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Stadio, furia dei tifosi contro l’establishment: “Siete i ‘big’ di Como, quando volete voi. Sapete solo parlare, vi dovete vergognare”

Della lettera degli “11 comaschi”, o degli “11 big lariani”, comparsa oggi su due quotidiani cittadini (La Provincia e il Corriere di Como) abbiamo già raccontato qualche ora fa:

Stadio, la lettera degli “11 comaschi” è un manifesto politico anti Landriscina. Dirlo è sincero, non scandaloso

Grandi, grandissimi nomi, la Como che conta verrebbe da dire, che scendono letteralmente in campo per prendere posizione contro la concessione per 12 anni alla società Como 1907 del Sinigaglia.

Un Dream Team in odore di campagna elettorale, come abbiamo ampiamente immaginato oggi, a cui i tifosi del Como hanno risposto questa sera con un video pubblicato sulla pagina Facebook dei Pesi Massimi.

La colonna sonora di “C’è chi dice no” di Vasco e 4 minuti con tanti (troppi) scorci di una città che non nessuno vorrebbe vedere ridotta così (molti dei quali raccontati in una sorta di “carrellata degli orrori” anche sull’ultimo numero di ComoZero settimanale in distribuzione da venerdì scorso).

Scrivono:

Como cade a pezzi dove eravate negli ultimi vent’anni? Per il Sinigaglia sempre pronti a dar battaglia. Questa è casa nostra, è qui dal 1927 e da qui non si sposta. Evitate di parlare per nulla perché di questo avete sempre fatto silenzio – si legge mentre scorrono le immagini di uno stadio che cade a pezzi ma anche del Politeama, dei giardini a lago abbandonati, delle paratie – dove eravate negli ultimi vent’anni? Siete i ‘big’ di Como ma solo quando volete voi. Per la vostra città sapete solo parlare, vi dovete vergognare. Se foste capaci di muovere le mani come fate con la lingua, Como sarebbe una città stupenda. Se volete uno stadio fuori sede, finanziate e costruite altrimenti tacete

© RIPRODUZIONE RISERVATA

6 Commenti

  1. Se tra le tifoserie si escludessero gli elementi che trasformano il tifo in guerriglia sarebbe anche bello avere uno stadio in città e in questo, cari tifosi, siete anche Voi tra i responsabili.
    Tenete presente che, nei giorni di partita, i cittadini non interessati subiscono:
    – posteggi selvaggi nel raggio di almeno 1 km
    – traffico spesso bloccato per trasferire pullman da/verso autostrada
    – traffico spesso bloccato per trasferire bus da/verso stazione
    – passeggiata a lago interrotta
    – aria da guerriglia urbana
    – piscina Sinigaglia Chiusa! (che insieme a Muggiò chiusa significa perdere l’allenamento)
    Evviva lo sport!

  2. Ho interpretato la lettera in un modo diverso. Forse sbaglio. Lo Stadio per i firmatari della lettera non è il centro della città, come forse lo è per i tifosi, ma semplicemente un “casus belli”, l’ennesimo, per discutere sull’immobilismo di questa Amministrazione e sull’incapacità della stessa di avere un’idea generale sul piano urbanistico della città.
    È normale. Se uno pensa alla vicina Bergamo, lo Stadio ristrutturato ad opera del Presidente dell’Atalanta, si inserisce sull’idea complessiva della città che è stata pensata all’esordio della Giunta Gori. La ristrutturazione della Caserma Montelungo, il ripristino della Tranvia delle Valli, lo sviluppo di città alta sono frutto di un piano urbanistico sviluppato negli scorsi cinque anni. Se poi si pensa al progetto di Smart city a Perugia o a Livorno o all’evoluzione urbanistica di Milano, si rende conto che Como è rimasta ferma al palo. Gli altri avanzano, noi no. Siamo indietro. Non si può negare.
    Non è colpa solo di questa Amministrazione ma questa Amministrazione è riuscita nell’impresa di distruggere quel poco che aveva fatto la precedente. Il Sindaco dichiarò a ETV che per lui la buona Amministrazione è solo manutenzione. Ad essere sinceri, pensando alla Piscina, alle scuole…..verrebbe da dire neppure quella.
    In ogni caso, tutti quelli che pensano che Como possa essere molto di più, non possono che condividere la critica a questa Amministrazione.
    C’è da augurarsi che la critica diventi un progetto politico. Altrimenti fra dieci anni ci ritroveremo al palo come adesso!

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