Attaccata frontalmente dal sindaco Alessandro Rapinese, dalla pagina RapiGoverno (che nel frattempo, sulla scorta dell’accostamento al Ku Klux Klan ha “vestito” con un cappuccio il cactus dell’immagine di profilo) oggi arriva – con tono sempre sarcastico – la risposta al primo cittadino. Ovviamente, via facebook. Di seguito alcuni stralci testuali, mentre qui trovate il post integrale.
“Cominciano ad essere tante, troppe, le cose che non sa il RAPI – scrivono gli amministratori della pagina, attaccati perché non visibili con nomi e cognomi – Non sa, il RAPI, che la pagina Rapigoverno ha esattamente le stesse impostazioni che ha la sua Rapinese Sindaco. Non sa, il RAPI, che neanche sulla sua pagina sono visibili gli admin di pagina, perché è un’info che facebook tiene anonima, per definizione. Non sa, il RAPI, che RAPIgoverno non infrange nessuna regola di Facebook, perchè altrimenti verrebbe chiusa”.
“Facebook sa, ed eventualmente collabora con le autorità, qualora qualcuno commetta illeciti civili, diffamando, ad esempio, il RAPI – prosegue il testo – Non sa, il RAPI, che ci sono pagine con milioni di utenti che sono “anonime”. Da Abolizione del suffragio universale, a Kotiomkin, passando per Spinoza.it. Letti da milioni di utenti, a cui interessa cosa, e non chi. Anzi, attratte dal fatto che non sanno chi. Ma al RAPI, interessa il chi. Perché il RAPI, ha sempre fatto battaglie sul chi, e non sul cosa. E sul cosa, RAPIgoverno, non saprebbe come attaccarlo, perché riporta la fredda cronaca, come avrebbe detto Frengo e stop. Una fredda cronaca colorata, ma sempre fredda cronaca”.
“Potrebbe invocare la netiquette, il RAPI – continua il post – Ma come potrebbe invocare la netiquette, proprio il RAPI? Il RAPI, un sindaco democratico, che sulla sua pagina elimina i commenti anche moderatamente di critica, e ne banna gli utenti. Legale, ma non cordiale. RapiGoverno ha bannato una sola persona che toccava le sfere intime di un componente della giunta di RAPI. RAPIgoverno punge, ma con rispetto. RAPIgoverno è satira, pura satira”.
Infine un accenno al prallelo con le Brigate Rosse fatto dal sindaco nel suo video: “Se il RAPI sapesse quello che dice, non paragonerebbe l’anonimato delle BR, con il RAPIgoverno. Perché il RAPI non sa molte cose, tra le quali che usare l’anonimato per uccidere, non è lo stesso sport di usarlo per scrivere commenti legittimi sui social. E anche su questo proviamo imbarazzo, per il RAPI”.
9 Commenti
Disse il famigerato signor Mario
Grazie di avermi fatto conoscere dell’esistenza di questa pagina fb. Andrò a visitarla. Tutta propaganda, va….
RAPINESE “IL CARO LEADER” ……
Mario, ma lei come se la cavava con la comprensione del testo?
L’ha capita o no che l’unico che si è sempre sottratto al confronto è Alessandro Rapinese, che ha sempre bannato dalla sua pagina fb chiunque non si allineasse al suo pensiero?
Lo stesso che non risponde alle telefonate dei giornalisti che non gli piacciono, e che quindi costringe chi ha la schiena meno dritta ed è obbligato a portare a casa il pezzo, ad ammorbidire la propria penna per evitare di fare la fine di quelli che continuano a credere che le domande vengano prima di tutto?!
“Ma al RAPI, interessa il chi.
Perché il RAPI, ha sempre fatto battaglie sul chi, e non sul cosa.
E sul cosa, RAPIgoverno, non saprebbe come attaccarlo, perché riporta la fredda cronaca, come avrebbe detto Frengo e stop.
Una fredda cronaca colorata, ma sempre fredda cronaca”
credo che questo sia il punto della questione
Uscite allo scoperto, il confronto non vi appartiene, siete dei codardi, non avete le palle !!!!
Così esclamò L’irreprensibile Mario, l’ennesimo schierano codardo che utilizzava anche lui l’anonimato!
Br e Ku-Klux-Klan
Alessandro Rapinese prova a mettere insieme lotta armata e negri impiccati per difendersi da RapiGoverno.
Ma prima di parlare di Rapigoverno, converrebbe ricordare cos’è stato e cos’è Alessandro Rapinese.
– quello che ama talmente il confronto da cancellare il dissenso dalla propria pagina Facebook.
– quello che ha minacciato talmente tante querele che sempre su Facebook è nata la pagina di “quelli minacciati di querela da Rapinese”.
– quello che ha passato 3 legislature ad aggredire tutti con toni che passavano il segno, ma che (solo) per lui erano espressione della passione per la propria città.
Caro Rapinese, puoi toglierci gli skate, sbattere i poveracci in un angolo, rimuovere le macchine targate Ticino lasciate in divieto, ma la libertà di critica e di satira quella non puoi toccarcela di certo.
E quello che fa RapiGoverno non è propaganda; è onestissimo fact-checking, ossia controllare se e come le promesse fatte in campagna elettorale siano rispettate nei tempi e nei modi che hai venduto ai comaschi per conquistarne il voto.
E lo fa nel modo più pulito del mondo: prendendo le tue dichiarazioni e confrontandole con quello che (non) stai facendo. E intanto di fianco fa girare un bell’orologino.
Due settimane per riaprire Muggiò, tic-toc.
La proroga a Colisseum Village, tic-toc.
E non è un caso che l’artificio retorico usato per dirottare l’attenzione della gente a proprio favore sia lo stesso usato da Alessandra Locatelli all’indomani dell’ultima debacle elettorale della Lega per difendere la linea del Capitano.
“Lui almeno ci mette la faccia”. Eccolo il salvacondotto di ogni minchiata. “Almeno lui ci mette la faccia”.
Ma invece di guardare al dito, proviamo una volta a guardare la luna.
Perché se uno racconta balle mettendoci la faccia, forse farebbe bene a nascondersi.
Ma lasciate stare il ‘povero’ Rapi!
La piscina in 100 giorni, lo stadio ristrutturato in concessione per 99 anni, la città ripulita, un tetto sopra la testa dei senza fissa dimora, i sacchetti della spazzatura svuotati 7 volte al giorno, viale Varese ripulito e splendente, monopattini dappertutto, che deve fare di più per convincervi che è il sindaco che fa per noi?!
Un consiglio: non badare al Rapigoverno, e dedicati alla città che ne abbiamo bisogno!