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Profughi ucraini a Como, numeri in crescita. Caritas: “Sorpresi dalla grande accoglienza spontanea”

È incessante, anche durante quella che verrà ricordata come una delle estati più calde, l’opera della Caritas diocesana che continua ad accogliere in città e nei comuni limitrofi i profughi ucraini in fuga dalla guerra. Da inizio emergenza fino al mese di luglio sono infatti 113 le persone (in prevalenza donne e minori) accolte complessivamente a Como e dintorni e direttamente coordinate e seguite dalla Caritas diocesana di Como. Altre 41 (in prevalenza famiglie) transitate o accolte temporaneamente a Casa Nazareth. Inoltre 10 individui ((7 adulti e 3 minori) erano presenti a Casa Nazareth a fine luglio. Mentre 49 quelli accolti da privati (singoli e famiglie), enti religiosi, parrocchie e associazioni.

“Sono davvero tante le famiglie che hanno contattato la Caritas dando la loro disponibilità all’accoglienza e solo una parte di loro ha, al momento, effettivamente accolto. Ogni accoglienza – spiega l’operatrice Ilaria De Battisti – è preceduta da un delicato lavoro per cercare di trovare la combinazione giusta tra esigenze di chi viene accolto e di chi accoglie». In questo lavoro si deve ovviamente tenere conto degli spazi a disposizione (in rapporto ai bisogni del nucleo familiare) e del luogo in cui si trovano. “Perché un’accoglienza non si improvvisa soprattutto se dovrà durare nel medio e lungo periodo. È però davvero commovente vedere l’entusiasmo e la disponibilità con cui tante persone si stanno mettendo in gioco. Una vera sorpresa», conclude l’operatrice.

Infine è importante segnalare come Porta Aperta, il coordinamento dei servizi per la grave marginalità di viale Varese, abbia attivato uno specifico sportello dedicato proprio all’ascolto e all’orientamento dei profughi arrivati sul territorio e delle famiglie che se ne sono fatti carico. Come mostrano i dati della Prefettura, infatti, anche nel Comasco oltre il 98% delle accoglienze avviene al di fuori del sistema istituzionale, ma non sempre chi ha accolto (siano essi italiani o ucraini che ospitano proprio connazionali) ha le conoscenze per districarsi nella burocrazia soprattutto per quanto riguarda i documenti.

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