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PreTesto a Como, Luigino a Montano Lucino, Edda a Erba: “La nostra lotta con le maxi bollette”

La paura e l’incertezza per il futuro sono palpabili. Le bollette sempre più care, l’attesa spasmodica di interventi rapidi a sostegno delle attività e i conti, erosi dal caro energia, che in ogni caso bisogna far tornare sono purtroppo la nuova, caotica, realtà per tutti coloro che hanno delle attività.

E sul fronte della ristorazione, con tutte le spese lievitate, è sempre più difficile tirare avanti. Gli esempi si moltiplicano in ogni angolo del territorio e la volontà di andare avanti, anche se stritolata da mille problemi, è ancora forte.

“Come tutti, anche noi stiamo attraversando momenti molto duri. L’estate è andata bene, non possiamo lamentarci, ma ora la situazione si sta facendo preoccupante e non potrà che peggiorare – dice Carlo Moretti del ristorante “PreTesto” di via Albertolli – l’anno passato l’energia la pagavamo 0,21 euro a kilowatt ora è a 0,67 in aumento costante. I conti sono presto fatti”. E a leggere le bollette in arrivo c’è da rimanere senza parole. Nel mese di luglio 2021 “avevamo da pagare 2.800 euro di luce. Ebbene a luglio 2022 siamo passati a 10.000 euro tondi, abbiamo insomma triplicato – aggiunge Carlo – ad agosto siamo passati da 3.400 euro dell’anno passato agli 11.800 del 2022”.

Inevitabile dunque pensare al futuro e domandarsi cosa potrà accadere. “Ci aspettiamo che si intervenga. Anche perché oltre all’energia sono aumentate, e di tanto, le materie prime. Un sacco di farina costava 11 euro e poco dopo il prezzo è schizzato a 19, solo per fare un esempio. Insomma sono tantissime le attività a rischio chiusura. Noi teniamo duro e vogliamo andare avanti ma, è innegabile, si corrano grandi rischi”. E allora in attesa di poter contare su sostegni da parte del Governo bisogna organizzarsi. “Impossibile attuare dei rincari eccessivi sui piatti, i clienti giustamente scapperebbero se dovessimo adeguare le pietanze agli aumenti da noi subiti. Adesso cercheremo di rivedere magari il menù prediligendo preparazioni a basso dispendio energetico e cercando di ridurre al massimo le spese, trattando poi con i fornitori. Non voglio neanche lontanamente pensare alla chiusura”, conclude un agguerrito Carlo Moretti.

Combattivo anche il collega Fabio Fossati alla guida della trattoria “Edda” di Inverigo. “Di certo andrò avanti. Farò di tutto per mantenere in vita la mia attività. Esistiamo da oltre 50 anni, abbiamo superato la pandemia e ora riusciremo a lasciarci alle spalle anche questa emergenza. Ovviamente è necessario che ci siano degli aiuti”, dice Fabio, da sempre ottimista, “anche se i conti sono lì da vedere. A luglio del 2021 la mia bolletta, a fronte dell’uso di 7mila kilowatt era pari a 1.700 euro. A luglio del 2022 siamo passati a 3.500 euro, più che raddoppiata. Ma soprattutto a fronte dell’uso di 4mila kilowatt. Quindi spendo più del doppio consumando meno, ovvio che qualcosa non stia funzionando. La politica deve aiutarci visto che non lo ha fatto prima e deve farlo rapidamente. La portata devastante di quanto sta accadendo ha infatti potenzialità inarrestabili. Non si tratta solo di veder chiudere ristoranti o altre attività, ma di tutto l’indotto che è collegato, dai fornitori ai lavoratori senza più un’occupazione. Significa devastare un sistema economico e sociale che difficilmente potrebbe poi riuscire a riprendersi. Senza dimenticare che per noi esercenti c’è anche il rincaro delle materie prime del 30%”.

L’ultima voce è quella di Salvatore Galluzzo dell’ “Antica trattoria da Luigino” di Montano Lucino che purtroppo non può che confermare il difficile momento non solo per il settore della ristorazione ma per tutte le famiglie. “Sono forse stato più fortunato di altri colleghi perché avevo cambiato gestore poco prima che iniziassero a diventare sempre più realistici e tangibili gli aumenti – spiega Galluzzo – ma poi nel corso dei mesi più recenti mi sono dovuto rendere conto che le cifre iniziavamo a salire e mi sono ritrovato a dover fare i conti con una realtà veramente complessa. Giusto per fare un esempio siamo passati da luglio 2021 quando le bollette erano sui 900 euro ma comunque sotto i mille, allo stesso mese del 2022 quando mi sono trovato a pagare 2.200 euro”.

Una corsa verso l’alto dei costi che per un ristorante ha delle conseguenze devastanti.

“Noi già da tempo cerchiamo di limare le spese dove è possibile. Quest’estate accendevamo l’aria condizionata solo per poche ore al giorno, di solito a pranzo. I clienti poi usavano il giardino e anche quelli che pranzavano all’interno capivano la situazione. Ho poi messo luci a risparmio energetico dove possibile. Nei magazzini e dove solitamente arrivano i fornitori ho installato dei sensori per far accendere la luce solo lo stretto necessario alle operazioni – prosegue Galluzzo – insomma si deve per forza stare attenti a ogni dettaglio, altrimenti la situazione sfugge di mano. L’impegno è massimo per continuare a lavorare nonostante le difficoltà. E il futuro non è promettente. Solo per fare un esempio, un nostro fornitore, e so che anche altri lo stanno facendo, ci ha già comunicato, tramite lettera, che i listini dei prezzi rimarranno invariati ma che applicherà un +10% sotto la voce costi energetici”.

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3 Commenti

  1. Ecco il risultato del governo del GRANDE BANCHIERE DI GOLDMAN SACHS….. DISTRUGGERE LE PICCOLE IMPRESE ITALIANE SANE…. PER FAR SOPRAVVIVERE LE GRANDI IMPRESE SUPERASSISTITE E DECOTTE ITALIANE CHE DAGLI ANNI 70 COME VAMPIRI ASSATANATI SONO GESTITE SECONDO CRITERI CLIENTELARI E POLITICI. RISCHIAMO DI DISTRUGGERE TUTTE LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE CHE SONO IL 90% DEL TOTALE E AVERE MILIONI E MILIONI DI DISOCCUPATI PER TENERE IN VITA GRANDI IMPRESE ZOMBI. IL TUTTO GRAZIE AL SOMMO BANCHIERE CHE NON VEDE NEMMENO FINO ALLA FINE DEL SUO NASO.

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