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Como, Poste privatizzate? La Cisl: “Scelta sconsiderata. 186 uffici, molti in zone disagiate con assenza di personale. Mobilitazione”

Il Sindacato Lavoratori Poste della Cisl “esprime forte preoccupazione delle possibili conseguenze, sul territorio di Como, per l’avvio del Governo ad un piano di privatizzazioni che coinvolgerà anche Poste Italiane: il più grande datore di lavoro del Paese e la rete di servizi con la maggiore capillarità territoriale che, in alcuni contesti della nostra provincia, è rimasta l’unica presenza sul territorio”. Spiega poi Giuseppe Melina, coordinatore Cisl Slp Poste Como: “Temiamo che tale scelta del Governo, possa avere ricadute negative sull’occupazione e sui servizi alla popolazione. Questo nonostante l’impegno recente di Poste Italiane di promuovere, attraverso il Progetto Polis, la coesione economica, sociale e territoriale dei piccoli centri urbani e nelle aree interne progetto, lo ricordiamo, finanziato per 800 milioni con i fondi del Pnrr”.

E ancora, prosegue Melina: “Sul territorio lariano l’Azienda Poste conta la presenza di ben 186 Uffici Postali, molti dei quali situati proprio in zone disagiate e poco servite dai diversi soggetti privati, sia per quanto riguarda i servizi finanziari sia per i servizi di corrispondenza e pacchi, che già oggi soffrono di aperture a giorni alterni e di una cronica carenza di personale, mai adeguatamente coperta, e che rischiano situazioni ancora più critiche con l’ulteriore cessione di quote. Inoltre la provincia di Como richiama molte persone dalla vicina Svizzera, italiani che hanno interesse a usufruire dei prodotti e dei servizi di Poste italiane, economicamente molto più vantaggiosi di quelli svizzeri”.

In conclusione: “Cisl Slp di Como, organizzazione con il maggior numero di iscritti e una rappresentanza RSU del 70% non esclude di promuovere azioni di mobilitazione, per far comprendere alla popolazione e alle istituzioni locali il pericolo e la sconsideratezza di tale decisione del Governo che renderebbe meno efficace il controllo dello Stato su un’azienda che vanta una storia nel Paese di 160 anni di vicinanza ai cittadini e alle imprese e dividendi annuali di tutto rispetto e pubblica utilità”.

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