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Ricordo di Mussolini, Rifondazione: “I morti non sono tutti uguali. Autorità, perché non fate il vostro dovere?”

Per quanto evento che si ripete ormai da decenni, il raduno (quest’anno spostato da fine aprile al 26 luglio causa Covid) dei neofascisti tra Dongo e Mezzegra sta suscitando quest’anno più polemiche che mai.

Ricordo di Mussolini e dei gerarchi a Dongo e Mezzegra il 26 luglio. Anpi e sinistra: “Non si svolga, offende la Costituzione”

Pesantissima, in questo senso, la presa di posizione di Rifondazione Comunista.

“Il 26 luglio i fascisti vogliono tornare in alto lago. Vogliono tornare per ricordare personaggi che vennero qui giustiziati 75 anni fa, quando la Resistenza riuscì ad abbattere definitivamente il regime fascista – si legge in una nota – I fascisti tornano per i caduti, ma qui il rispetto per i morti non c’entra nulla. Perché i morti non sono tutti uguali. Come i vivi, del resto: i fascisti, da vivi, con la violenza e la prigione hanno negato la democrazia, hanno contribuito a genocidi e stermini di massa e hanno trascinato il paese in guerra”.

Poi ecco l’appello – in particolare rivolto alla Prefettura e alle altre autorità locali – per impedire la manifestazione del 26 luglio.

“Per fortuna nel ‘45 hanno vinto i partigiani, che hanno regalato la libertà a tutti e hanno scritto la più bella Costituzione del mondo. Nella Costituzione sta scritto che il fascismo non è una opinione ma un crimine, e che i gagliardetti, gli slogan che inneggiano al duce, le camicie nere e i saluti romani che verranno riportati sul lago sono un reato – chiude Rifondazione – E come tutti i reati andrebbero perseguiti. Chiediamo alle autorità: perché consentite lugubri parate nostalgiche che commettono il reato di apologia di fascismo? Perché non fate fino in fondo il vostro dovere? Attendiamo dubbiosi”.

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4 Commenti

  1. Gentilissimo Gioele
    Nelle sue parole, mi permetta, vedo :
    1. Il tentativo di diminuire le gravissime responsabilità complessive del regime fascista distinguendo tra gerarchi responsabili e dittatori marionette ma, lo dico con le parole di uno che se ne intendeva, il poeta salvadoregno Roque Dalton “ Non dimenticare mai che il meno fascista tra i fascisti è sempre un fascista”.
    2. Il tentativo di ridurre la guerra di liberazione ad uno sfogo contro simboli vuoti di un regime “ da operetta” ,dimenticando che la guerra di liberazione fu solo il culmine di un’opposizione al regime fascista iniziata vent’anni prima dagli italiani e dalle italiane che si ribellarono al confino, al carcere e alle violenze imposti dalla dittatura.
    P.S. Il 26 luglio 2020 i fascisti lo hanno scelto perché il 28 aprile eravamo in piena pandemia e, dicono , lo fanno perché vorrebbero festeggiare il compleanno dell’ ex maestro elementare di Predappio .

  2. Rifondazione esiste ancora? Piuttosto che vietare commemorazioni di morti trucidati con esecuzioni sommarie gli ultimi gruppuscoli comunisti dovrebbero preoccuparsi di non finire presto disciolti come i partiti fascisti. L’EU ha deciso di vietare l’esposizione di simboli dell’ideologia comunista alla faccia della libertà di espressione del pensiero che dovrebbe consentire, come in questo caso, di tollerare ogni manifestazione politica non violenta pur legata ad ideologie novecentesche estinte che non a caso messe assieme non superano percentuali da prefisso telefonico

    1. Gentile sig. Saverio
      Se le interessa può trovare rifondazione comunista non solo nelle occasioni come questa ,dove si lotta per difendere e applicare la Costituzione nata dalla Resistenza: proprio in queste ore siamo anche con i lavoratori precari della sanità, determinanti per battere il coronavirus, ma oggi privati di salario e del lavoro, siamo con i lavoratori della logistica, sfruttati , ricattati e minacciati con le pistole taser se provano ad alzare la testa.
      In questi mesi abbiamo denunciato per primi le responsabilità dei padroni che, opponendosi alle zone rosse nella bergamasca, hanno favorito la strage da covid 19 pur di non rinunciare ai loro guadagni.
      In questi anni abbiamo contrastato e purtroppo previsto i guasti della privatizzazione della sanità lombarda che ,trasformando la salute in merce, ha distrutto la medicina preventiva e favorito la pandemia.
      Finché qualcuno vorrà sfruttare il lavoro di altri uomini, i comunisti -pochi o tanti , organizzati o in ordine sparso, ingenui o ben istruiti , ci saranno. Può contarci.
      P.S.
      Le fucilazioni del dittatore e dei suoi gerarchi furono una decisione del legittimo rappresentante del popolo italiano : il CLNAI.
      Una decisione storica determinante per ridare a tutti la libertà negata dal regime fascista.

  3. La morte violenta come quella non violenta non fa differenze. Tutti uguali.
    Sono le ideologie che muoiono in modo diverso. La data di commemorazione, 26 luglio, è quella del giorno dopo della fine del fascismo. È quella, per intendersi, dove la rabbia popolare contro chi ci aveva portato in una guerra rovinosa per noi, si scatenava contro i simboli di una dittatura da operetta.
    Il giorno prima, il 25luglio del 1943, il Gran Consiglio del Fascismo sfiduciava il Duce votando l’Ordine del Giorno Grandi.
    Il fascismo non è solo morto. Si è suicidato.
    L’Ordine del Giorno Grandi lo hanno votato i capi del fascismo. Grandi chiedeva, di fatto, di rimettere tutti i poteri al Re. I capi del fascismo si arrendevano. Avevano fallito e lo dichiaravano prima a loro stessi e poi al mondo.
    Quello che è avvenuto dopo è stata la conseguenza. I tedeschi avevano bisogno di uno Staterello satellite per controllare i territori occupati. Hanno riesumato Mussolini ma il fascismo era già morto. Hanno sparato a un cadavere politico che era stato “suicidato” dai suoi proprio il 25 luglio di due anni prima.
    Mai data di commemorazione fu più azzeccata! Questa è storia, è sufficiente leggerla.

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