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Pronto Soccorso del Sant’Anna: “Sempre consentita la presenza di un famigliare, braccialetto bianco per identificarlo”

L’ingresso di un familiare o accompagnatore all’interno del Pronto Soccorso, salvo i casi di sovraffollamento, è sempre consentito per i pazienti in condizioni di fragilità/disabilità così come i minori e le donne in gravidanza.

Per quanto riguarda il Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Anna, per migliorare le comunicazioni con i familiari, a partire dai prossimi giorni verrà consegnato un braccialetto di colore bianco alla persona che presterà assistenza al paziente. Il braccialetto consentirà l’ingresso nelle sale visita del Ps. In caso di sovraffollamento, come detto, l’accompagnatore sarà invitato ad attendere nella sala esterna. Con il braccialetto gli stessi volontari dell’associazione A.Ma.Te, che prestano accoglienza e ascolto all’interno del Ps del Sant’Anna, potranno dare più informazioni, quanto meno rispetto alle tempistiche. In questo modo lo stesso personale, delegando seppur in parte questi aspetti, potrà concentrarsi in via prioritaria sugli interventi da effettuare con i pazienti. La decisione di limitare ad un solo accompagnatore provvisto di braccialetto l’ingresso nelle sale visita “è giustificata dagli spazi limitati ed è finalizzata a garantire la maggior sicurezza degli stessi pazienti e degli operatori. Anche all’interno delle sale d’attesa è richiesta la permanenza di un solo familiare”.

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