residente e i locali della zona – in particolare, come detto, l’attività dell’imprenditore Carmine Giuliani – si trascina da anni e per il 13 giugno prossimo (salvo accordi “amichevoli” tra le parti) sarà un giudice del Tribunale a stabilire chi ha ragione, in quale misura e soprattutto a che ora dovrà chiudere il bar.
Proprio nel tentativo di trovare un’intesa in extremis, Giuliani ha presentato al Comune un progetto per l’installazione di un grande dehor con proprietà fonoassorbenti da installare nella piazza. Secondo le indiscrezioni, si tratterebbe di una struttura metallica aperta sui lati ma rivestita rivestita nella parte superiore, dove sarebbero inoltre presenti grandi aperture vetrate per evitare l’effetto “gabbia”. Come detto, sarebbero state anche certificate le proprietà fonoassorbenti della struttura, così di isolare il più possibile voci e musica rispetto alle abitazioni circostanti.
Sul concetto di fondo dell’iniziativa – sempre in base al poco che si è riusciti a ricostruire – la Commissione Paesaggio avrebbe dunque dato un assenso generale. Diverse richieste di chiarimenti e aggiornamenti, però, hanno riguardato l’aspetto materiale e tecnologico del dehor. Dunque è stato chiesto a Giuliani e ai suoi tecnici di riferimento di fornire ulteriori indicazioni su vari aspetto, dalla capacità di smaltire il calore della struttura, alla reale efficienza nel “trattenere” i rumori all’interno pur restando aperta ai lati, dalla qualità dei materiali, passando per la pulizia e la manutenzione, fino alle modalità con cui la struttura scaricherà l’acqua in caso di pioggia.
Aspetti prettamente tecnici, dunque, per i quali i commissari attendono nuovo materiale in tempi brevi (tenendo sempre presente che il 13 giugno dovrebbe arrivare la sentenza del Tribunale). Nel caso tutte le indicazioni della Commissione venissero soddisfatte, infine, la palla passerà alla Soprintendenza che avrà – come da prassi – l’ultima parole reale sul progetto. In che tempi ancora non sono noti.