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Stagionali, l’incubo di Dario: “Contratto annullato, 300 euro sul conto. Il popolo affamato diventa pericoloso”

Se mai ci si volesse mettere a fare una classifica di chi uscirà con le ossa più rotte da questo periodo di quarantena, un posto d’onore spetterebbe sicuramente ai lavoratori stagionali, quelli che lavorano da marzo a ottobre grazie al turismo e poi quei soldi devono farseli bastare anche per tutti gli altri mesi, perché non è che le bollette e l’affitto smetti di pagarli.

Vero, c’è un assegno di disoccupazione a dar loro una mano, ma se all’improvviso arriva il Coronavirus a bloccare tutto e la disoccupazione sta per scadere, allora si ha tutto il diritto di vedere nero e sentirsi abbandonati.

“Scherzando con mio fratello, abbiamo provato a vedere chi era messo peggio: ho vinto io con 300 euro sul conto corrente – racconta provando a sorridere Dario Cavallini, anni nel mondo della moda e responsabile per lungo tempo di una prestigiosa boutique a Cernobbio – a marzo dovevo iniziare a lavorare in un nuovo negozio a Como ma il contratto è stato annullato e a maggio scadrà la disoccupazione. Sono già in ritardo con l’affitto, ma le bollette continuano ad arrivare e vanno pagate. Sono persino arrivato a chiedere un prestito a mia sorella, che vive in Inghilterra, per poter mangiare”.

“Noi stagionali non valiamo niente, ad oggi non abbiamo nessuna garanzia – dice – ho amici all’estero che hanno ricevuto sussidi a fondo perduto mentre noi aspettiamo che i negozi riaprano. Ma lo faranno davvero? E chi comprerà? Dubito proprio che la gente avrà la voglia e i soldi per fare shopping e i turisti stranieri quest’anno non si vedranno. Se andiamo avanti così scoppierà la guerra civile. Quando un popolo ha fame diventa pericoloso”.

“Secondo la Regione Lombardia ci saranno più di 25 mila senza lavoro quest’anno – prosegue Dario – già lavoriamo sei mesi all’anno con stipendi da fame, senza poter mettere via risparmi, se poi non ci aiuta nessuno come facciamo?”.

La soluzione? “Dare anche a noi sussidi a fondo perduto e invece per ora sono solo riusciti a spostare il pagamento delle tasse a settembre: perché secondo loro a settembre avrò i soldi per pagarle?”.

“Io ho sempre avuto fiducia – conclude con un tono più scoraggiato – ma tra poco sarà una guerra tra poveri e questa volta se ci sarà da scendere in piazza e fare la rivoluzione la farò”.

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4 Commenti

  1. Quelli che possono lamentarsi sono altri, quelli che raccolgono pomodori per 3 euro l’ora in nero, non prendono disoccupazione sussidi indennità varie e vivono in una baracca. Quelli si che potrebbero fare una bella rivoluzione.

  2. Mi scusi, non vorrei farle i conti in tasca ma invocare in qualche modo la rivoluzione è alquanto fuori luogo e pericoloso. Se lei non ha da mangiare può chiamare il COC del Comune 031252770 e verrà aiutato. Oggi abbiamo bisogno di ripartire non dalla protesta in piazza ma rimboccandoci le maniche e mi consenta… risparmiando un po’. Cordialmente

  3. Apppunto. “responsabile per lungo tempo di una prestigiosa boutique a Cernobbio”. E non ha risparmi? (*) Ma stiamo scherzando??? Chi è causa del suo mal pianga sè stesso.

    E dobbiamo dargli contributi a fondo perduto???

    (*) probabilmente ha soldi investiti (in fondi, bot, o altro). E non vuole disinvestirli in questo momento … altrimenti è assurdo… 300 euro solamente sul conto corrente…??? Ma dai…

  4. “… anni nel mondo della moda e responsabile per lungo tempo di una prestigiosa boutique a Cernobbio…” E non è riuscito a risparmiare nulla?

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