Soddisfatto per il prestigioso incarico di presidente di Ferrovienord, Fulvio Caradonna rimane però sempre un uomo di lago. E scherzosamente lo chiarisce fin dalle prime battute dell’intervista.
“Sono fiero dell’impegno assunto e Milano è una città stupenda, ma rimango sempre legato e stregato dal Lago di Como”, esordisce Caradonna.
Nato nel 1962, vanta una lunga esperienza amministrativa e ha ricoperto numerosi incarichi in diverse realtà aziendali. Dal 1994 al 1998 è stato consigliere comunale a Como e successivamente assessore ai lavori pubblici, acque e strade, rischi idrogeologici, protezione civile (dal 1998 al 2007) e assessore alle grandi opere, reti, acque e strade, rischi idrogeologici, protezione civile, mobilità, trasporti (dal 2007 al 2009). L’attualità lo ha portato dunque a ricoprire la carica attuale a partire dallo scorso mese di gennaio.
Il tema fondamentale su cui si dibatte in città, ormai dal settembre del 2020, riguarda l’entrata in funzione, stabilita dall’Agenzia per la sicurezza delle ferrovie, dei nuovi tempi di chiusura delle sbarre che sono raddoppiati (e in certi casi quasi triplicati). Il Comune, da allora, sta lavorando per cercare delle soluzioni. Cosa è prevedibile in futuro?
Comprendo la situazione che conosco bene, ma allo stato attuale devo dire che c’è ben poco da fare. Le indicazioni arrivano dall’ente preposto e sono dettate da ragioni di sicurezza e quindi difficilmente modificabili. E’ un argomento di cui si è discusso a lungo in Ferrovienord Milano anche prima del mio arrivo, ma non ci sono alternative. Faccio un esempio del passato, anche se può apparire come un paradosso: l’Aeroclub, pur essendo una realtà legata essenzialmente al turismo, è regolata dalle norme di Enac, le stesse in essere a Malpensa. Purtroppo, o giustamente, non si possono fare delle deroghe a regole generali, soprattutto in tema di sicurezza, per casi singoli. Si creerebbero dei precedenti.
Continua invece con successo l’opera di chiusura di numerosi passaggi a livello che rallentavano notevolmente il fluire della viabilità in diversi territori comunali. Prima a Fino Mornasco, poi a Rovellasca. Come procederà l’attività in provincia?
Si lavorerà per creare un’opera sostitutiva del passaggio a livello di via alla Fonte nei comuni di Cadorago e Lomazzo sulla linea ferroviaria Saronno – Como mediante la realizzazione di un sottopasso stradale. Attualmente è stata completata la redazione del progetto preliminare per il passaggio a livello di via alle Fonti, mentre è in corso anche quella per un altro passaggio in via Braghe. Il finanziamento sarà di 10,5 milioni di euro di cui 9,1 da Regione Lombardia e 1,4 dai Comuni di Lomazzo e Cadorago. E poi sono previsti interventi nel Comune di Erba con l’eliminazione del passaggio a livello di via XXV Aprile (si realizzerà un sovrappasso) e dell’ultimo passaggio a livello a semi-barriere presente sulla rete Ferrovienord in via Trieste, che verrà sostituito con un cavalcavia.
Altro tema in discussione riguarda Como Borghi. Qui sono previsti dei lavori (anticipavamo su ComoZero la realizzazione del sottopasso: qui) e inoltre, di recente, alcuni residenti si sono lamentati per rumori molto forti e costanti provenienti dalla sede ferroviaria.
Gli interventi di adeguamento a standard della stazione di Como Borghi prevedono l’innalzamento delle banchine di 55 cm dal piano del ferro per facilitare la salita e altre opere necessarie. Prevista poi la realizzazione di un sottopasso di stazione che consenta di accedere alla scalo anche da lato di via Carloni con il passaggio a livello chiuso, oltre al rifacimento del sistema di telecomunicazione al pubblico e sistema di sorveglianza IP. Sui tempi è stata completata la redazione del progetto preliminare e i lavori avranno una durata di 392 giorni con un finanziamento di 4,06 milioni. Per i problemi dei cittadini ho parlato di recente con il consigliere Matteo Ferretti (Fratelli d’Italia) che mi ha segnalato il tema e ho dato la disponibilità a fare un sopralluogo e ascoltare i residenti. Bisogna capire se si tratta magari di materiale rotabile particolarmente vecchio in uso e quindi rumoroso, altrimenti penso che l’unica via percorribile possa essere quella delle barriere fonoassorbenti anche se a tale soluzione si legano poi diverse questioni connesse all’aspetto estetico.
7 Commenti
È passato un anno, non mi pare che siano iniziati i lavori per il sottopassaggio a Como Borghi (né altro).
Intervento assolutamente inutile. Unica soluzione è spostare il capolinea dei treni a Como Borghi e da lì fare un tapis roulant sopraelevato che porti a Como lago.
Costo dell’operazione un decimo del sottopasso. Benefici per la città eccezionali visto che tutta viale Lecco diventetebbe un parco urbano pedonale. Ovviamente modificando il girone che non serve a nulla se non a creare code.
Tutto il mondo va verso smart city noi cosa facciamo…. Cementiamo a tutto spiano…
Invece di”dare la disponibilità ad un sopralluogo” prenda il treno in orario pendolari per una settimana , forse riuscirà a capire “le problematiche”.
Per risolvere definitivamente il problema bisogna fare il capolinea delle Nord a Como Borghi, sparirebbero ben 4 passaggi a livello e ne gioverebbe tutta la viabilità della citta, poi turisti e pendolari li portiamo li con un sistema circolare di trasporto pubblico urbano degno di una città turistica.
Niente niente si ricandida come sindaco fra 5 anni…
MA CHI LO VUOLE?
Pensare a Sant’Orsola. Tunnel x auto.