Duro attacco del Partito Democratico di Como all’amministrazione Landriscina sul tema dei senzatetto dopo il monito lanciato anche dal vescovo Oscar Cantoni nell’omelia di ieri.
Senzatetto, il vescovo: “Finché uomini e donne vivranno senza casa e nel degrado saremo senza luce e amore”
“Più di tutto il messaggio del Vescovo ha ricordato che “sono le nostre scelte che testimoniano la verità dei nostri orientamenti fondamentali e determinano o meno la nostra credibilità” – affermano in una nota i consiglieri Stefano Fanetti, Gabriele Guarisco e Patrizia Lissi – Purtroppo le scelte dell’amministrazione Landriscina nella gestione dell’infinita vicenda dei senza dimora ne hanno determinato la totale perdita di credibilità. Credibilità demolita da dodici mesi passati senza dare seguito alla mozione del Consiglio per un dormitorio permanente o dall’imbarazzante partita del rimpasto giocata per garantire la sopravvivenza della giunta proprio quando la situazione dei senza dimora richiedeva il massimo dell’attenzione”.
Appello di ComoAccoglie alla città: “Cerchiamo un magazzino per custodire e distribuire coperte ai senzatetto”
“L’estate volge al termine e con l’autunno alle porte non sappiamo ancora cosa ne sarà dei tanti senzatetto comaschi – aggiungono i consiglieri nel comunicato – Non solo ci sono grandi dubbi su un dormitorio permanente. I volontari di Como Accoglie non hanno nemmeno i locali a disposizione per custodire i bagagli e le coperte di chi vive per strada. L’unico passo avanti fatto dall’amministrazione Landriscina in questo senso? L’ampliamento degli orari di utilizzo dei bagni pubblici, arrivato solo dopo le intense proteste delle settimane scorse. Ci chiediamo quindi se nei prossimi mesi il Comune di Como continuerà sulla strada dell’indifferenza percorsa fino ad ora o riuscirà a recuperare quel minimo di credibilità necessaria in momenti complessi come quello che stiamo vivendo?”.
3 Commenti
jaaa, Libero, buona riflessione, sono d’accordo con te, molto semplice e chiaro. Credo che gli italiani meritino quello che ci promettono i candidati, per questo lo votiamo, oltre a non aspettarci cambiamenti contrastanti quando cambia chi governa … altrimenti come fino ad ora non andremo mai avanti … penso che dovremmo fare un referendum ogni 10 anni per votare i 20 punti più importanti che vogliamo seguire come politica … questo è il modo di governare per il popolo e non aspettarsi accordi spuri che riempiono le tasche di alcuni disertori vendono patrie
Acuta osservazione quella del Sig. Libero. In realtà più che una somiglianza io noto la tendenza da parte della politica cittadina di “scimmiottare” le posizioni dei gruppi di pressione. Non me ne vogliano i cattolici ma da sempre a Como la Curia e le Associazioni cattoliche rappresentano un soggetto politico rilevante.
Non è un male esclusivo del centro sinistra. Pensiamo alle pressioni che la Giunta di centrodestra ha ricevuto e riceve da parte della Confesercenti per la ciclabile o quelle che ha ricevuto e riceverà dai sostenitori di Como Nuoto o Pallanuoto Como nel corso della loro diatriba. Oppure quella, ancora tutta da decifrare, che riceverà per l’area ex-Ticosa dalle Associazioni dei costruttori. La politica, almeno qui a Como altrove non saprei, è succube degli interessi delle categorie che promettono (chissà se mantengono?) un sostanzioso pacchetto di voti. Lobby che scommettono sul politico che difenderà i propri interessi contro altri gruppi di pressione. Un po’ come quando si deve scegliere il proprio commercialista; se mi fa pagare troppe tasse, lo cambio e ne scelgo un altro!
Questo è un punto su cui si deve riflettere. I politici alla fine finiscono per somigliare o meglio per “scimmiottare” quelli a cui promettono di difendere gli interessi. Perché? Semplice. Vendono come proprie idee di altri a cui credono nella misura in cui queste potrebbero regalare il tanto agognato sicuro pacchetto di voti. Possono chiamarsi Confesercenti, Associazioni Volontaristiche cattoliche o laiche, Unione Industriali, ANCI ecc. ma sono sempre portatori di idee e di interessi diversi.
Non ci siamo. Non andremo da nessuna parte fino a che non avremo qualche politico o qualche gruppo politico che prima di cercare voti tra le lobby cittadine, esprime la propria visione di città e poi su questa cerca le adesioni tra i cittadini pensanti.
Paghiamo il ridimensionamento della politica. Una volta, durante la Prima Repubblica, esistevano gli interessi delle categorie, esistevano le lobby ma le agende le tenevano i politici. Bei tempi. Comincio ad averne nostalgia. Se non altro l’Agenda a Como la dettavano Spallino, Simone e Bernasconi e non………….il Presidente della Confesercenti. ☹
Politici e preti si assomigliano molto, i primi ti raccontano un sacco di frottole su come possono renderti migliore la vita i secondi fanno la stessa cosa promettendoti il paradiso dopo…