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Sagnino, il giorno dello sfratto di Supporto Attivo: “Cerchiamo una sede, ora raccolta fondi”

Alla fine, lo sfratto arriva. Ieri, giovedì 15 luglio, è infatti scaduto il termine per lo sgombero dei locali pubblici di Sagnino nei quali l’associazione Supporto Attivo ha svolto per un anno l’attività di magazzino.

“Dopo un anno in cui l’amministrazione ci ha concesso l’utilizzo di quei locali, non è stato più possibile trovare una continuità all’interno degli spazi pubblici – commentano oggi dall’associazione – Purtroppo dobbiamo abbandonare così in fretta un luogo che ha segnato molto la nostra giovane storia. In questo anno complicato abbiamo costruito solidarietà dal basso con oltre 80 famiglie del territorio comunale e non intendiamo fermarci qui: l’emergenza non è finita e si è innestata su problematiche sociali di lungo periodo”.

Sagnino e i volontari della spesa sfrattati, replica del Comune: “Attività non consentite, problemi di sicurezza”. Poi mano tesa

“Fortunatamente – aggiungono da Supporto Attivo – nel corso dei giorni abbiamo ricevuto varie offerte di solidarietà e armati della buona volontà che ci contraddistingue, il giorno stesso dopo il presidio abbiamo iniziato quello che sarebbe stato il primo trasloco. Ringraziamo pertanto l’associazionismo laico e religioso del territorio per la messa a disposizione di spazi, alcuni immediatamente utilizzabili altri in fase di verifica, dove possiamo proseguire la nostra attività in attesa di una sistemazione definitiva”.

Sfrattati dal Comune, i volontari di Supporto Attivo consegnano i pacchi-spesa davanti a Palazzo Cernezzi

“Da oggi – conclude la nota – Supporto Attivo cerca una sede e stiamo completando l’iter per diventare un’associazione a tutti gli effetti. Prossimamente lanceremo una campagna di raccolta fondi e di ricerca di uno spazio adatto alle nostre esigenze, consapevoli che la grande solidarietà che si è attivata nei nostri confronti e la nostra grande voglia di fare riusciranno ancora una volta a farci guardare avanti”.

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