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Sinigaglia, 20 famiglie incontrano Minghetti: “Nessun comitato anti stadio, chiediamo solo coinvolgimento”

La candidata sindaco del centrosinistra, Barbara Minghetti, ha incontrato una ventina di famiglie della zona stadio per raccogliere segnalazioni, critiche, possibili provvedimenti in relazione alle partite del Calcio Como e alle criticità collegate (soprattutto sui fronti viabilità e sicurezza).

Perché va bene parlare del problema delle partite, ok il dibattito evergreen “stadio in città vs stadio fuori città” e va bene sognare bambini in bicicletta e viali senza auto, ma cosa ne pensa chi vive 365 giorni all’anno questo quartiere? E davvero chi vive qui è contrario a un eventuale progetto del Calcio Como per riqualificare il Sinigaglia, con il rischio che l’attuale società proprietaria del Como faccia i bagagli, come già paventano alcuni tifosi?

“Assolutamente no, quello che sta emergendo sui social e che vorrebbe i residenti contrari a mantenere qui le partite del Como non è vero, non esiste nessun comitato anti stadio e nessuno, neanche persone anziane da cui ci si sarebbe potuti aspettare un veto assoluto, ha parlato di giocare le partite altrove – spiega un residente, che chiede di restare anonimo, che ha partecipato all’incontro di eri con Barbara Minghetti – abbiamo semplicemente fatto presente un oggettivo problema di sicurezza di questa zona che prescinde dalle partite a cominciare dalla zona di viale Puecher dove, tra scarsa illuminazione e assenza di attività che non siano circoli privati, la sicurezza in alcuni orari e periodi dell’anno è scarsa, così come lo è nella zona dei giardini a lago”.

E le partite? “Il problema maggiore che è emerso è quello della gestione dell’ordine pubblico, a partire dal traffico, che è sotto gli occhi di tutti ma che vale per qualsiasi evento di richiamo della città, non solo per il calcio – spiega – nel caso specifico, come residenti abbiamo lamentato il problema della soppressione dei posti auto che oggi è estesa fino alla zona di Campo Garibaldi e via Martinelli senza soluzioni alternative per chi paga un abbonamento annuale al Comune. Una soluzione potrebbe essere quella di transennare la zona davanti alla scuola elementare e riservarla ai residenti, ma è solo un’idea”.

Nessuna polemica, quindi, e nessuna opposizione a un progetto di riqualificazione dello stadio e dell’intera area ma con una precisazione: “I cittadini, e soprattutto i residenti, devono essere coinvolti nella discussione di un futuro progetto e, in questo momento, è giusto che i candidati sindaco capiscano le necessità del quartiere, non solo per quanto riguarda le partite – spiega – comprendiamo le ragioni per cui il Calcio Como non ha mai messo sul tavolo la sua idea per questa zona ma speriamo ci sia la disponibilità a farlo quando sarà il momento”.

E Barbara Minghetti come la pensa? “Ha ascoltato le nostre riflessioni e ha spiegato di aver già incontrato tre volte la società e di aver avuto una sensazione di grande serietà, tanto da essersi ricreduta sulla concessione a lungo termine – conclude – ci ha confermato che la sua idea è quella di portare avanti il progetto dello stadio coinvolgendo i residenti e la città e sicuramente da parte di chi vive qui c’è assoluta apertura a dialogare su un progetto che può essere davvero una grande opportunità per tutta la zona, non solo per lo stadio”.

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7 Commenti

  1. Lo stadio di Como, nelle condizioni in cui è ha una capienza teorica di circa 14000 posti (le zone “seggiolate” sono meno della metà della capienza. Sistemato può tranquillamente arrivare ai necessari 16/18000 (oltre questa capacità non serve anche se negli anni ottanta arrivava a contenere oltre 25000).
    Se questa società vuol fare business e sistemare un’area che il comune non potrà mai mantenere e/o sistemare, perché non lasciarli lavorare? Il comune faccia il suo garantendo il tipo di sistemazione congeniale all’area di pregio e lavori a soluzioni vivibili per un’area da troppo tempo abbandonata al degrado. È l’ultimo treno, vediamo di non perderlo…

  2. Sul sito di sportbusinessmanagement si legge che uno stadio nuovo, modulare, di 13000 posti costa circa 13 milioni di euro, generando profitti per circa 600 mila euro nell’arco della prima stagione, per arrivare a 2,5 milioni di euro dopo 10 stagioni.

    Ammettiamo che i numeri di sportbusiness management siano indicativamente giusti, per lo stadio di Como che ha la metà della capienza -quindi dei biglietti venduti- sono stimati costi di rinnovo di circa 40M. Cioè la metà dei biglietti, a fronte del triplo dei costi.

    La tentazione di avere il calcio vista lago è forte, ma il business case è piuttosto sfidante.

    Da un lato serve davvero una concessione lunga per giustificare un simile investimento, dall’altro tuttavia sarà bene che il nuovo Sindac* valuti non solo il progetto di recupero, ma anche il business plan complessivo – se anche andassimo in A i posti vendibili non aumeteranno..- ed assicurarsi che non finisca come il “nuovo stadio della Roma”..

  3. L’ordine pubblico lo si può creare/mantenere anche tramite interventi urbanistici di un certo tipo (dalla viabilità ad aree idonee ad accogliere X persone, etc.).

    Cosa su cui il Comune può fare un sacco senza aspettare che in Prefettura smettano di usare la scusa dell’ordine pubblico per imporre misure sproporzionate e senza senso.

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