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Piscina di Muggiò, tuffi ancora lontani: pronta nel 2023. Il progetto, i costi

Il mondo dello sport cittadino e degli appassionati attende notizie positive anche su un altro fronte aperto ormai da tempo: la futura piscina di Muggiò. Una vicenda, come noto, che si trascina dalla chiusura nell’estate del 2019.

Il Comune di Como, dopo una serie di intoppi burocratici, ha scelto il progetto presentato dalla società Nessi & Majocchi, assieme ad altri partner, per rifare ex novo la piscina. Lavori che dovevano essere avviati, nelle prime intenzioni, a partire dal mese di aprile ormai alle porte. Ma non potrà essere così perché ci sono ancora alcuni passaggi indispensabili che devono essere compiuti affinché il cantiere possa essere aperto.

“Fondamentale prima di ogni altra cosa è l’approvazione del documento di Bilancio da parte del Consiglio comunale, cosa che che avverrà a breve – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici della giunta Landriscina, Pierangelo Gervasoni – e in conseguenza di ciò l’inserimento dell’intervento nel Pop (piano delle opere pubbliche)”.

Solo dopo tale adempimento, si potrà procedere all’indizione del “Bando Europeo che richiede proprio da un punto di vista tecnico che ci sia la preventiva approvazione del Bilancio. Dopodiché i tempi saranno celeri. La società incaricata è pronta”, chiude Gervasoni.

Questo l’iter prima di vedere, salvo imprevisti dell’ultima ora, uomini e mezzi al lavoro per costruire la nuova piscina. Ecco i dettagli del nuovo impianto: il progetto presentato dall’azienda Nessi & Majocchi prevede tre vasche complessive, una di 10 metri, con profondità ridotta, una di 25 e una di 50 (divisibile in due alla bisogna).
Previsto inoltre il completo rifacimento degli spogliatoi e dei locali di servizio e soccorso, della tribuna, degli impianti e degli spazi commerciali con bar e piccoli shop.

E sul fronte organizzativo-gestionale ci sarà spazio per sport multidisciplinari con tutte le attività relative al pianeta acqua, garantendo continuità a quelle agonistiche già attualmente presenti, e legate al sociale con attenzione alle fasce deboli, alla disabilità, all’aggregazione e alle scuole e l’adeguamento dell’impianto per eventi nazionali ed internazionali.

Il costo dell’operazione, tramite leasing finanziario dunque nella forma del partenariato pubblico/privato – tenendo conto che secondo le intese la manutenzione sarà a carico dei privati per 20 anni – supererà abbondantemente gli 8 milioni con la formula delle rate spalmate su due decadi. Infine, sui tempi, è ipotizzabile il via al cantiere entro il 2022 per la durata di un anno, dunque conclusione nel 2023.

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