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Pistole ad acqua contro i turisti, il sindaco di Como: “Atto incivile. Un tetto agli affitti brevi? Aria fritta”

“Le pistole ad acqua contro i turisti come a Barcellona? Un atto incivile”. Intervistato dal giornalista comasco e nostro storico collaboratore Thomas Usan per il quotidiano La Stampa, il sindaco di Como Alessandro Rapinese prende fortemente le distanze dalle ribellioni di massa contro l’overtourism che si stanno moltiplicando un po’ in tutta Europa. Con l’esempio particolare, per l’appunto, di Barcellona, dove alcuni residenti hanno sparato ai visitatori turisti con le pistole d’acqua per protestare in maniera plateale contro i disagi provocati dal super afflusso.

Nell’intervista, Rapinese ha anche bollato come “aria fritta” le ipotesi di una stretta sugli affitti brevi nelle città ventilate anche in Italia, rimandando semmai al governo provvedimenti specifici (“A oggi non posso dire a qualcuno: no, tu non apri una casa vacanza, non ne ho il diritto”, ha commentato il sindaco di Como).

E sui tantissimi arrivi anche a Como, talvolta con punte difficilmente gestibili, il primo cittadino di Palazzo Cernezzi – che si è detto molto orgoglioso del fatto che, in un recente viaggio istituzionale in Portogallo, ha scoperto che 19 sindaci su 19 erano stati a Como – è categorico: “Sarei curioso di vedere un Italia senza turismo. Molto persone dovrebbero emigrare per trovare un posto di lavoro”.

Infine, una battuta sul ticket d’ingresso, sul modello già in vigore a Venezia: “Per farlo qui dovrei creare delle barriere fisiche d’accesso. Come potrei farlo? A Como abbiamo aumentato le tariffe per i pullman turistici a 10 euro l’ora e i prezzi dei parcheggi nelle zone turistiche, in modo tale che sia preferibile raggiungerci con i mezzi pubblici. Se riuscissimo a condizionare il modo in cui si viene qui, gran parte dei problemi sarebbero risolti. E’ giusto che il turista paghi per il disagio arrecato, ma nella misura giusta e corretta”.

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25 Commenti

  1. E stato dimostrato più volte che i pullman moderni sono poco inquinanti e occupano poco spazio in strada, in rapporto alle persone trasportate. Ostacolare i pullman e veramente miope.

  2. Si può dire quello che si vuole ma l’overtourism crea benefici a chi di turismo a Como ci vive ma crea moltissimi disagi a chi a Como ci vive e basta. Allora, c’è da chiedersi se overtourism è un bene per i profitti degli operatori turistici e un bene per i lavoratori turistici, sempre che siano pagati il giusto, perché gli extraprofitti dell’overtourism non sono impiegati per rendere la città più pulita? Perché non modificare le tariffe della TARI applicando delle addizionali per le imprese turistiche e per i B&B? Perché le associazioni di categoria degli operatori turistici che, grazie all’overtourism, guadagnano molto, non si rendono partecipi di iniziative a beneficio della città che ospita le loro proficue attività? Sarà difficile che che a brece si faccia qualcosa per far sì che dell’overtourism benefici il “resto” della città. Rapinese Sindaco, come del resto quelli di prima, è forte con i deboli e debolissimo con i forti.

  3. Ma io mi sono sempre chiesto, almeno da quando leg3queste cavolate su comaschi disagiati del turismo, ma loro dove vanno in vacanza? I comaschi guardano solo il loro lago o vanno solo nei villaggi turistici dove ballano il pulcino Pio? Non viaggiano a Barcellona
    a Parigi, a New York? Non “recano” disagio per il turismo di qualche città?
    Ma smettetela di fare i delicati e senssibiloni, Como vive di turismo! Se i comaschi, 3 su 5 non affiterebbero( in nero pure) ai turisti… Facciamoci 2 domande…

    1. Mettiti nei panni di un proprietario di un o qualche appartamento, meglio affittare a turisti, incassi prima e non hai il problema se non ti pagano.
      Ah no dite meglio metterci qualche africano con figli poi vedete se ci saranno problemi a chi darà ragione il giudice

    2. Tanti oggi affittano le loro case per le vacanze per non rischiare troppo. Purtroppo, le leggi non sono a favore di chi affitta a tempo indeterminato. Se ti capita qualcuno che non ti paga, ti rovina la casa e inoltre non esce di casa, come la mettiamo? È giusto che chi affitta le case per le vacanze paghi anche le tasse.

  4. Io me ne sono andato dal centro storico ormai qualche anno fa. È sempre più un parco a tema che al residente offre veramente poco, in termini di servizi e offerta culturale per la comunità. Vogliamo mettere un biglietto all’ingresso e ufficilizare il suo rolo di parco divertimenti per turisti? Bene, ma che i guadagni siano distribuiti a migliorare le periferie dove vive la popolazione o che si dica la verità, che il turismo genera pochissimo valore aggiunto e i guadagni sono irisori rispetto ad altre attività (servizi,industria,finanza). Può certo essere un accessorio e un bel modo di presentarsi al mondo, ma se crediamo che il turismo sia il nostro petrolio la fine della Grecia è vicina.

