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Profughi ucraini, nuovo appello Landriscina: “Minori non accompagnati, cerchiamo tutori volontari”. Come fare

Sul fronte emergenza Ucraina, dopo l’appello del sindaco Landriscina che ha chiesto ai comaschi di aprire le proprie case (qui i dettagli), il primo cittadino invia una nuova chiamata pubblica. Come spiega Landriscina Como è citta che si occupa di minori stranieri non accompagnati manca poco prima che l’esodo dei cittadini ucraini in fuga dalle bombe russe raggiunga l’Italia, non ci saranno solo famiglie ma, certamente, anche giovanissimi soli. Per questa ragione esiste la figura del Tutore volontario, una cittadina o un cittadino che, dopo un corso di formazione, possa accompagnare ragazze e ragazzi su diversi fronti, restando sempre un punto fermo nella loro vita.

Pubblichiamo integralmente, con tutte le informazioni necessarie, l’appello del sindaco di Como:

La Città di Como conosce da anni il fenomeno della migrazione ed è deputata, come Amministrazione, all’accoglienza dei “Minori stranieri non accompagnati”. Il tema, peraltro, è tristemente attuale: questi ragazzi, talvolta appena adolescenti, non hanno sul nostro territorio un riferimento parentale che possa assisterli e tutelarne i diritti, così come sancito dalla Convenzione sui diritti del Fanciullo sottoscritta nel 1989.

L’Amministrazione comunale ha l’obbligo di provvedere alla loro accoglienza, identificando idonee strutture che possano garantire assistenza socio-sanitaria e relazioni con organi competenti, nonché un accompagnamento graduale all’autonomia che approdi all’inserimento sociale nella Comunità. Ad affiancare l’Amministrazione in questo percorso sono chiamati i “Tutori volontari”, che costituiscono non solo dei rappresentanti giuridici dei minori, ma devono essere una presenza attenta nella loro vita, intercettando criticità, bisogni, aspirazioni: qualcuno da chiamare per nome che sia un riferimento costante.

Per diventare “Tutore volontario” occorre rispondere ad uno degli avvisi pubblici di selezione e di formazione per tutori volontari emessi dai GARANTI REGIONALI PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA.

Gli aspiranti Tutori volontari, dopo un corso di formazione, sono inseriti in un elenco istituito presso il Tribunale per i minorenni che procederà alla nomina. Nessun Tutore è solo, la rete di Tutori volontari attiva sui diversi territori è disponibile per scambiare esperienze e supportare nella gestione delle diverse funzioni e incombenze.

Ci appelliamo ai Cittadini perché rispondano all’ultimo bando pubblicato da Regione Lombardia (Bollettino ufficiale regionale del 23 febbraio 2022 – Serie Avvisi e concorsi – bando n. 8 da pag. 49) per esprimere la propria disponibilità ad accompagnare i minori stranieri nel loro percorso di integrazione nel nostro territorio.

Questo il link: consultazioniburl.servizirl.it/ConsultazioneBurl/

Le domande di partecipazione devono essere inviate mediante PEC (o raccomandata con avviso di ricevimento) all’indirizzo garanteinfanziaeadolescenza@pec.consiglio.regione.lombardia.it; la PEC deve essere intestata al candidato. Seguirà il percorso formativo.

I requisiti per poter diventare tutori sono i seguenti: cittadinanza Italiana o di altro paese dell’Unione Europea oppure di Paese Terzo, conoscenza della lingua italiana, residenza in Italia, età non inferiore ai 25 anni, godimento dei diritti civili e politici, assenza di condanne o di procedimenti di prevenzione, ineccepibile condotta, ma soprattutto disponibilità di tempo e generosità di energie per esercitare la funzione.

Diventare tutore volontario è un gesto significativo di cittadinanza solidale. Significa contribuire, su base volontaria e gratuita, alla costruzione di una cultura della solidarietà e della protezione dei più vulnerabili per la promozione di una vera accoglienza che sia espressione forte di una volontà decisa di politiche inclusive.

Auspico che questo appello trovi, nell’impegno sociale e solidaristico di tutti voi, risposte che siano di aiuto ai ragazzi e all’intera nostra Comunità.

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