Anche il sindaco di Como, Mario Landriscina, ha voluto fare il punto sulla guerra scatenata dalla Russia in Ucraina e sul pressoché certo arrivo in grandi numeri dei profughi ucraini anche in città e in provincia.
“Esprimo la mia personale e totale condanna per l’aggressione militare che non ha alcuna giustificazione – ha detto Landriscina – Siamo in una situazione che rischia di essere senza ritorno per l’intero pianeta. La guerra per risoluzione di controversie non può nemmeno essere presa in considerazione e la tragedia che si sta consumando sta determinando troppe vittime innocenti e troppe distruzioni senza ragione. Como città di pace alza la sua voce per invocare la cessazione delle ostilità: tacciano le armi e si inizi un negoziato. Non voglio nemmeno pensare a una globalizzazione bellica che davvero non lascerebbe scampo a nessuno”.
“Ci attende un’altra prova già scritta nella realtà – ha poi aggiunto il sindaco affrontando il tema dell’accoglienza dei profughi – che è farci parte attiva nell’assistenza a una popolazione in fuga dalla devastazione e dalla morte, costretta ad abbandonare tutto. Il Comune si sta muovendo e vi assicuro che le azioni che stiamo prendendo sono in sintonia con tutte le altre istituzioni. C’è un tavolo attivo in Prefettura e un altro ha preso forma oggi coordinato da Anci e a cui partecipano tutti i sindaci dei capoluoghi lombardi. A livello di coordinamento delle azioni ho affidato l’incarico all’assessore Negretti in qualità di responsabile della Protezione Civile che si avvarrà dei contributi degli altri settori e assessorati”.
“Nell’immediato stiamo agendo sull’accoglienza di chi arriva in piccoli gruppi nella nostra città poiché qui lavorano familiari, amici e conoscenti – ha proseguito Landriscina – e a seguire lavoreremo su quanti verranno assegnati qui a livello governativo per una redistribuzione nazionale”.
Sul fronte sanitario, “Ats entro stasera impartirà le prime indicazioni concrete” mentre è prevista l’attivazione di “una piattaforma informatica della Prefettura per la gestione degli arrivi e per tutto ciò che servirà per la presa in carico anagrafica e sanitaria”.
“Sul sostegno economico – ha detto il primo cittadino – ho indicato in Caritas il soggetto collettore di donazioni finanziarie. Dall’8 marzo sarà attiva la mail emergenza.ucraina@comune.como.it che, con quella di Caritas che è emergenzaucraina@caritascomo.it, raccoglierà richieste di informazioni e disponibilità varie. Sarà inoltre attivo un numero telefonico presidiato dalla Protezione civile dalle 9 alle 17 dal lunedì al venerdì e sarà 347.55.44.045. Per l’accoglienza di profughi già arrivati abbiamo condiviso con Caritas che è possibile rivolgersi al servizio di Porta Aperta in viale Varese 25 nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12, ma l’amministrazione è pronta ad ampliare gli orari”.
“Per chi avesse alloggi da mettere a disposizione o anche solo posti letto per donne e bambini, è possibile scrivere alla mail appena annunciata – ha aggiunto Landriscina – Le famiglie che ospitano ucraini e i proprietari di casa devono segnalare entro 48 ore dall’arrivo i nomi degli ospiti alla Questura di Como, con tolleranza in caso di oggettivi impedimenti a rispettare i tempi. In ogni caso, i profughi entro 8 giorni dall’arrivo devono presentarsi alla Questura per dichiarare la propria presenza nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 13.30“.
Infine, “sui possibili luoghi per l’accoglienza sono in corso contatti con strutture residenziali già disponibili e fornite di adeguati servizi. Sono in corso con l’università sia per quanto riguarda la struttura di Santa Teresa sia per La Presentazione, ipotesi che devono essere attentamente valutate. Interpellerò il presidente della Provincia per valutare disponibilità ulteriore dell’ex caserma dei Carabinieri di via Borgovico usata per Emergenza Freddo. Esclusa invece l’ex Casa albergo di via Volta perché non a norma e con lavori in partenza a maggio”.