Il cliente non paga il pieno di benzina? La commessa del distributore deve mettere la cifra di tasca propria. Accade in Svizzera,  a Zugo, come riferisce il sito 20 Minuten ripreso poi da Tio.ch, dove una dipendente di una stazione di servizio Migrolino in franchising si è vista addebitare dal proprio direttore di filiale gli importi di benzina non pagati dai clienti che fanno il pieno e poi non passano alla cassa. Inutile dire che la vicenda ha scatenato un mare di polemiche anche se va precisato che Migrolino ha precisato che “i nostri partner in franchising non tollerano tali pratiche”. Sarà certamente così, ma nel frattempo la lavoratrice ha dovuto effettivamente aprire il proprio portafoglio e saldare di suo circa 500 franchi di rifornimento non pagati in circa un anno e mezzo.

“Sono sbalordita – ha dichiarato a 20 Minuten – il nostro capo pretende che tutti noi paghiamo questi importi”.
Il direttore della filiale, dal canto suo, al quotidiano zurighese ha dichiarato che “i dipendenti devono assicurarsi che ogni cliente paghi e sensibilizzarlo”. Cosa però non semplice alle volte, in particolare quando tanta gente contemporaneamente fa benzina e poi deve recarsi all’interno a pagare. E se è vero che la videosorvegianlianza può aiutare, quando si il cliente è straniero risalire le alla fonte per ottenere il dovuto diventa un’impresa, spesso infatti non perseguita.

La dipendente della stazione di servizio, comunque, all’ultima richiesta di pagare di tasca propria ha opposto un secco no e si è vista detrarre l’importo direttamente dal suo stipendio, rispondendo dunque con l’annuncio di una difesa per vie legali dei suoi diritti. Forte di pareti di sindacati ed esperti di diritto del lavoro tutto dalla sua parte, la donna conta che saranno i giudici a darle ragione.