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Pulizie e trasporti, la finanza sventa truffa da oltre un milione e mezzo

Nei giorni scorsi, i finanzieri del Gruppo di Como hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari reali emessa dal G.i.p. del Tribunale di Como, per 1.643.992,74 di euro (pari all’ammontare complessivo del profitto illecitamente maturato) nei confronti di tre persone fisiche e due persone giuridiche, coinvolte, a vario titolo, in una frode fiscale, perpetrata nel settore delle pulizie, dei trasporti e della legatoria.

Le attività di polizia giudiziaria, scaturite a seguito di un costante monitoraggio di diverse società cooperative attive nel territorio lariano e dalla conseguente percezione di molteplici indici di rischio di natura fiscale, hanno permesso di disarticolare il sistema di frode, posto in essere tra il 2017 ed il 2019, mediante la costituzione di 2 società cooperative, aventi la finalità di creare indebiti crediti IVA, nonché ridurre significativamente l’imponibile da sottoporre a tassazione mediante costi fittizi.

Il sistema di frode, ideato e realizzato dagli indagati, è stato ricostruito grazie ad accertamenti documentali e bancari effettuati dai militari della Guardia di Finanza del Gruppo di Como, che hanno portato alla individuazione del meccanismo fraudolento, consistito nella creazione materiale (da parte degli indagati) di fatture false, intestate, artificiosamente, a molteplici persone giuridiche nazionali, le quali non sono risultate essere le reali emittenti dei documenti fiscali, non avendo intrattenuto rapporti commerciali con le società oggetto del provvedimento giudiziario.

Gli imprenditori dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti (art. 2 del D.Lgs. 74/2000), omessa dichiarazione (art. 5 del D.Lgs. 74/2000) e occultamento e distruzione di scritture contabili (art. 10 del D.Lgs. 74/2000). Resta ferma la presunzione d’innocenza delle persone sottoposte ad indagini preliminari, nonché la possibilità per le medesime di far valere, in ogni fase del procedimento, la propria estraneità ai reati per cui si procede.

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