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Scopettone, disinfettante, vetrine in ordine e voglia di ripartire. I negozi di Como a meno di 48 ore dalla riapertura

Mascherina, scopettone, disinfettanti, acqua ad alta pressione, stracci usa e getta.

L’aria in città oggi è diversa. La riapertura di lunedì si sente. E la grande macchina della sicurezza, condizione necessaria per far fronte ad un virus tutt’altro che debellato, si è messa in moto con la sensazione di un buonumore generale all’insegna di un certo “cauto ottimismo”.

Così mentre Confcommercio evidenzia come le riaperture siano una “battaglia vinta” ma attende ancora una pezza d’appoggio regionale (l’ordinanza Fontana: ne parliamo ampiamente qui col presidente Ciceri) abbiamo fatto un foto-giretto nella Como che esce, piano, dal lungo letargo.

Si muove l’abbigliamento e si preparano i parrucchieri.

Prenotazione obbligatoria, distanziamento e pulizie approfondite.

Stesse procedure per i bar dove addirittura si puliscono le piazze con acqua ad alta pressione.

E si sanifica al millimetro.

Manichini rivestiti.

Plexiglass.

E la consueta distanza di sicurezza.

Il take away è partito dal quattro maggio non che in gelateria pure prima si sostasse ma c’è una certa disciplina generale da registrare.

Nel complesso e pure al netto di qualche goccia più gente del solito rispetto agli ultimi mesi. Soprattutto ragazzi.

I controlli, garantiti da più parti, ci sono.

Oggi prove generali con carrelli e casse per la città.

Vedremo lunedì.

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