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Sagnino e i volontari della spesa sfrattati, replica del Comune: “Attività non consentite, problemi di sicurezza”. Poi mano tesa

Posizioni molto diverse ma alla fine mano tesa dall’amministrazione comasca.

Nei giorni scorsi abbiamo dato conto della denuncia di Supporto Attivo associazione che dal primo lockdown si occupa di consegnare spesa e cibo ai residenti di Sagnino.

I volontari della spesa sfrattati dal Comune: “L’emergenza non è finita il Comune riconosca il nostro lavoro sociale”

Oggi arriva la replica del Comune di Como dove, vedi sotto, dove viene spiegata la mancata ragione del rinnovo della concessione, si contestano alcune attività ma infine si apre a una soluzione alternativa.

Ecco la nota di Palazzo Cernezzi:

A seguito degli interventi di “Supporto attivo” in merito al mancato rinnovo della concessione gratuita del Centro Civico di Como Nord apparsi sulla stampa locale, il settore Partecipazione del Comune evidenzia quanto segue, nell’ottica di proseguire il dialogo e individuare le corrette soluzioni.

Va premesso che quei locali erano stati assegnati al “Comitato abitanti di Sagnino” l’anno scorso, in via temporanea e in deroga al regolamento della Partecipazione, perché il gruppo di persone proponenti potesse aiutare i cittadini del quartiere in difficoltà in uno dei momento più difficili dell’emergenza sanitaria da Covid 19. In precedenza il “Comitato abitanti di Sagnino” aveva già iniziato l’attività senza usufruire degli spazi comunali.

– Oggi la situazione emergenziale è cambiata rispetto a quando è stata rilasciata la concessione in deroga al regolamento, così come le limitazioni agli spostamenti delle persone.

– Era stato concordato che sarebbe stato trasmesso l’elenco delle famiglie servite, in modo che non risultassero sovrapposizioni con il servizio alle persone in difficoltà già svolto dai volontari del Centro Operativo Comunale. Nessun elenco è mai stato trasmesso.

– Si ribadisce che, da regolamento, si possono concedere gli spazi comunali solo ad associazioni riconosciute e iscritte all’apposito albo.

– La concessione era stata data al “Comitato abitanti di Sagnino” e non a “Supporto attivo Como” e nessun cambiamento di denominazione è stato mai comunicato.

– Nel corso della concessione sono state riscontrate attività non consentite e nemmeno comunicate. Sono stati installati due frigoriferi senza autorizzazione da parte del Comune. C’è stato quindi un potenziale problema di sicurezza dei volontari, dei lavoratori nei centri civici e di tutti gli altri frequentatori delle associazioni. Inoltre se in questi frigoriferi fossero stati conservati alimenti freschi che venivano distribuiti (possibilità non prevista e non prevedibile dalla concessione, che indicava esplicitamente “cibo a lunga conservazione”) ci sarebbero stati ulteriori problemi di sicurezza alimentare relativi alla catena del freddo del cibo.

Da ultimo, non si vuole creare disparità con le altre associazioni che ogni anno possono partecipare al bando con cui vengono messi a disposizioni gli spazi a rotazione. Le finalità di questo bando sono differenti rispetto a quelle dei richiedenti in deroga, ma nella situazione di grave emergenza vissuta l’anno scorso, la Giunta comunale su proposta dell’assessorato alla Partecipazione ha scelto di concedere i locali nell’ottica di appoggiare le libere iniziative di aiuto attivate dalla cittadinanza.

Tenuto conto dell’attività svolta dall’ex “Comitato abitanti di Sagnino”, ora “Supporto attivo Como”, l’Amministrazione ancora una volta cerca di trovare delle soluzioni concrete e di manifestare vicinanza ai cittadini e a coloro che hanno promosso questa attività. Con l’aiuto di don Emanuele Corti, coordinatore della comunità pastorale di Sagnino, Monteolimpino e Ponte Chiasso, che si è reso disponibile, si propone al Comitato la possibilità di condividere i locali in uso alla Caritas parrocchiale in modo che possano continuare la distribuzione degli alimenti, entrando anche in contatto con altre realtà territoriali più strutturate con cui potrebbero collaborare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

3 Commenti

  1. Dovrebbero vietare a tutti gli enti pubblici di dare soldi e contributi in natura alle associazioni di volontariato. I soldi li usino per fare assistenza seriamente e in modo diretto o riducano le tasse. Il sistema dei contributi e dei benefits è un meccanismo clientelare da estirpare che si approfitta dei volontari mettendo il cappello politico sulle loro attività.

  2. Per dovere di cronaca, le spese sono consegnate in tutta la provincia e non solo ai residenti di Sagnino

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