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Stangata parcheggi a Como, l’affondo: “Da Rapinese invenzioni, giravolte e mistificazioni”

Nuovo affondo contro la ‘rivoluzione’ della sosta voluta dal sindaco di Como, Alessandro Rapinese (qui tutti i dettagli). Sono il segretario cittadino Dem, Daniele Valsecchi, e il consigliere comunale Stefano Legnani a partire lancia in resta:

Vogliamo davvero una Como in stile Monte Carlo? Ormai le invenzioni, le giravolte, le mistificazioni di Rapinese non ci stupiscono più. Il sindaco infatti, oltre ad avere introdotto la tariffa della sosta che ha chiamato Vulcano che ha pesantemente colpito alcune zone della città, ha ulteriormente penalizzato residenti e visitatori.

Ha infatti ridotto il numero dei permessi di sosta per i residenti, ha reso a pagamento oltre 250 parcheggi che prima erano gratuiti e ha introdotto il pagamento della sosta nei giorni festivi anche nella zona vicino alla caserma, e quindi lontana dal centro, dove il parcheggio in quei giorni è attualmente gratuito. La domanda di fondo da porsi è quindi questa: qual è l’idea di città che abbiamo? Vogliamo costruire una città che espella i suoi cittadini? Una città nella quale solo chi ha un certo reddito può permettersi di vivere?

La risposta deve essere no. La Como che vogliamo è la città di tutti: accogliente, a misura di cittadino, capace di venire incontro alle esigenze di tutte le persone e di affrontare le questioni con apertura e dialogo, coinvolgendo tutti gli attori interessati. E’ proprio l’idea di città che ha il sindaco ad essere sbagliata; Como merita una visione alternativa, maggiormente inclusiva. 

Qui le ultime parole del sindaco sul tema:

Como e il caro parcheggi, dalla Cina il sindaco: “Tariffe tutte uguali tranne una. E in viale Geno a breve la Ztl”

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