A 110 anni dalla sua inaugurazione (era il 1910) e a 15 dalla chiusura (il fatidico 2005), il cuore del Politeama prova a continuare a battere, nonostante gli acciacchi e il trascorrere del tempo.
In una conferenza stampa tenutasi oggi pomeriggio in Comune, il liquidatore della società Politeama srl Francesco Nessi insieme all’assessore alle società partecipate Adriano Caldara e a Roberto Simone in veste di procuratore distrettuale dei Lions, ha fatto il punto della situazione. Quasi una sorta di bollettino medico, verrebbe da dire, con ottime intenzioni ma – ahinoi – ancora nulla di concreto all’orizzonte.
“A seguito dell’assenza di manifestazioni di interesse all’acquisto dell’immobile, a novembre 2019 abbiamo aggiornato i valori di stima (crollati in 8 anni da quasi 5 milioni di euro del 2011 ai 2 e poco più di oggi a fronte di 6 milioni circa necessari per la ristrutturazione Ndr) – ha spiegato Nessi – ma la realtà è che, nelle condizioni in cui versa e con i vincoli di destinazione d’uso a cui è sottoposto, il Politeama non è vendibile”.
Fine. Tiriamo fuori la bandiera bianca? Non ancora.
“In questo momento abbiamo messo in sicurezza le pensiline e abbiamo ottenuto dalla Soprintendenza l’autorizzazione a posizionare in facciata delle impalcature di sicurezza che potremo affittare come spazi pubblicitari producendo introiti che permetteranno alcuni piccoli interventi – ha spiegato il liquidatore – ma non abbiamo altre possibilità”.
Ecco quindi tornare quella sorta di gatto che si morde la coda “così non è vendibile ma non abbiamo soldi per sistemarlo”. La soluzione? Attivarsi (ancora una volta) per trovare qualcuno che voglia dare al vecchio cineteatro una seconda chance, nel rispetto della sua destinazione anche culturale.
“Non possiamo aspettarci un progetto calato dall’alto e il problema in questo momento non sono i fondi, che con un progetto si possono trovare anche ricorrendo a bandi pubblici – ha detto Nessi – l’obiettivo ora è creare un tavolo di co-progettazione che in 5 settimane, idealmente da settembre, dovrebbe riuscire a far dialogare i possibili soggetti interessati e creare un progetto sostenibile per farlo tornare a disposizione della città evitando che diventi come lo stadio, nato come spazio polifunzionale e da decenni destinato solo al calcio professionistico”.
“Come Lions ci mettiamo a disposizione per contattare e coordinare tutti gli altri club di servizio e gli ordini professionali per capire cosa si può fare e chi lo fa, come avevamo fatto a suo tempo (era il 2009, con il progetto di un centro polifunzionale Ndr) quando era mancata la disponibilità da parte del Comune”, ha aggiunto Simone.
“Fin dalla fine del 2017 il consiglio si è sempre espresso a favore del mantenimento del Politeama con obiettivo culturale e a disposizione della cittadinanza – ha detto l’assessore Caldara – questo è un cammino da fare o meglio, da tornare a fare senza escludere la possibilità, da parte del Comune (proprietario dell’82% delle quote della società Ndr), di rilevare le quote”.
Insomma, al netto di tante buone intenzioni, ancora nulla di concreto di cui discutere.
2 Commenti
Certo che fare pubblicità sulla facciata è un bel scadere di qualità, quasi come lasciarlo così…
Cambiare destinazione d’ uso ? Fare qualcosa o “croda giù tutto” …