Sicurezza sui luoghi di lavoro, attività di ispezione e prevenzione e piaga del lavoro nero: su questi temi la Uil ha scritto un’accorata lettera a tutti politici comaschi a livello regionale e nazionali.
Dario Esposito (Coordinatore Uil Lario): “Non possiamo più considerare la prevenzione e il controllo sul lavoro come settori residuali. Sono la misura concreta del valore che diamo alla vita delle persone e alla legalità nei territori. Voltarsi dall’altra parte sarebbe un atto di disinteresse verso le famiglie, le imprese sane e il patto sociale che tiene insieme la nostra comunità. Non lo accettiamo. Dopo la firma del protocollo per la sicurezza in Prefettura, il silenzio non sarebbe solo grave: sarebbe imperdonabile. Per questo abbiamo scritto ai rappresentanti politici del territorio. Oggi serve una responsabilità condivisa. E da chi ha responsabilità, ci aspettiamo consequenzialità.”
Massimo Coppia (Segretario Generale Uilfpl Lario Brianza): “In merito al servizio di vigilanza, riteniamo che ATS possa attivarsi per stipulare una convenzione con il servizio di vigilanza della ASST Lariana, valorizzando le competenze già presenti e, se necessario, prevedendo un potenziamento del personale dedicato. Tale scelta consentirebbe di garantire maggiore efficacia e tempestività negli interventi, facendo leva sulla comprovata specializzazione degli operatori in servizio presso l’ASST Lariana. Per quanto riguarda invece la cronica carenza di tecnici della prevenzione, la UIL FPL – in coerenza con la campagna nazionale “Zero morti sul lavoro” – rivolge un appello deciso a Regione Lombardia affinché si intervenga con urgenza sul piano delle dotazioni organiche. È inaccettabile che, di fronte a crescenti esigenze in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, il personale ispettivo sia lasciato in condizioni di grave sofferenza, compromettendo così l’efficacia dei controlli e la tutela dei lavoratori”.
Salvatore Iacullo (Segretario Generale Uilpa Como): “I presìdi di accertamento evidenziati non sono meri strumenti tecnici: sono garanzia di attenzione verso due aspetti cruciali del mondo del lavoro, la sicurezza e il contrasto al lavoro nero. Dove il controllo viene meno, aumenta l’insicurezza”.
Nel territorio comasco – rimarcano i sindacalisti – due presìdi fondamentali dello Stato per la tutela della salute e della legalità nei luoghi di lavoro si trovano in uno stato di preoccupante sotto-dimensionamento: l’Ispettorato Territoriale del Lavoro e l’U.O.C. PSAL di ATS Insubria. A certificarlo non sono opinioni, ma dati ufficiali che segnalano una carenza strutturale e crescente, ormai incompatibile con l’efficace svolgimento delle funzioni pubbliche di controllo e vigilanza”.
Forniti anche diversi dati: nella sede comasca dell’Ispettorato del Lavoro, a fronte di 80 unità previste dalla dotazione organica, a fine 2024 solo 43 risultavano operative, una carenza del 46,25% “che incide in modo significativo sulla capacità di intervento. Una carenza che si traduce in ritardi, rinunce operative, giornate in cui si è costretti a scegliere cosa non si riuscirà a fare”.
Il quadro non migliora per lo PSAL ed è il PIAO di ATS a dirlo: oggi su 16 medici previsti tra Como e Varese ne sono presenti solo 13; nessun dirigente sanitario risulta in servizio a fronte dell’unità prevista; nel personale tecnico non sanitario vi è una sola unità su otto previste; tra i tecnici sanitari 42 risultano effettivi su 47.
Tutto questo mentre le recenti delibere regionali fissano obiettivi di incremento delle attività ispettive pari al +20% rispetto al 2024. Un traguardo del tutto irrealizzabile nelle attuali condizioni operative.
“A ciò si aggiungono criticità strutturali e logistiche non trascurabili. Presso la sede ATS di via Castelnuovo a Como manca da mesi un servizio di vigilanza all’ingresso e si sono recentemente verificati episodi di danneggiamento a mezzi di servizio. Diverse palazzine destinate al personale risultano in condizioni manutentive non adeguate – prosegue il sindacato – UIL Lario, UIL FPL Lario Brianza e UILPA Como ritengono questa situazione non più sostenibile, e chiedono con forza un’inversione di tendenza. Il rafforzamento degli organi ispettivi non è una rivendicazione tecnica: è una questione di tenuta sociale. Dove le istituzioni preposte alla tutela del lavoro non riescono ad agire pienamente si crea spazio per l’irregolarità la precarietà e il rischio”.
Per questo motivo è stata inviata una lettera a tutti i rappresentanti politici regionali e nazionali eletti nel territorio di Como con l’obiettivo di stimolare interventi urgenti e misurabili. “Ci rivolgiamo alle istituzioni con la serietà che questa situazione impone, certi che chi rappresenta il territorio saprà assumersi le proprie responsabilità. Non servono attestazioni di attenzione. Servono risposte, e servono ora”, è la conclusione.