  5. Fino a prova contraria esiste il diritto di proprietà, mica siamo in Corea del Nord e non spetta al privato risolvere il problema degli affitti ma allo Stato, che si risolverebbe il giorno dopo aver fatto una legge che permetta di buttare fuori casa immediatamente chi fa il furbo ed è disonesto che non paga l’affitto. Inviterei a fare un giro alla stazione centrale a Milano per capire cosa degrada la città

    1. Esatto, non ci possono volere due anni e duemila spese di avvocato per liberare un appartamento da chi non paga l’affitto, oltre ai danni che poi si subiscono sull’immobile e al mancato guadagno

  6. Sono un residente di una via centralissima e, vent’anni fa ero felice.
    Ora sono rimasto l’unico residente, perché l’intero condominio è diventato un B&B.
    Ovviamente, avendo un’altra casa, mi sono trasferito, ma non affitto la casa (per principio).
    Continuo a pensare che questi condomini non sono residenziali ma alberghi diffusi e mi chiedo perché l’albergo deve rispettare regole di sicurezza, VVF, pagare oneri di urbanizzazione più alti, pagare servizi di nettezza urbana più alti ecc. ecc.
    Bisognerebbe classificare nel PGT questi condomini come aree commerciali e non residenziali. Questa mossa sarebbe un freno.
    Molti conoscono persone che hanno comprato un intero palazzo e trasformato il tutto in mini-appartamenti. Anche fiscalmente non è corretto!!!
    Due altri punti:
    – la nettezza urbana prodotta dai B&B è molto maggiore ed il Comune, che deve far quadrare i conti alza il prezzo indistintamente a tutti le residenze: ci vorrebbe una differenziazione notevole.
    – agli utilizzatori viene consentito l’accesso alla ZTL per carico e scarico e quello che quotidianamente si vede è un delirio. Nella ZTL deve essere proibita l’accesso agli utenti B&B.
    Per oggi mi fermo qui…
    riprenderò…

  7. Semplicemente si tratta di un fenomeno troppo complicato per la comprensione del nostro Sindaco, tutto ciò che non è semplice e lineare lui nemmeno prova ad affrontarlo.
    Ed ancora più semlicemente, la sua stella polare è costituita dal guadagno (sia in termini di maggiori entrate che di minori costi), il tessuto sociale e la vivibilità della città non gli interessano

  8. Rapinese contro associazioni, anziani, mamme, residenti, opposizioni: Attila flagellodidio sceriffo la legge sono io.
    Rapinese contro i proprietari immobiliari: eh spiace non posso fare nulla grazie arrivederci.

  9. Caro sindaco,
    giustificare l’eccesso di turismo come un modo eccellente per fare soldi è eccessivamente semplicistico e non tiene in considerazione buona gli effetti negativi che l’overtourism ha sulla vita della maggioranza dei cittadini. Comprendiamo che una minoranza di cittadini tragga enormi profitti dal turismo. La domanda è: Lei, da sindaco, è interessato solo a migliorare la vita e gli interessi commerciali di alcuni cittadini di Como o di tutti i cittadini della città?

    La rabbia locale sta aumentando, ed è comprensibile. C’è un aumento dei prezzi degli immobili, dell’inquinamento ambientale, della congestione del traffico e del sovraffollamento generale. Anche il sistema sanitario è sovraccarico a causa del crescente numero di visitatori a Como.

    Ecco, signor sindaco, alcuni dati oggettivi sul turismo in Europa e il parere di un esperto sugli effetti del turismo sui residenti locali che senz’altro le interesserà:

    Il turismo è spesso la prima fonte di reddito per le città e le regioni europee. Secondo le stime dell’Unione Europea (UE), il turismo rappresenta circa il 10% del prodotto interno lordo (PIL) del blocco, con circa 12,3 milioni di persone impiegate nel settore.

    Tuttavia, “si tratta di cifre astratte”, ha affermato Sebastian Zenker, esperto di turismo e marketing presso la Copenhagen Business School. Ha spiegato che i residenti locali non guadagnano nulla da queste entrate se gli affitti aumentano di pari passo, se le proprietà diventano inaccessibili o se i ristoranti applicano prezzi che solo i turisti possono permettersi. Per arginare questo fenomeno, ha detto, la gente del posto deve avere la sensazione che le cose siano equilibrate.

    Ha detto che, sebbene molte persone guadagnassero qualche soldo dal turismo, solo poche erano in grado di guadagnare bene, per non dire di vivere, perché la maggior parte dei salari era troppo bassa.

    In Portogallo, il salario minimo è di 4,85 euro (5,25 dollari) all’ora. In Spagna è di 6,87 euro. L’Italia non ha un salario minimo.

    Ecco, senza un salario minimo in Italia lo sfruttamento dei lavoratori nel settore dell’ospitalità è una possibilità molto concreta (o già una realtà?) a Como. Lei è interessato a questi cittadini quanto a quelli che gestiscono bar, ristoranti, alberghi, eccetera, signor sindaco?

  10. Un tetto al numero degli alloggi in capo ad un soggetto privato che, in forma imprenditoriale, esercita l’attività di locazioni turistiche con più immobili di proprietà, oppure presi in locazione con possibilità di sublocare ovviamente è una domanda bizzarra. E la risposta ovvia.
    Il problema non è mettere un limite, bensì il non metterlo, che provoca una tragica ripercussione sul mercato delle locazioni non turistiche, ormai defunto.
    Impedire la sublocazione sarebbe un primo passo, ridurre e limitare il numero potrebbe anche essere ragionato, se ne hai 5…. 2 li puoi locare come casa vacanze, gli altri no.

    1. Ci sono a mio avviso almeno un paio di falle nella proposta: parli di “soggetto privato che, in forma imprenditoriale”, e già qui non capisco, cosa assegna al privato la forma imprenditoriale? il numero di immobili? la mancanza di altre forme di reddito? dubito che chi ha cinque immobili a Como possa non avere altri redditi da lavoro… Ma poi, se conferisse i cinque immobili in una SRL unipersonale, o in una società semplice con suo cugino, smetterebbe di essere privato, e allora cadrebbe il vincolo e potrebbe affittarli tutti e 5 come casa vacanza? e cos’hai risolto?

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